di Bartolo Scandizzo
Adelaide, capitale del South Australia, è la seconda tappa del nostro viaggio. Ci arriviamo il 21 gennaio con un treno che non supererà mai i 90 Km all’ora, infatti le carrozze, sia pur ammodernate, risalgono al 1878. Usciamo dall’hotel per una prima e veloce presa di contatto con la città aggirandoci per la centralissima zona pedonale Rundle Mall.
La domenica comincia con una passeggiata nell’orto botanico e continua con un giro tra i sentieri del parco adiacente. A mezzogiorno, viene a prenderci Mark Quaglia Avvocato, originario di Albanella, con sua moglie Rosanna. Insieme andiamo alla sede del circolo italiano in Adelaide dove di attende, oltre ad un gustoso pranzo a base carne alla griglia ed “accessori”, una squisita accoglienza.
Tante le persone presenti provenienti da diverse regioni italiane.
A l mio tavolo, oltre ai coniugi Quaglia, un simpatico e appassionato vecchietto di 85 anni, Giovanni Cusano, una gentile signora greca, un Abbruzzese ed un’ altra coppia di giovani.
Mark mi ha presentato anche Gianluca e Silvia, lui sardo e lei napoletana arrivati il Australia da appena due anni. Ho conosciuto anche Ennio Cavagnuolo che si fatto una posizione grazie al fatto che prima di arrivare qui, da giovane aveva fatto un’esperienza lavorativa a Cava dei Tireni in una tipografica. Oggi è titolare di un’importante azienda tipografica.
Con Mark, l’ultima volta che sono venuto nel 2003, avviammo una collaborazione con il Giffoni Film Festival. Alcuni giovani di Adelaide, figli di immigrati, arrivarono a Giffoni inseriti in giuria. Poi la collaborazione continuò con la venuta di Claudio Gubitosi in Australia per avviare una collaborazione più attiva. Il progetto si interruppe inopinatamente. Mark è presidente del Committee for Italians Abroad Planning. Con lui abbiamo, questa volta immaginato una iniziativa culturale, turistica e commerciale che ruoti intorno alla divulgazione scientifica sulla Dieta Mediterranea.
La vera sorpresa della giornata è stata però, Giovanni Cusano, un campano immigrato in Australia all’inizio degli anni ’50. Oggi è una attivissimo promotore della necessità che gli immigrati italiani e i loro discendenti conoscano la storia della terra che li ha accolti e fatti ricchi. Di lui parleremo in modo approfondito in seguito.
La giornata prosegue in compagnia grazie all’invito di Gianluca e Silvia che, insieme a Mark e Rosanna, ci ha portati, prima a fare un bagno nell’Oceano Pacifico, e poi si conclusa con una gustosa separata a casa loro sia per l’aspetto culinaria sia per quello dirò…
Il mare non è tutto uguale come potrebbe sembrare a prima vista. Già per il fatto che qui si ritira e sopravanza per un centinaio è più metri è un elemento che cambia la prospettiva. Poi, si ha la sensazione del non finito, sia pur esistono anche sulla riva dell’Oceano, la linea di costa è un orizzonte che lo determina a destra e sinistra. I granchi e gli altri pesci qui hanno forme “maggiorate” e, pertanto bisogna fare i conti con dimensioni per noi inusitate.
Marco e Silvia, che abitano a 5′ dalla spiaggia, sono due quarantenni che, pur avendo in Italia una posizione lavorativa importante, ad un certo punto della loro esistenza hanno deciso di “gabbare” la vita è curvarla verso un mondo con più certezze e quieto vivere. Lui responsabile della Coca cola nel sud Italia con sede lavorativa a Napoli e lei impiegata alla sede centrale a Monza. Una vita di divisi in patria è sempre di corsa per dare sempre di più all’azienda e meno ritagli di vita a se stessi.
Prima una lunga vacanza di tre mesi per capire e studiare la realtà australiana è poi la partenza con il taglio del cordone ombelicale. Oggi lui è National Sales Manager della Nocelle Foods e Silvia insegna nella Secondary Scooll.
Hanno acquistato una bella casa, che dividono con due gattini appena arrivati, e fanno una vita sociale attiva con la comunità italiana di cui sono diventati parte attiva.
Il terzo giorno ci riserva ancora sorprese … La prima con la visita a casa di Luigi Vella che, pensionato, oggi si dedica alla fotografia e alle riprese Video. Con Giovanni Cusano hanno realizzato un video su Adelaide che è tutto da vedere.
La sera Mark ci fa incontrare, in una pizzeria italiana, “360^”, Joan Granozio, arrivato ad Adelaide con la nave Galileo all’età di 11 anni insieme alla Madre di Teggiano e 3 fratelli per ricongiungersi con il padre arrivato qui due anni prima proveniente da Montecorvino Pugliano. Il papà, Silvestro, viaggiò sulla stessa nave del papà di Mark, anche lui di nome Silvestro ed ambedue barbieri. Fu questa coincidenza che li fece conoscere e fare amicizia già sulla nave. Un rapporto che è durato fino a quando il papà di Joan morì dopo circa 10 Anni dall’arrivo.
Un’altra eccellenza che mi segnala Mark è la storia di un architetto, Thomas Masullo, i cui genitori sono immigrati da Buonabitacolo a cui è stato affidata la progettazione dell’avveniristico Centro di ricerca medica di Adelaide.
Una serata questa che, come quelle passate a Melbourne, non è mai uguale alle altre perché impasti sono conditi di ricordi che non sanno mai degli stessi dolori e delle medesime speranze … Le stesse che incrociamo negli occhi delle immagini e nei mattoni su cui sono scolpiti le facce e i nomi al Migration Museum di Adelaide visitato, insieme ad altri monumenti, il terzo giorno della nostra permanenza in questa bellissima città.