di Ilaria Longo
Il 9 aprile scorso la comunità di Cardile ha festeggiato la centenaria Giovanna Ruggiero.
Parenti e amici, il sindaco dott. Andrea Salati e il parroco don Angelo Imbriaco, si sono recati da lei per farle gli auguri, rallegrandosi insieme a lei e alla sua famiglia per questo importante traguardo raggiunto.
È impossibile, mentre si chiacchiera con “zia Giovannina”, pensare che abbia spento 100 candeline, perché è una vecchietta arzilla che ricorda il suo passato e gli eventi che hanno caratterizzato la sua vita con una chiarezza sorprendente. L’infanzia e l’adolescenza trascorse prevalentemente in campagna, esperienza comune a tante persone anziane. Poi, il 29 dicembre 1939, a 24 anni, ha sposato Pasquale Siniscalco (deceduto nel 2015 a 101 anni). Si commuove pensando al matrimonio perché il marito, dopo soli 7 mesi di vita insieme, fu chiamato a combattere per quell’Italia che era impegnata nel secondo conflitto mondiale.
Pasquale stette per cinque anni lontano da sua moglie, da suo figlio – nato mentre lui non c’era – e da Cardile. Zia Giovannina continuò la sua vita nei campi, accudendo il figlio, ma con la costante preoccupazione per le sorti del marito che per circa 7 mesi non diede sue notizie, poiché era stato ricoverato in ospedale a causa della polmonite.
Ancora commossa, la centenaria ricorda il giorno in cui il marito ritornò a Cardile: “Ero nei campi con mio suocero quando dal paese sentii urlare: ‘È tornato! È tornato!’. Capii che era tornato Pasquale e cercai di sbrigarmi per raggiungerlo subito. Quando arrivai a Cardile vidi che c’era tanta gente intorno a lui e anche nostro figlio di 4 anni. Pasquale era magrissimo e molto debole, non riusciva a reggere il bambino in braccio. Dalla stazione vicina era arrivato in paese a piedi”.
Dopo la spiacevole parentesi della guerra i due coniugi hanno vissuto sempre a Cardile lavorando nei campi e godendosi la gioia che 4 figli, 9 nipoti, 9 pronipoti e 75 anni di vita coniugale sono riusciti a regalare loro.
Cerco di capire quale possa essere il segreto di questa vita lunga e della lucidità che contraddistingue zia Giovannina. E lei, non parla di dieta, di alimentazione, di attività fisica o altro. Con una semplicità disarmante che nasconde anche una certa ovvietà dice: “Ho vissuto una vita tranquilla, senza problemi e preoccupazioni” e conclude: “non mi sento tanto vecchia!”.
Forse per poter aspirare all’elisir di giovinezza non bisognerebbe tralasciare l’ingrediente di cui parla zia Giovannina.
La tranquillità, se i nostri tempi frenetici e stressanti lo consentissero, dovrebbe essere il vero toccasana cui aspirare per poter vivere una vita migliore, più serena e…. più lunga.