Inaugurata venerdì 31 Luglio, presso il Porto di Acciaroli, nel comune di Pollica, la sesta edizione di Porto D’Arte Contemporanea, il “Museo diffuso” a cura di Valerio Falcone che dal 2014 vanta la presenza di molti tra i più grandi artisti di fama mondiale chiamati qui a commentare, con le loro opere, la relazione culturale esistente tra l’identità storica propria della località cilentana e la condivisa matrice mediterranea di numerose forme artistiche contemporanee. Questa sesta edizione vede come ospiti di pregio gli artisti Federica Limongelli e Gino Quinto, cui sono affidati rispettivamente la sala interna dell’info point e lo spazio esterno ad esso antistante.
Laddove Gino Quinto colora la suggestiva cornice del cammino portuario con blocchi arcobaleno e geometriche casupole intente a ricostruire una sorta di convoglio della felicità, Federica Limongelli affronta in digital painting lo sdoppiamento dei piani della visione, offrendo all’avventore figure femminili e dettagli, come volti e mani, scomposti e duplicati, risultando in una dimensione onirica che si carica tuttavia di un profondo messaggio di incomunicabilità.
In apparente contrasto, per le modalità della rappresentazione e gli esiti, tra riciclo e digitale, le opere dei due artisti condividono tuttavia la premessa dell’arte contemporanea: sono radicate nel qui e ora, e così sconfiggono il tempo raccontando un eterno presente, figlio di una pandemia e della sua trascinata solitudine.
La risposta degli avventori è entusiasta, riconfermando l’iniziativa come un’eccellenza del territorio e un polo creativo unico in Europa, volutamente in dialogo con le risorse artistiche del Mediterraneo e con tutte le sue contaminazioni.
Le opere discutono proattivamente con lo spazio del porto, luogo per eccellenza delle partenze e dei ritorni, fissano e gridano “terra” in una dimensione mitica come è quella del viaggio per mare, che riecheggia della tradizione antica dei pescatori cilentani. Aprono uno squarcio di attualità. E ci tengono fermi a riflettervi intorno.
Francesca Schiavo Rappo