di Massimiliano De Paola
Non è stata una semplice passeggiata quella di domenica 10 gennaio 2016 verso il km 46 della SS19 delle Calabrie nel territorio di Auletta. La popolazione era arrabbiata e delusa dopo tante promesse non mantenute.
Al Km 46 della SS19 delle Calabrie, il 24 gennaio 2014 è sparita la strada, non c’è più da 2 anni! Una frana di proporzioni enormi l’ha inghiottita, interrompendo la comunicazione di un’arteria storica che per secoli ha collegato il Nord al Sud e viceversa. Fino all’avvento dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria era l’unico collegamento tra le aree interne. Furono i Greci ad insediare nella vallata del Tanagro una tappa necessaria ai loro luoghi, lenti e faticosi itinerari mercantili, quando, verso il V sec.a.C., stabilirono per via terra i collegamenti tra le colonie greche del Tirreno e quelle dello Ionio risalendo il corso del Tanagro. Il percorso era il seguente: Poseidonia, Mattinelle di Albanella, per sotto Altavilla, Serre, Scorzo, Galdo, Incoronata, Regina, Ponte Colonna, Battaglione, Costa del Principe, Morosella, Intagliata, Vallo di Diano. Da questa arteria passarono le genti del circondario attratte dalle mercanzie civili che vi barattavano, qui convennero per riti religiosi della Grotta dell’Angelo, qui attinsero nuove costumanze e modelli evolutivi di ordinamenti civici.
Quello che fa più rabbia è che la frana era annunciata da diverso tempo. Già nel 2012, infatti, il Comune di Auletta aveva inoltrato agli enti preposti i problemi legati all’arteria stradale e all’erosione che si stava consumando ad opera del Fiume Tanagro. Il 13 marzo e il 10 aprile del 2012, il Comune di Auletta aveva richiamato l’attenzione del Genio Civile per predisporre un intervento preventivo e cautelativo che tuttavia rimase inascoltato. A circa un anno di distanza, proprio richiamando la comunicazione del 2012, l”Ufficio Tecnico Comunale – Patrimonio, Edilizia, Territorio” aveva segnalato alle autorità competenti il totale stato di abbandono e di carenza “per quanto concerne le competenze cui la legge attribuisce agli organi preposti sia alla vigilanza che alla tutela del patrimonio e delle incolumità”. La comunicazione, a cui si allegava una documentazione fotografica prodotta alcuni giorni prima, recita di più: “la prevenzione è una fase essenziale per evitare disgrazie”, di fatti, annunciando possibili frane non di poco conto come poi accaduto.
Per far sentire la loro voce, i Comuni di Auletta, Pertosa, Petina, Sicignano degli Alburni e la Fondazione Mida, hanno organizzato per domenica 10 gennaio un corteo pacifico di protesta che ha raggiunto il km 46 della SS19 delle Calabrie, dove è avvenuta la frana due anni fa per la quale nel corso della conferenza dei servizi indetta dal Sindaco di Auletta, lo scorso 22 settembre è stato approvato un progetto definitivo degli interventi da mettere in atto, ma che è ancora fermo, come la vita dei cittadini e le attività del territorio.
Su invito del Comitato di Quartiere “Ponte Nuovo” di Auletta, i sindaci dei comuni interessati dalla frana al km 46 della SS19 delle Calabrie, si sono impegnati a stilare un documento congiunto per “chiedere agli enti competenti di intervenire immediatamente e risolvere in maniera definitiva e in tempi brevi le criticità” che vivono i cittadini del territorio del Tanagro e degli Alburni e che, di riflesso, interessano anche il Vallo di Diano.
I sindaci hanno voluto rimarcare con forza il totale stato di abbandono e l’incapacità da parte degli organi sovra comunali. Sono piovute accuse su Governo, Anas e Regione Campania. C’è stato pure qualche momento di tensione, per fortuna subito rientrato.
Alla manifestazione hanno partecipato gli amministratori dei Comuni di Palomonte, Caggiano, Polla, Atena Lucana e San Rufo, in segno di solidarietà nei confronti dei sindaci e delle popolazioni di Auletta, Pertosa, Petina e Sicignano degli Alburni.
Dalla Regione Campania hanno fatto sentire la loro voce e il loro sostegno anche i Consiglieri Regionali Borrelli e Ricchiuti che hanno garantito che metteranno di fronte alle proprie responsabilità l’ANAS, ente preposto alla ricostruzione del tratto di strada statale. Il ritardo dei lavori infatti, è imputabile alla stessa ANAS che ha rinviato lo scorso settembre la conferenza dei servizi facendo slittare inevitabilmente lo stato di avanzamento della programmazione. Otto mesi e 5 milioni di euro servirebbero. Il progetto esecutivo è già pronto, in virtù delle indagini geognostiche e dell’iter per la totale messa in sicurezza della strada e del tratto di fiume in corrispondenza del versante instabile.
La richiesta di intervento è stata inoltrata anche all’attuale governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Con la Regione Campania la scorsa settimana c’è già stato un tavolo tecnico. Col Consigliere Regionale della Campania e Presidente della IV Commissione Trasporti Cascone ce ne sarà un altro nei prossimi giorni, in cui dovrà essere presente anche l’ANAS. Si spera che questi 2 tavoli tecnici possano creare i presupposti per una veloce soluzione del problema.
Anche il turismo locale ha risentito fortemente della chiusura dell’arteria che permetteva di raggiungere facilmente il complesso turistico delle Grotte di Pertosa-Auletta e del sistema Mida. La conseguenza di ciò è stato un brusco calo del numero dei visitatori. L’arteria stradale rappresentava inoltre l’unico percorso alternativo, in caso di incidenti sul tratto Petina –Polla dell’A3 Salerno-Reggio Calabria.
La cosa certa, a questo punto, è che lo sviluppo del territorio non può decollare senza un adeguato sistema infrastrutturale e gli amministratori locali lo sanno!