Di Adriana Coralluzzo
Domenica 23 aprile ore 18:00 si è giocato l’ultimo tango a Catania per la serie B di Capaccio: il punteggio finale al PalaArcidiacono dice Rainbow Catania-BCC Capaccio Paestum 64-50.
Una sfida che comincia nell’incertezza, un errore della federazione che dimentica di designare gli addetti al tavolo trascina la palla a due fino alle 18:30. Le ragazze di coach di Mauro entrano in campo con un quintetto, orfano del pivot Dalila Di Donato, formato da Adriana Coralluzzo e Linda Fereoli sotto canestro, Anna Trotta in regia, Valentina Moscariello tiratrice scelta e Giovanna Memoli motore della squadra in contropiede.
La gara parte con un equilibrio temuto per la BCC che deve recuperare uno svantaggio di 15 punti rimediato in casa la settimana precedente. Il primo quarto, nonostante un ottima Memoli che buca la difesa catanese e l’antisportivo di Eric su Coralluzzo, finisce in parità 13-13.
Nel secondo quarto la numero 9 avversaria Valentina Parisi domina infiggendo alle capaccesi un break di 11 punti, frutto del suo 4/4 da tre. Ma le cilentane non ci stanno. La reazione arriva puntuale nel terzo quarto, Capaccio difende con i denti e riesce a mangiare punti alle avversarie grazie alla tripla di Lucia Di Cunzolo, le incursioni di Memoli e impatta il punteggio sul 46 pari con un passo e tiro di Anna Trotta. Nel quarto periodo si aspetta il colpo di scena ma Capaccio probabilmente ha dato tutto, Eric si rimette a dirigere l’orchestra e la musica cambia. Tiene botta Linda Fereoli con un buon gioco sotto le plance ma non basta per ricucire il meno 15 casalingo, negli ultimi minuti si continua a giocare ma la sentenza pesa forse troppo sulle spalle delle ragazze in nero che alla fine cedono di 12 lunghezze. Se non fosse che negl’ultimi 20 secondi si assiste ad un episodio spiacevole, Di Cunzolo rinuncia all’ultima azione di gioco posando il pallone a terra e Mbombo incurante del fair play si invola in solitaria a canestro. Termina così la splendida stagione della BCC Capaccio Paestum che dimostra ancora una volta i valori che sottendono il progetto della Polisportiva, dentro e fuori dal campo, una correttezza sempre più rara quando si parla di sport e soprattutto un cuore grande quanto il territorio.
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