Di Alberto Di Muria
La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla, posta al livello dell’osso ioide, nella regione anteriore del collo. La tiroide è un organo vitale, il cui mal funzionamento determina seri problemi di crescita e di sviluppo.
Lo iodio è un micronutriente essenziale per il corretto funzionamento della tiroide: è il costituente principale degli ormoni tiroidei. Per questo la Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Dediatrica (SIEDP) ha deciso di proporre una campagna alimentare per contrastare la carenza di iodio.
Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità la mancanza si traduce in diverse patologie, più o meno gravi a seconda dell’età e del sesso, come l’iper o l’ipoproduzione di ormone tiroideo da parte della ghiandola. Una carenza di ormone tiroideo durante la vita fetale e neonatale può avere effetti diversi fino all’arresto irreversibile della maturazione dell’encefalo. Altra patologia legata ad uno scarso consumo di iodio è il gozzo, un aumento di volume della tiroide. Questo ingrossamento, con il passare del tempo, può portare alla formazione di noduli che nel 95% dei casi sono fortunatamente di natura benigna.
Secondo i dati messi a disposizione degli esperti, in Italia sono circa 6 milioni le persone che si ammalano di gozzo, una malattia che è legata alla carenza di iodio. Ne verrebbe colpito 1 bambino su 5. Ecco dunque l’idea della SIEDP di fare informazione nelle scuole per prevenire i rischi da carenza di iodio, che possono provocare anche gravi deficit cognitivi e psicomotori.
Le fonti più note di iodio sono pesce, crostacei e molluschi, ma gli esperti ne segnalano anche altre: fagioli, alghe, mirtilli rossi e yogurt biologico. Per quanto riguarda il sale iodato, raccomandano le seguenti dosi: cinque grammi al giorno per l’adulto e 2-3 grammi per il bambino, come raccomandato dall’OMS.