Rosario Pingaro 2 ha fatto gioire il numero 1, suo nonno, in qualsiasi posto dove egli si trova in questo momento. La sua riconferma è stato un plebiscito cercato e trovato con metodo certosino ma con strumenti innovativi.
Ha puntato al “cappotto” e lo ha ottenuto portando sulla plancia di comando gli otto prescelti per accompagnarlo nei prossimi tre anni alla guida della Bcc di Capaccio Paestum.
Ora comincia il bello. Pingaro ha il futuro della banca già in mente: ulteriore consolidamento dei conti, riduzione dei costi, fusione con una consorella più piccola con sportelli non sovrapponibili e con i conti a posto.
Al suo fianco Giancarlo Manzi, il direttore lasciatogli in “eredità” da Antonio Palmieri e Peppino Guglielmotti e lui ha saputo apprezzare e coinvolgere in pieno nella sua strategia per motivare l’intera struttura della banca.
Per lui il domani è già oggi e per Capaccio Paestum un buon motivo per gioire: ha ora un punto di riferimento certo su cui fare leva per inoltrarsi nel domani.
Enzo De Lucia è una brava persona ed è giusto che Pingaro gli conceda l’onore delle armi. Come è importante che tutti candidati che lo hanno appoggiato siano recuperati alla causa della Bcc di cui sono soci da lungo tempo.
Buon lavoro a Pingaro, al consiglio e al mondo del credito cooperativo.