di Gina Chiacchiaro
“Fondi europei 2014 2020 per la Campania ed il Mezzogiorno” è questo il titolo del convegno che si è tenuto ad Agropoli venerdì pomeriggio al Cineteatro Eduardo De Filippo. L’appuntamento è stato voluto dal circolo di Agropoli del Partito Democratico e dal sindaco Franco Alfieri. Presenti i rappresentanti dell’intera filiera politica istituzionale, dai Comuni al Parlamento Europeo. Tra i relatori il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi, quello cittadino, Alberto Sorrentino, il sindaco Franco Alfieri, il consigliere regionale, Franco Picarone, assessore regionale ai fondi europei, Serena Angioli, la parlamentare e responsabile nazionale agricoltura della segreteria Pd, Sabrina Capozzolo, responsabile nazionale agricoltura e Nicola Caputo, europarlamente. In sala tantissimi cittadini, sindaci ed amministratori del Cilento e della provincia di Salerno.
“Questo è un momento di confronto – dice il sindaco di Agropoli Franco Alfieri – sulla gestione e l’utilizzo dei fondi europei per la Campania ed il Mezzogiorno, con una riflessione sugli errori fatti in passato e le prospettive per il futuro, nell’ottica della programmazione 2014 2020, per garantire crescita reale e sviluppo. È importante, in questo momento, la condivisione con tutti i protagonisti della filiera istituzionale, partendo dagli enti locali, passando dalla Regione, al Parlamento Italiano, per finire all’Europa. Il convegno è anche il primo passaggio delle conferenze programmatiche promosse dal Pd Salerno”.
“Con la consueta forza di Franco Alfieri –ha commentato Nicola Landolfi – è stato organizzato l’evento di Partito che ci porterà alla Conferenza Programmatica. Al centro della discussione le cose da fare con la nuova programmazione dei Fondi U.E. e i limiti del passato. In questi anni i fondi spesso non sono diventati opere e, quando lo sono stati, sono serviti per sopperire alla mancanza di risorse ordinarie. Spesso sono stati soltanto assistenza per studi e consulenti. Ora vanno spesi per cambiare la storia delle nostre città, delle nostre zone interne, per l’ambiente, per il lavoro e realizzare opere che restano”.
Franco Picarone punta l’obiettivo del suo intervento sullo sviluppo delle aree interne e sollecita il Parco ad avere un ruolo di coordinamento. Il Piano di Sviluppo Rurale, poi, deve incentivare il lavoro agricolo per favorire i giovani in una logica integrata. Lavoreremo sul modello De Luca per cambiare la nostra terra.
“In pochi mesi c’è stato del denaro fresco immesso nel circuito e i risultati sono già evidenti perché hanno risposto enti ed imprenditori – afferma Serena Angioli – Il volano sarà affidato alle città capoluogo e a quelle con più di 50.000 abitanti. Saranno attivate strategie finanziare per finanziare le opere di riqualificazione. L’obiettivo è quello di permettere ai giovani di rimanere nelle città dove sono nati. Saranno diversi i piani di sviluppo e coesione finanziati con i fondi europei. La regione deve fare la sua parte per integrarli con risorse proprie. Tenendo conto però che le risorse nazionali sono diminuite. Tutto deve partire dalla regione che deve ben distribuire le risorse per poter ripartire. Il territorio compreso nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento, Diano e Alburni è ricca di cultura, ed è da essa che dobbiamo partire inglobando il resto come ad esempio già avviene nell’agroalimentare. Allargando orizzonte, è necessario rafforzare il coordinamento tra le regioni del Sud per affrontare la competizione in base alle scelte che vengono fatte a livello nazionale”.
Sabrina Capozzoli fa presente che il “Por Campania è stato approvato per ultimo. Il piano porterà risorse superiori a 4miliardi si euro. Il comparto agricolo si sta innovando e i giovani si stanno riavvicinarsi alla terra. Oggi abbiamo la disponibilità e gli strumenti per poter ripartire puntare sulle peculiarità del nostro territorio c’è la possiamo fare i soldi ci sono. Farlo in maniera costruttiva per avviare il superamento della questione meridionale vuol dire farlo partendo dalle sue specificità”.
Nicola Caputo afferma che “siamo al settimo ciclo di programmazione e non siamo ancora nella perfetta spesa che consente alla nostra regione di utilizzare ogni risorsa disponibile. Manca una programmazione adeguata perché non abbiamo fatto qualità della spesa. Dobbiamo avere un pizzico di ambizione per attivare un cambiamento di rotta, che in parte già si avverte, la vicinanza dell’Europa e le opportunità per il Mezzogiorno ci daranno ciò di cui abbiamo bisogno. Ad esempio il programma Live è orientato a migliorare la qualità della vita della nostra gente”.
Si è trattato di un bagno di folla per la filiera politica del PD. È solo un primo passo verso una informazione più compiuta nei confronti di cittadini, amministratori e imprese. A questo dovrà seguire una vera e più incisiva strategia di comunicazione che renda forte e chiaro il messaggio che De Luca e i suoi collaboratori vogliono veicolare per far rinascere una speranza sepolta da infinite delusioni nell’ultimo decennio.