di Bartolo Scandizzo
Giornalismo e legalità, questo il titolo di uno degli innumerevoli corso che la SiGef per conto dell’Ordine dei Giornalisti ha organizzato presso il comune di Campagna lunedì 7 marzo us.
Tra i relatori invitati da Ornella Trotta, direttrice del periodico “I fatti”, Eduardo Scotti, giornalista di Repubblica, Giuseppe Acone Professore all’università di Salerno e Corrado Lembo, procuratore generale del tribunale di Salerno.
All’apertura del dibattito dopo le interessanti relazioni, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti, Lembo ha colto l’occasione per manifestare il suo modo di interpretare i rapporti tra l’ordine giudiziario investigativo e la stampa: “Ho avocato a me la facoltà di comunicare con la stampa in modo chiaro, universale e compiuto di quanto è possibile ed opportuno in merito alle indagini in corso. Questo al fine di evitare ogni tipo di preferenze. Tengo a precisare che ogni altro canale riservato è contrario al mio modo di interpretare il ruolo di magistrato e, soprattutto, contrario alla legge.”
Inoltre, Lembo ha anche informato i presenti su come ha organizzato i 30 giudici sostituti e i 3 aggiunti: “Il lavoro è diviso in settori ma la comunicazione tra i vari settori è garantita da incontri collegiali tra i responsabili dei settori stessi. Il mio ruolo è quello di coordinare e stimolare eventuali possibilità di affondare i colpi in direzioni specifiche che creano particolare allarme sociale o pericoli imminenti.”
Lembo ha portato come esempio l’iniziativa presa relativamente all’indagine sui depuratori dei comuni della Costiera Amalfitana o a reati su possibili riciclaggi di denaro di provenienza dubbia.
Alla domanda su un parere relativo alla relazione della DNA relativa al 2014 appena divulgata, per la parte relativa alla provincia di Salerno e redatta dal giudice Leonida Primicerio, il procuratore capo non ha voluto scendere nel dettaglio. Ha comunque sottolineato la pericolosità della criminalità organizzata che, sempre di più, tenta di invadere spazi “puliti” per rifarsi una “verginità” o, quanto meno, dare una rinfrescata ai capitali accumulati in modo illegale. Lembo ha anche avviato un’azione di monitoraggio nei confronti dei pubblici appalti: “Se un comune, con aziende nella propria realtà in grado di realizzare opere, inanella una serie di appalti a società che arrivano tutte la <<triangolo della morte>> del casertano, è ovvio che lo metteremo sotto osservazione per capire bene cosa sta succedendo!”
Relativamente alla richiesta di informazioni in merito all’omicidio Vassallo, anch’esso citato nella relazione della DNA, pur, dando atto che sono passati 4 anni dal delitto e che le indagini preliminari dovrebbero essere state chiuse, per l’intervento di nuove informazioni, si è deciso di prorogare le indagini. Per cui, ha ritenuto di non potere dare ulteriori informazioni.
Intanto dalla lettura della relazione, che per stralcio relativo alle nostre realtà, pubblichiamo su Unico, emerge un vero e proprio salto di qualità della strategia camorristica che tenta, e in qualche caso è riuscita, di penetrare l’area a Sud del Sele che si presta bene alla possibilità di investimenti nei settori trainanti dell’agricoltura e del turismo.
Comuni e forze dell’ordine, unitamente al tessuto imprenditoriale, del credito e sociale siano vigili verso chiunque si dimostri troppo “liberale” in termini di finanziamenti i di investimenti in partnership in aziende e strutture turistiche. Solo così si potrà evitare un inquinamento economico e sociale che poterebbe dritto alla perdizione della nostra ancora molto bella realtà.