Una prima tranche di lavoratori del settore privato ha iniziato a ricevere la famosa busta arancione. Ecco come controllare i dati e le informazioni inviate dall’Inps. Un documento in cui sono contenute diverse informazioni utili per conoscere meglio la propria pensione. I lavoratori interessati in questa prima fase sono gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti, tra cui anche i lavoratori domestici, e i lavoratori autonomi. Nei prossimi mesi l’INPS provvederà all’inserimento anche dei lavoratori iscritti alla gestione dei ferrovieri e gli altri fondi speciali e gli agricoli. Mentre molto più tempo occorrerà per i lavoratori del pubblico impiego a causa della necessità di procedere alla ricostituzione della loro carriera lavorativa un tempo gestita dall’ente pubblico di appartenenza. Nel documento vengono indicati quattro parametri: 1) la data di pensionamento ipotetica secondo le norme vigenti; 2) la stima mensile della pensione che si andrà a percepire (al lordo però dell’Irpef); 3) la stima dell’ultima retribuzione prima del pensionamento; 4) il rapporto tra la pensione mensile stimata e l’ultima retribuzione (il cd. tasso di sostituzione) in modo da offrire un’idea sul tenore di vita del futuro pensionato. In definitiva le informazioni contenute nella busta si rivolgono, con un grado di affidabilità abbastanza elevato, solo ai nati negli anni ’50 che stanno raggiungendo, con fatica, l’età pensionabile. I dati, poi, possono variare per scelta del lavoratore. Ad esempio se vuole rimanere sul posto di lavoro oltre l’età indicata dall’Inps (non sempre però è possibile farlo) l’importo dell’assegno pensionistico potrebbe aumentare grazie alla maturazione di una maggiore anzianità contributiva e/o all’attivazione di coefficienti di trasformazione più elevati. Le cifre indicate, dunque, vanno prese con le dovute precauzioni per avere un’idea di massima su cosa ci aspetta per il futuro. E decidere se, eventualmente, sia opportuno ricorrere ad una previdenza integrativa per rabboccare l’assegno pensionistico futuro. Inoltre nell’indicazione della prima data di pensionamento non vengono tenute in considerazione le normative speciali che consentono di anticipare l’uscita (si pensi ai lavori usuranti, all’opzione donna, eccetera). Chi deve controllare queste normative lo può fare tramite il programma di pensionioggi.it. La busta arancione mostra, in un’apposita sezione, la contribuzione versata negli anni passati. Si tratta di una opportunità importante in quanto consente al lavoratore di verificare se ci sono buchi nell’estratto conto contributivo e quindi di intervenire presso l’Inps o il proprio datore di lavoro prima che compaiano spiacevoli sorprese al momento del pensionamento.
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