di Amodio De Martino
chiedo scusa a tutti, ma non ce la faccio proprio a far finta di niente, non è nel carattere e nella mia formazione. Ho atteso di leggere commenti e proposte al Convegno del 18 febbraio alla sala Erika, ma non avendo riscontrato nulla al riguardo e ritenendo che sia importante fare una analisi stringente della situazione, vi sottopongo alcune personali considerazioni e proposte:
- La presenza di tanta gente sta a dimostrare quanto sentita sia la questione del cosiddetto Grande Progetto della Provincia e la preoccupazione della popolazione dei Comuni direttamente La relazione del prof. Ortolani dell’Università di Napoli, supportata da immagini molto eloquenti (S.Lucido, Agropoli, Golfo di Policastro,ecc.) e, direi, spaventose per cosa è capace di fare l’uomo all’ambiente, ci devono sostenere sempre di più nella convinzione della nostra opposizione a questo grande disastro che si vorrebbe perpetrare ai danni del nostro mare e della salute dei cittadini. Vorrei ricordarvi le parole offensive pronunziate dal r.u.p. Ranesi nella riunione con il presidente Canfora riferite (forse) al prof. Ortolani “sono pronto a discutere con tutti, ma non mi dovete portare quella specie di mago, di cui non ricordo il nome e che non voglio mai più vedere”. In quel momento io non capii esattamente a chi si riferisse, perché non avevo avuto, in precedenza, occasione di ascoltare il professore, perché certamente sarei intervenuto a difesa dello studioso serio che ho avuto modo di seguire la sera del 18 febbraio, al cui confronto, il r.u.p. e tutti i cosiddetti tecnici e politici che hanno ideato e commissionato il progetto appaiono come squallidi figuranti, purtroppo messi a posti decisionali da una politica autoreferenziale.
- Alcuni di noi danno per scontato che il Comune di Capaccio si sia dissociato dall’adesione data al grande progetto, ma, a parte l’intervento dell’assessore Paolillo, coerente con quanto dichiarato nella riunione con Canfora, l’intervento del sindaco di Capaccio, la sera del 18 alla sala Erika, non mi è parso tanto chiaro e sicuro nel dichiarare la contrarietà al progetto. Egli si è mantenuto nella nebulosità e poca certezza che avrebbe fatto il passo necessario di rigetto dell’adesione. Puntuale al riguardo è stato, come sempre, l’intervento del sen. Gaetano Fasolino, il quale ha colto con lucidità questa mancanza nell’intervento del Sindaco ed ha chiesto appunto di colmare tale carenza e di essere coerente.
- L’intervento del presidente regionale di Legambiente poteva e doveva riprendere tale necessità (espressa con efficacia dal sen. Fasolino), che doveva costituire l’obbiettivo primario dell’incontro ed, invece, il suo intervento è stato dispersivo e auto celebrativo, ma assolutamente ininfluente ai fini della lotta che stiamo conducendo da ben tre anni e che adesso è nella fase in cui si deve essere incisivi e risolutivi, in quanto la Provincia è pronta a bandire la gara di appalto. A proposito, mi viene spontanea la domanda: “dove eravamo noi tutti ambientalisti quando si sono permessi gli scempi di S. Lucido, nel Golfo di Policastro, di Agropoli, di Salerno?”.
- Credo sia necessaria una riunione, da convocare in tempi stretti, di Legambiente unitamente al Comitato Rinascimare, con la presenza ineludibile del presidente Buonomo, del legale di Legambiente, avv. D’Angiolillo, del geologo Rocco Tasso, per elaborare, alla luce di tutte le vicende ultime, una strategia stringente da attuare nei confronti di tutti i Sindaci direttamente interessati al Progetto, ma anche coinvolgendo i Sindaci dei Comuni collinari. Non è più tempo di tergiversare, dobbiamo prendere l’iniziativa a tutto campo per addivenire ad una definitiva chiarezza e per non subire le azioni dell’Ente.
- Come pure credo sia indispensabile riaprire la questione T.A.R. con la richiesta di “messa a ruolo” della causa per giungere ad una decisione. Ancora mi riesce difficile capire la logica di ciò che è avvenuto il 5 novembre u.s. con la decisione concordata tra Legambiente, Riserva Foce Sele-Tanagro e Provincia di accettare che la causa fosse cancellata dal ruolo e si accettasse di addivenire, tra le parti, ad un accordo. Secondo me non esiste nessuna possibilità di accordo possibile tra le parti a fronte di un progetto assurdo, devastante, criminoso per l’ambiente e la salute dei cittadini. A meno che qualcuno non si sia messo in testa di “giocare” con tali argomenti e con noi tutti volontari, che, in buona fede, si sono messi a disposizione del Comitato Rinascimare e Legambiente per una battaglia ambientalista vera e da portare fino alle estreme conseguenze, senza accampare logiche paternalistiche di “tengo famiglia” e/o di compromessi. Devo ricordare a tutti, ma soprattutto a Buonomo quello che egli mi disse sul porto di Salerno quella domenica successiva alla Conferenza tenuta in uno dei lidi/campeggio di Pontecagnano, allorquando, presenti tutti i vari responsabili (Assessore Fasolino, r.u.p. Ranesi, tecnici vari, Buonomo col geologo di Legambiente, ecc.), io feci un intervento duro, motivato con le ragioni da noi tutti elaborate contro i responsabili del progetto e fui aggredito in tutti i modi da costoro (Ass. Fasolino: “lei deve attivare il cervello prima di parlare”; “ lei risponderà alla Magistratura delle accuse che sta facendo”, ecc.) senza che nessuno si fosse alzato a mia difesa e, comunque, nessuno ha avuto il coraggio di portarmi davanti alla Magistratura ( ? ). Sia chiaro io non pretendevo una difesa personale, ma una difesa delle tesi condivise da tutti noi sul grande progetto. A Buonomo io chiesi il perché egli non avesse sentito il dovere di sprecare qualche parola a difesa dei contenuti delle mie obiezioni, coerenti con le opposizioni di Legambiente.Egli mi rispose: “Noi facciamo il Ricorso al TAR e procediamo per vie legali”. Poi, vedo che queste vie legali si aprono e si chiudono lasciando il tutto nell’oblio. Questa procedura non me la spiego e chiedo che qualcuno me la giustifichi.
- Penso anche che sia necessario una posizione chiara circa la possibilità di usufruire dei fondi stanziati dall’U.E. per un progetto diverso da quello per cui si sono ottenuti tali finanziamenti. Occorre, necessariamente, rifiutare tali fondi e ripresentare un altro progetto diverso. Non si può continuare a mentire a noi stessi e agli altri, per poi essere “spubblicati”, facendo anche la figura degli ignoranti imbecilli. A meno che non si voglia continuare a sostenere tale tesi per non scontentare qualcuno e continuare a giocare su due fronti per non disturbare i manovratori. Ma credo che tale interpretazione non sia quella giusta e, quindi, che io mi sbagli. Sono estremamente felice di essere sconfessato al riguardo.
- Quindi, avanti col chiedere ai vari Sindaci delle riunioni pubbliche nelle quali bisogna uscire con la certezza del “SI” o del “NO” al grande Progetto e, nel caso sia positivo per il Progetto scatenare delle Assemblee Pubbliche e Manifestazioni di Protesta, perché ne abbiamo piena legittimità e perché abbiamo dalla nostra parte la popolazione tutta della Valle del Sele. La nostra è una battaglia di civiltà, di rispetto e difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini.