Ad Albanella nell’ambito della “2° festa delle bontà di bufala 2000” organizzata dall’associazione “Arcobaleno “, si è svolto il convegno dal titolo: “BONTÀ DI BUFALA IN DIFESA DELLA RICCHEZZA DEL TERRITORIO”.
Il sindaco, Dott. Renato Josca, ha aperto i lavori salutando i presenti e dando il benvenuto alle personalità intervenute per l’occasione, irritualità di padrone di casa, ha ricordato che il nostro territorio si fonda sull’agricoltura e sull’allevamento bufalino, ecco perché il comune di Albanella ha dato la sua disponibilità per creare “Il centro tori” un centro per la fecondazione ad altissima qualità delle bufale. È necessario ora individuare uno spazio idoneo per far nascere tale centro. Si sente, inoltre, il bisogno di valorizzare la carne bufalina perché sembra essere superiore ad altre carni che noi utilizziamo sulle nostre mense. C’è tutta la disponibilità dell’Ente Locale a sostenere pertanto gli allevatori e gli agricoltori.
Il sindaco di Capaccio, Pasquale Marino, felice di partecipare a questo convegno, si è detto pronto a recepire spunti e suggerimenti validi per migliorare l’allevamento bufalino e i suoi derivati.
La prima relazione tecnica sull’argomento ci viene dal Prof. Zigarelli, dell’Università di Napoli, facoltà di Veterinaria.
Esso sostiene che “la bufala” negli ultimi anni ha prodotto molti posti di lavoro, grazie ad un suo derivato, il latte, con il quale si è dato il via ad un prodotto davvero eccellente, la mozzarella di bufala, che ormai è conosciuta come prodotto di alta qualità. Ciò che invece non è ancora un prodotto gastronomico valido è invece la carne bufalina, anche se, è stato provato, i suoi valori nutrizionali sono ottimi e simili alle carni bovine. Il problema è che per molto tempo, tale carne, è stata considerata un sottoprodotto. È arrivato quindi il momento di rivalutare e di darle il giusto merito. in Brasile e in Argentina la carne di bufala è considerata una buona pietanza, presente sulla tavola in maniera molto variegata.
La si deve rilanciare come un prodotto unico e gli allevatori devono imparare a migliorare la qualità e a commercializzare da soli. Si deve arrivare ad avere una produzione di tipo integrato: allevamento, produzione mozzarella, vendita carni. L’allevatore deve diventare, anche in questo caso, venditore del suo prodotto.
Il prof. Campanile, docente universitario ed allevatore della prov. di Caserta, sostiene che ci deve essere un miglioramento genetico per produrre più latte; pertanto diventa fondamentale la creazione di un centro tori e grazie al comune di Albanella, che ha messo a disposizione il terreno più tutto ciò sarà possibile.
Il dott. M. Fortunato dice che sono trent’anni che lavora in questo campo e ha potuto verificare che la nostra Italia in generale e la Campania in particolare sono le migliori. Si deve puntare molto ancora sulla ricerca per migliorare il prodotto e la ricerca adesso è a carico della regione Campania.
Secondo l’On. Manzo, Presidente della Commissione regionale ai trasporti, dobbiamo sfruttare la cooperazione per farci conoscere in Europa. Il prodotto deve essere il fiore all’occhiello della nostra regione.
Il presidente della Provincia, Alfonso Andria, ha sottolineato la necessità di rilanciare questi lotti con competenza tecnico-scientifica puntando sulla qualità e guardando alle tradizioni.
L’augurio che il Presidente ha fatto è che tutto ciò possa avere un seguito a breve tempo e che non resti solo un episodio sporadico di confronto, come tanti, senza seguito. Gli allevatori non devono sentirsi soli, essi vanno incoraggiati e sostenuti dagli amministratori che in maniera sinergica devono intervenire e svolgere un’azione integrata con altri fattori. La Provincia presterà sempre attenzione a tutto ciò.
Il consigliere Antonio Lubritto, sottolineando il fatto che non siamo all’anno zero per la valorizzazione e commercializzazione di questi prodotti perché, in passato, molto è stato fatto, dichiara a la sua disponibilità a sostenere le proposte che mirino allo sviluppo di prodotti derivanti dalla Bufala. La mozzarella è già una ricchezza, c’è bisogno di lanciare sul mercato anche la carne bufalina, Ognuno con la sua intelligenza può contribuire per migliorare e creare così nuovi posti di lavoro.
L’assessore Vincenzo Alta dice che questo è un periodo favorevole perché l’orientamento generale e culturale è rivolto alla qualità del prodotto. Bisogna però fare attenzione ad aumentare la produzione del latte perché ne potrebbe risentire la qualità.
Insieme al P.I.T. (Piano Integrato Territoriale) si devono valorizzare le produzioni tipiche e per la regione dobbiamo valorizzare l’agricoltura, La qualità ci permetterà di recuperare a livello europeo e uno spazio forte potrebbe avere la carne bufalina. Noi possiamo competere con l’economia europea e mondiale solo con un sistema di alta qualità, E per recuperare la nostra la ma tra qualità dobbiamo partire dalla ricerca.
In sintesi un quadro più generale di ridefinizione della dislocazione delle Forze Armate sul territorio. Inserisce la proposta di davvero rilevante di utilizzare i terreni di Persano per la produzione di formaggio. Ma a conclusione dei lavori è intervenuto Don Carlo Ciocca, presidente dell’associazione ARCOBALENO che ha organizzato questo incontro. Egli ha ribadito che l’associazione è riuscita a coinvolgere tutti: famiglie, giovani, addetti ai lavori. Il loro proposito è quello di essere protagonisti della vita sociale ed economica del paese; vogliono essere vivi in questa realtà e quindi protagonisti.
Gina Chiacchiaro