Se n’è andato a 107 anni, improvvisamente anche se suona strano dirlo, Gillo Dorfles. L’artista era nato a Trieste il 12 aprile 1910. Lo scorso 13 gennaio, inoltre, aveva inaugurato alla Triennale di Milano una sua mostra di dipinti e non una retrospettiva (più o meno celebrativa) ma quindici nuove tele realizzate solo lo scorso anno. “Ho sempre nuovi progetti — aveva detto durante l’inaugurazione — se no sarei già morto”. La storia della sua vita è incredibile, come incredibile è stato il suo rapporto con Paestum dove amava passare le vacanze estive, e tanti sono i personaggi di questa città che potranno ricordarlo con orgoglio e nostalgia. C’è anche un pizzico di Unico nella sua immensa storia, proprio nella nostra redazione Dorfles aveva imparato a scrivere al computer per poter inviare la sua rubrica al Corriere della Sera. Innumerevoli le sue testimonianze nella nostra terra che come amava dire “L’aria dei Templi m’ispira”. Aderì all’associazione Paestumanità e alla campagna pubblica di sottoscrizione di azioni per salvaguardare l’area protetta. contro lo stato di abbandono in cui versava l’area archeologica. “È triste che metà della città di Paestum, ivi compreso l’anfiteatro, sia ancora in mano a dei privati che oltretutto non ne ricavano che pochi chili di granturco” disse in una nostra intervista del 2012.
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