di Gina Chiacchiaro
L’olio “col naso” e non “a naso”. L’olio buono sa di oliva viva olio cattivo sa di oliva morta”.
Incontro con il Consorzio di Tutela D.O.P. Colline Salernitane sul tema “La tutela della denominazione di origine protetta, Colline Salernitane” con il prof. Raffaele Sacchi, docente di scienze e tecnologie alimentari dell’Università Federico II di Napoli, e Gerardo Alfani presidente del consorzio Colline Salernitane. Organizzato da Agrioil Spa, nella persona del presidente Gabriele Quaglia. Presenti tra il pubblico imprenditori e agricoltori, molti i giovani.
Gabriele Quaglia saluta i presenti e precisa che questo è il secondo incontro sul tema “Qualità e informazione sulla produzione di olio nel nostro territorio”.
Gerardo Alfano invita i produttori ad aderire al consorzio DOP e a produrre Dop. Asserisce che è più difficile ma, assistito dal Sian, il risultato è assicurato. I costi della qualificazione sono alti se l’azienda è piccola per questo è opportuno mettersi insieme. È un grande vantaggio fare sistema per promuovere un territorio. Da un punto di vista economico, il risultato non è immediato ma col tempo si acquisisce qualità e valore aggiunto per il prodotto.
Quaglia afferma che il settore è martoriato ma va fatta chiarezza. Bisogna puntare sulla tipicità per strappare prezzi migliori per la produzione.
Raffaele Sacchi è Cilentano, originario di Pisciotta, con alle spalle esperienza familiare di olio, che da sempre ha avuto il pallino del controllo dell’acidità dell’olio. “Negli ultimi anni non c’è stato aggiornamento adeguato per frantoi ani – Afferma Sacchi – La qualità si costruisce giorno per giorno. Bisogna gestire la dinamica del cambiamento e non fare le cose tanto per farle e gli aggiornamenti solo per spendere i soldi. La dichiarazione di Intendi deve essere chiara efficace efficiente. L’obiettivo comune deve essere cooperazione, collaborazione, e non paura di essere fregati e diffidenti. Non è il caso che fa la differenza ma la conoscenza”. Il marchio Dop è garanzia di qualità e la Campania vanta 5 Dop: Olio Extravergine di Oliva Cilento; Olio Extravergine di Oliva Colline dell’Ufita; Olio Extravergine di Oliva Colline Salernitane; Olio Extravergine di Oliva Penisola Sorrentina; Olio Extravergine di Oliva Terre Aurunche.
Quaglia interviene ancora dicendo che la Spagna è riuscita a riorganizzarsi investendo in impianti moderni che lavorano grandi quantità abbattendo i costi: meno di 0,15 € al quintale a fronte degli 0,30 € qui da noi.
L’Italia ha ceduto il passo e adesso le piccole aziende non sanno e non possono affrontare la realtà globalizzata. Le associazioni creano confusione. Ad esempio questa annata di produzione non ha dato qualità perché i produttori hanno conoscenze limitate. Negli ultimi 5 anni c’è stato un abbassamento della qualità soprattutto proveniente dai frantoiani. I produttori usano pesticidi. I frantoiani contenitori di plastica inadeguati. Troppi a fare innovazione senza però avere le giuste conoscenze. “Noi di Agrioil- sottolinea ancora Quaglia – stiamo provando a fare formazione per recuperare la qualità. È l’unica azienda che è cresciuta in provincia. Ci premia il consumatore. Abbiamo grossi rapporti di lavoro col Giappone. Rosso Pomodoro lo riforniamo noi. La qualità spagnola è superiore alla nostre, noi possiamo difendere con la tipicità. Dobbiamo tornare a scuola e rimetterci in discussione”.
Il Dop non si vende perché il consumatore è disorientato, soprattutto Colline Salernitane, il Cilento tira di più. Dovremmo far nostro il motto di Henry Ford: “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo …”
Alcune testimonianze tra i presenti rincuorano un po’ perché comunque c’è chi ce l’ha fatta. È il caso di un commerciante italiano che in Giappone vende prodotti italiani. A Campagna si sono messi insieme, a sistema, superando grosse difficoltà ma c’è l’hanno fatta e si vende benino.
A Postiglione si sta replicando. A Olevano c’è un’altra bella realtà dove la qualità raggiunge obiettivi. Agrioil è orgogliosa di ciò perché è a fianco di coloro che si mettono insieme per fare sistema con la sua competenza tecnica e commerciale…
Negli ultimi 5 anni c’è stato un aumento di iscritti alla facoltà di Agraria di Portici. Il ricambio generazionale c’è. Salerno è l’olivicoltura campana possono essere un volano per il rilancio dell’agricoltura di qualità, ma è necessario aggregarsi creare futuro con tenacia, serietà, coerenza…