di Bartolo Scandizzo
Vincenzo De Luca non poteva scegliere giorno migliore per fare la sua comparsata nel Cilento. Un sole primaverile ha fatto da cornice al taglio del nastro (i lavori erano già iniziati da tre giorni) nel cantiere che dovrebbe restituire la Cilentana alla normalità del traffico pendolare e, soprattutto, turistico nel giro di 120 giorni. Franco Alfieri, nel suo discorso di apertura nel cine/teatro De Filippo, ha assicurato che starà col “fiato sul collo” della Castaldi Spa affinché i giorni siano di meno; Giuseppe Acanfora, presidente della provincia, non si scandalizzerebbe se i giorni fossero 30 in più!
Prima un corteo di auto fino ai confini del cantiere, poi l’assedio di telecamere e taccuini al governatore, infine la “falange” composta da deputati, consiglieri regionali, sindaci, amministratori a fare da corona a De Luca che ha voluto affacciarsi dal viadotto con il pilone incrinato.
Il taglio del nastro ha concluso la parentesi escursionistica e poi tutti ad ascoltare il presidente della regione per capire cosa ha in mente per il Cilento ed altro ancora.
8 mln per la Cilentana, 11 mln per la Pisciottanta, 40 milioni per far arrivare l’Aversana fino a Capaccio Paestum, 5 + 16 mln per fondovalle Calore e, udite udite, ancora Mln per finanziare il collegamento rapito da Agropoli alla SA-RC tra Eboli e Contursi, il tassello che manca per collegare il Tirreno all’Adriatico.
Una pioggia di risorse attinte a piene mani dai fondi europei senza sprecare o perdere “nemmeno un euro”. La regione Metanizzerà l’intero Cilento e investirà risorse per sistemare la viabilità ordinaria. Il Metró del mare servirà tutti i porti Cilentani (salvo problemi di accessibilità), mentre per l’Alta velocità ferroviaria dovremo accontentarci di un treno dedicato a chi scende a Salerno da Freccia Rossa e da Italo. Il governatore dichiara che sono pronti 4 mln di euro per la bonifica della Discarica Parapoti e che in 3 anni saranno smaltite gli oltre 5 milioni di ecoballe grazie al finanziamento inserito nella legge di stabilità dal governo Renzi. Per completare il rendiconto dei numeri, De Luca ricorda in 14 mln per garantire i diritti dei disabili e per finanziare le borse di studio a tutti gli studenti più meritevoli della Campania.
Ma De Luca è inarrestabile: “Faremo della Campania la prima regione d’Italia! – Esclama tra gli applausi – Potremo farlo perché tra fondi europei e la concorrenza degli investimenti privati, arriveremo alla cifra impressionante di 10 miliardi di euro da impiegare entro il 2020 per creare decine di migliaia di posti di lavoro per i nostri giovani”.
In un crescendo che fa il pari solo con le intemerate contro Stefano Caldoro, Edmondo Cirielli e Antonio Iannone (senza mai nominarli). Infatti, “sono loro che hanno lasciato le casse vuote e il disastro del decreto sull’accelerazione della spesa che ci ha costretti a fare un lavoro immane per salvare il salvabile: solo 1,5 mld di euro a fronte dei 3 mld disponibili. Con una perdita secca di 1,5 mld che è un delitto che grida vendetta!”.
Dal 21 marzo saranno operativi il Por e PSR 2014 – 2020 e i sindaci sono pregati di attrezzarsi con idee da tradurre in progetti che potranno essere realizzati grazie ad un fondo di rotazione che la regione ha deciso di mettere a disposizione dei comuni. Le risorse impiegate saranno restituite a finanziamento accordato.
Entro aprile avremo il nuovo piano sanitario che dovrà dare alla Campania un’assistenza sanitaria a livelli eccellenti garantendo assistenza ad ogni angolo della regione. “Lo faremo con serietà e con equità – afferma De Luca – ma saremo anche inflessibili nello snidare gli sprechi. Con la sanità privata, finalmente faremo contratti chiari e pluriennali per mettere in condizione gli imprenditori di programmare gli investimenti”.
Altro fronte caldo per De Luca è l’ambiente: bonificare gli oltre 5 milioni di Ecoballe. Lo stato ci metterà 500 mln. Ma resta da realizzare 13 impianti di compostaggio per trattare in Campania l’umido. Inoltre, De Luca vuole mettere mano alla Legge gestione dei parchi che con “troppi vincoli” hanno imbalsamato il territorio.
“Abbiamo avuto lo stomaco di tagliare da 43 a 7 le società partecipate mandando a casa i parassiti annidati nei Cda – si compiace De Luca e ricorda che ha – preso di petto le problematiche relative alle concessioni balneari garantendo a chi ha investito i suoi diritti e scoraggiando gli avventurieri”.
Infine, il governatore scandisce che se la rivoluzione campana non si ora, non ci sarà un’altra occasione.