Di Alberto Di Muria
La disfunzione erettile viene definita comunemente come l’incapacità di raggiungere o mantenere una erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente. Le cause sono legate a diversi fattori quali età, malattie vascolari, squilibri ormonali e altri fattori fisiologici, ma può essere anche di origine iatrogena, cioè legata ad un effetto indesiderato di un farmaco.
C’è un’alta prevalenza di pazienti con disfunzione erettile affetti da ipertensione e altre malattie cardiovascolari. In un sondaggio di ampie dimensioni, la disfunzione erettile era presente nel 67% dei 3906 uomini affetti da sola ipertensione. Si ritiene che ciò sia dovuta alla disfunzione dell’endotelio dei vasi che è frequente nei pazienti ipertesi. D’altra parte, gli effetti avversi di alcuni ipertensivi possono essere causa di disfunzione erettile. Però, se i pazienti danno la responsabilità della loro disfunzione erettile all’ipertensivo ne consegue che l’aderenza alla terapia, e di conseguenza il controllo della pressione arteriosa, può non essere ottimale. Però ci sono alcune classi di farmaci antipertensivi possono più di altre indurre o esacerbare la disfunzione erettile anche se i criteri di scelta nella pratica clinica non ne tengono conto.
E’ importante allora valutare le prove attualmente disponibili sulla disfunzione erettile associata alle principali classi di farmaci antipertensivi.
Riassumendo, l’evidenza clinica suggerisce che gli antagonisti del recettore per l’angiotensina, il nebivololo e forse il doxazosin hanno un effetto neutro o probabilmente benefico sulla funzione erettile; gli effetti degli ACE-inibitori e dei calcioantagonisti sembrano essere neutri. I betabloccanti non selettivi e i diuretici probabilmente hanno un effetto deleterio sulla funzione erettile.