di L.R.
A volte ho la sensazione che una persistente nube medievale, come quella di Fantozzi, aleggi sui paesi del Cilento storico e non per la pratica di tradizioni come quella delle congreghe pellegrine e salmodianti il Venerdì Santo, ma per un radicarsi di devozioni a volte verso improbabili reliquie e la costante ricerca del taumaturgico nel quotidiano, se non alimentato, almeno con noncuranza sottaciuto, da parte di alcuni operatori del culto più indulgenti verso certe popolari fantasticherie, al limite del superstizioso e poco sensibili al rigore teologico nell’educare lo spirito religioso mentre propagandano un carismatico rinnovamento guardando al passato.
Questi pensieri mi ha suscitato la lettura di una missiva, non sollecitata, da parte del responsabile della Casa di Preghiera San Michele. Me ne erano già arrivate altre, ma, in mezzo alle tante, per distrazione non vi avevo dato peso. Questa volta, anche per la voluminosità del contenuto, ho aperto la busta. Erano tre fogli: uno costituito dall’immancabile conto corrente per facilitare la destinazione di offerte, un altro porgeva gentili auguri di Buona Pasqua, ma con un PS che invitava a compiere il proprio atto d’Amore utilizzando il 5X1000 a favore dell’istituto, il terzo foglio proponeva delle preghiere: una a San Michele, un’altra come supplica alla Madonna delle Grazie e poi una lunga orazione da recitare ogni mese per 9 giorni, magari divisa in più parti.
Il contenuto di questa “preghiera” ha attratto la mia attenzione non solo per quello che direttamente vi si afferma, ma anche perché potrebbe apparire una implicita, o quanto meno incauta, legittimazione di certe credenze. Infatti viene invocata l’azione di Gesù perché protegga e liberi “da ogni fattura, sortilegio, malocchio, invidia e potere del nemico infernale”. Che tutto ciò possa essere attribuito alla personificazione del Male costituisce ancora dibattito teologico. Ma altre invocazioni certo non aiutano i fedeli a liberarsi da ataviche credenze per far crescere e maturare in essi un genuino spirito cristiano. Né al raggiungimento di questo scopo contribuiscono espressioni come le seguenti: “Per i meriti del sangue di Gesù, io spezzo la trasmissione di ogni voto satanico, vincolo, legame spirituale, e lavoro infernale, spezzo e sciolgo tutti i legami e i loro effetti con astrologi, indovini, chiaroveggenti, medium, guaritori operanti con sfere di cristallo, letture della mano (…)”, oltre agli effetti collaterali di “maghi streghe e operatori di voodoo. Col il potere del Sangue di Gesù, io sciolgo tutti gli effetti di partecipazione a sedute mediatiche, e spiritiche, oroscopi, scritture automatiche, preparazioni occulte di qualsiasi specie e qualsiasi forma di venerazione che non offra un vero onore a Gesù Cristo.”
Come commenterebbe tutto ciò Umberto Eco?
Non mi pare di azzardare troppo, nel consigliare maggiore prudenza e moderazione nel dare in pasto ad un’opinione pubblica già parecchio sensibilizzata nei confronti di certe pratiche parareligiose e mi permetto, umilmente, di consigliare di aprire una finestra, anche se piccola, sul XXI secolo non solo per sollecitare l’obolo della vedova. Azzardo questo suggerimento fidando anche sulla preghiera del perdono che si legge nel sito web rispettivo e che invita ad avere compassione di tutti coloro che hanno offeso l’autore dell’orazione. Infatti egli è disposto a perdonare anche “le persone che hanno IDEE DIVERSE (…), diversi punti di vista…”! Spero perciò di non incorrere nella minaccia di “ogni maledizione, malocchio, incantesimo, sortilegio, trappola, bugia, ostacolo, tradimento, tutte le deviazioni, influenze spirituali, presagi e desideri diabolici, sigilli ereditari conosciuti e sconosciuti e qualsiasi disfunzioni e malattia derivante da qualsiasi origine, incluse le mie colpe e i miei peccati.” Risulta comunque difficile pronunciare l’amen alla fine di detta preghiera; anzi mi riprometto di rileggere qualche pagina di Voltaire.
Penso sia utile, anche a livello diocesano, avviare una seria riflessione sulla valenza pastorale di certi tipi di ministero. Nelle intenzioni dichiarate degli operatori della casa di preghiera è contenuto un impegno tutto rivolto al “Rinnovamento Carismatico”. Ma cosa c’è di nuovo in una proposta che incoraggia il senso del magico e perpetua l’angoscia per l’occulto condizionando le psicologie più deboli? Infatti, a ben leggere il testo della preghiera, sembrerebbe che gli autori credano veramente al malocchio se devono scomodare la intercessione del Crocefisso per liberare da queste catene lo spirito di chi prega!
E’ vero, le adunate annuali nei campi sportivi di presunti fedeli sono un fatto, ma possono essere interpretate anche ricorrendo alla preghiera di Gesù, il quale si rivela ancora una volta maestro e profeta quando parla di folle sbandare e desiderose di pastori capaci di sostenerle e guidarle nella ricerca di un approdo finalmente sicuro.