“Un fallimento chiamato Costa d’Amalfi. L’aeroporto di Pontecagnano continua a bruciare soldi dei contribuenti campani, con perdite che crescono vertiginosamente di anno in anno.
L’ultimo triennio è emblematico di una gestione disastrosa dello scalo salernitano, che nel 2015 ha fatto registrare una perdita di esercizio pari a 1,8 milioni di euro, perdita che nel 2016 è lievitata a quota 2,2 milioni, fino a raggiungere i 2,8 milioni nel 2017. Cifre che fanno il paio con numeri da brividi. Secondo l’ultimo monitoraggio Enac, nel 2017 il Costa d’Amalfi ha registrato appena quattro aerei al giorno, tra charter, aero-taxi e aviazione generale, per un totale di 6.354 passeggeri, contro i 7mila passeggeri registrati nel 2016. Al 39esimo posto in Italia su 43 aeroporti, peggio di Salerno ci sono solo gli scali di Foggia, Taranto, Grosseto e Siena. Numeri di un fallimento che porta la firma di Vincenzo De Luca, il governatore che appena sei mesi fa vantava di aver recuperato una situazione irrimediabile”. E’ quanto denunciano il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e il consigliere regionale Michele Cammarano. “A dispetto degli annunci del governatore – sottolineano Saiello e Cammarano – visitando oggi lo scalo salernitano nulla è assolutamente cambiato. La settimana prossima, su nostra richiesta, in Commissione trasparenza chiederemo alla giunta come sia possibile per le tasche dei cittadini campani sostenere una struttura, senza passeggeri, che accumula perdite per circa 2 milioni l’anno, meta dei quali solo per il personale. Se è vero che, ad essere ottimisti, prima del 2020 nessun aereo di linea atterrerà a Pontecagnano causa rifacimento della pista, c’è necessità di capire quali siano i criteri di gestione in questa fase transitoria”.
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