di Fornace Falcone
Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante
Friedrich Nietzsche
Ordine e disordine: difficile stabilire il confine. L’artista è amante del caos, il genio non ama schematismi e razionalità. Eppure la ricerca è sempre verso un equilibrio interiore/esteriore, verso un bilanciamento di forze opposte e contrarie, magari non uguali, per cui prevarranno di volta in volta l’ordine o il disordine, la disciplina formale o l’impeto creativo.
Michele Attianese percorre avanti e indietro la strada che porta ai due poli opposti, alle estremità mentali. E forse il fascino dei suoi lavori sta proprio nel viaggio, nel tormentato viaggio tra i punti di partenza e di arrivo, pronti a scambiarsi perennemente i ruoli. E non c’è arrivo, e non c’è partenza, ma attrazione e allontanamento tra i luoghi polari della mente. A tutto questo va aggiunta una sana ironia, di quelle capaci di mettere in discussione se stessi e il mondo, le leggi della natura e quelle degli uomini, le regole del gioco e quelle dell’utopia. E così eros e thanatos finiscono per essere i due pali che tengono sospeso il filo su cui si esibisce l’acrobata. E l’acrobata è ognuno di noi.
Certo che il filo per Attianese è quasi una costante, un filo visibile/invisibile che lega gli oggetti della memoria come i volumi del pensiero, che lega le immagini e le tecniche scivolando dalla fotografia alla pittura, le opere su superficie e le sculture, le storie e le fantasie. Lega per unire, ma anche per chiudere. Ed è pur sempre una chiusura aperta, con il cielo che entra in una stanza.
Enzo Battarra
MICHELE ATTIANESE
Nato a Castellammare di Stabia nel 1976, vive e lavora ad Angri (SA).
Dopo i corsi di Scuola Libera del Nudo e di Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, si laurea nel 2009 in Architettura presso l’ateneo partenopeo Federico II. Ha sempre disegnato, dipinto e nutrito un interesse “necessario” per le arti figurative, il design e la comunicazione visiva. Dal 2003 inizia l’attività di pittore ed illustratore servendosi di differenti mezzi espressivi con una precisa volontà di fondere generi e temi diversi. E’ allievo del maestro Riccardo Dalisi col quale sperimenta l’esperienza dei laboratori aperti, ricerca teorica e sperimentazione sul campo, cultura accademica e fecondazione socio-antropologica, arte, architettura artigianato e disegno industriale nel Rione Sanità a Napoli. Tiene la prima personale dal titolo Derma nel 2002, anno in cui tra l’altro è segnalato al premio Novara. Nel 2010 è presente a disegni diversi, presso il MAT – Museo dell’alto Tavoliere, Sansevero. L’anno seguente è nella rassegna Aperto’11 ospitata dalla galleria FËS Show Room di Minori con la personale Mémoire de sucre. Segue la personale Di Passaggio presso la galleria Intragallery/Studio Legale di Napoli. Partecipa alla collettiva InterRail ospitata dal Centro Art’s Events. Nel frattempo è invitato a dare veste al progetto musicale di Enzo Avitabile Black Tarantella. Viene poi invitato alla mostra Collettiva “Rivelazioni del Corpo” a cura di Franco Cipriano presso la galleria Spazio Zero11 di Torre Annunziata. Recente è la doppia personale con Ugo Cordasco Intersezioni per la PageaArt. Infine del 2015 le personali Unexpected Beauty negli spazi di Intragallery e Spazio per la LACSapartament di Milano.
Nel 2016 è invitato a Setup Contemporary Art Fair tra gli artisti della Galleria Casa Turese.