di Oreste Mottola
Si attendono i pronunciamenti della Regione e del Tar fissati al 9 febbraio . Tarallo attacca sulla partecipazione al voto mentre D’Angelo investe Fraiese… Chi ha vinto le recenti elezioni al Consorzio di Bonifica di Paestum? Mentre c’è chi vede il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, e chi invoca l’intervento della Regione o del Tar, il dato di fatto è che si riparte dai nomi di Carmine Frunzo (lista Primavera), Giovanni Mottola (lista Per la nostra terra), Luigi Ciliberti (Lista Calpazio); II fascia Vincenzo Fraiese (Lista Consorziati e territorio),Roberto Ciuccio (Lista Piramide), Gerardo Guariniello ( Lista Consorziati e territorio), Paola Caggiano ( Lista Piramide), Pasquale Marano ( Lista Melograno) e Giovanni Marra (Lista Zona alta); Fascia III Giovanni Iannelli ( Lista Per il territorio) e Giuseppe Vicedomini ( Lista Nettuno); IV fascia Giampaolo De Rosa ( Lista Con i consorziati). Il “papabile alla presidenza” è Roberto Ciuccio e, ovviamente, l’uscente Enzo Fraiese. Possibile vicepresidente Luigi Ciliberti. Si tratta al momento però solo di ipotesi. Ora si attende la sentenza del Tar che dovrà esprimersi nel merito sulla sospensiva dell’annullamento delle elezioni decise dal commissario ad acta. Sotto accusa è il metodo elettorale che sei anni fa portava a votare direttamente un agricoltore su due e che invece ora vede due consorziati su tre “delegare” ad altri la loro scelta. Per le opposizioni interne capeggiate da Ettore Bellelli a tali esiti si è giunti di proposito rimaneggiando le procedure interne per la formazione del corpo elettorale. Da qui la decisione di ricorrere al Tar. Intanto le casse dell’ente piangono con serie conseguenze sulle retribuzioni dei dipendenti e per i pagamenti delle bollette energetiche. Il Consiglio dei delegati sarà formato da 16 componenti: ai 12 eletti direttamente dai consorziati, andranno ad aggiungersi i componenti che siedono di diritto, 3 designati dal Consiglio della Provincia di Salerno ed 1 dalla Giunta della Regione Campania (tutti e 4 dovranno poi essere nominati dal presidente della Giunta Regionale). Ora se ne stanno tutti ai blocchi di partenza in attesa dei tempi tecnici per presentare eventuali ricorsi. Il primo consiglio utile sarà convocato non prima di 40 giorni dalle elezioni, e nel corso del medesimo saranno eletti i nuovi organi collegiali (presidente, vicepresidente, deputazione amministrativa e Collegio dei Revisori). Qualcuno si applica ancora alla discussione della valutazione politica di queste elezioni, ovvero capire come è il famoso bicchiere. A esprimersi è Franco Tarallo: “La partecipazione di quanti si sono recati ai seggi è stata minima quasi un flop e pertanto inopportune e fuorvianti sono state le esternazioni non richieste di organi istituzionali quasi a voler determinare e influenzare futuri giudizi. Solo per precisione desideriamo informare costoro che alle consultazioni 2009 gli elettori aventi diritto furono 6575 e ne espressero il voto 3108 con la percentuale del 47,27%,nella attuale consultazione gli elettori aventi diritto ovvero in regola con il pagamento del tributo consortile,sono stati 8050,ed hanno espresso il voto soltanto 2780 elettori con una percentuale del 34,03 % .Vi è da considerare, inoltre,che il sistema delle deleghe ormai fortemente presente in seconda fascia riduce la presenza fisica ad un terzo degli elettori. Cioè una testa 3 voti. Dato molto importante ma tenuto all’oscuro per ovvi motivi e che i consorziati in regola con i pagamenti rappresentano appena il 60% del totale ovvero 8000 votanti su 14000 potenziali aventi diritto”. Tarallo segnala esplicitamente come il voto sia “ostaggio” di tecnici specializzati della materia e che non esprima le volontà dei consorziati di base, coloro che acquistano l’acqua per irrigare e che vogliono gli impianti pienamente funzionanti. Ad alzare la voce, è anche Roberto D’Angelo, imprenditore edile di Fonte di Roccadaspide, che ribatte alle dichiarazioni del presidente Vincenzo Fraiese, che ha sostenuto che la crisi finanziaria è dovuta a “ 30 anni di malgoverno”dell’ente consortile “. Riguardo la tesi del presidente sui debiti è bene rimarcare che dal 1991, quindi 25 anni, svolge attività amministrativa presso il Consorzio di bonifica – evidenzia D’Angelo – siamo alle nozze d’argento. Infatti, ha ricoperto la carica di consigliere, di deputato, di vice presidente e negli ultimi cinque anni di presidente. Chi meglio di lui, dunque, è stato protagonista principale di debiti attuali e pregressi. Riguardo la mancata riscossione dei tributi D’Angelo attacca:” All’inizio della consiliatura ha assunto un legale con la specifica mansione della riscossione dei crediti dei consorziati morosi. Quale è il risultato a distanza di cinque anni?. Quali sono gli atti prodotti, quante le riscossioni coatte e a chi sono state fatte?. Forse ai contadini che dovevano pagare 100 euro e non ai grandi albergatori o proprietari terrieri che pare risultano essere tanti e tutti morosi?”. D’Angelo chiede di rendere pubblici gli atti e le eventuali azioni intraprese nei confronti dei morosi e preannuncia che “ come minoranza chiederemo un consiglio monotematico sull’argomento, così saremmo noi eventualmente a divulgare i dati”. In merito al compenso agli amministratori D’Angelo aggiunge:” Visto che più volte il presidente Fraiese ha rimarcato che l’opposizione non è in grado di leggere gli atti, ci dica lui pubblicamente il numero della legge e la data di pubblicazione sul Burc regionale, così da leggere il compenso di 30.000 euro per se, di 15.000 euro sia per il vice presidente Roberto Ciuccio che il deputato Luigi Ciliberti. Ci dica se non è spropositata la cifra di 150.000 euro nel bilancio di previsione 2015 per spese legali più il 30% rispetto all’anno precedente”. Infine D’Angelo conclude:” Ci dica perché i canali di bonifica non vengono manutenuti efficienti e alle prime gocce di acqua si registrano allagamenti. Che fine ha fatto l’approvazione degli incentivi ai dipendenti di cui non abbiamo notizia, in quanto non è stata pubblicata la relativa delibera. Di fatto, gli incentivi non vengono più pagati con la nuova normativa, il provvedimento andrebbe revocato. Siamo in attesa di chiarimenti su alcune opere pubbliche per le quali abbiamo chiesto alla Regione delucidazioni. Qualora le risposte fossero da noi ritenute non chiarificatrici convocheremo una conferenza stampa e chiederemo pubblicamente chiarimenti in merito”. Alle rimostranze di D’Angelo dalla sede dell’ente si rinvia al milione e 200.000 euro, somma che la Regione Campania deve versare al Consorzio di bonifica sinistra Sele di Paestum, per il fatturato relativo al pagamento delle bollette dell’Enel. Una somma cospicua che, unitamente, al mancato introito dei contributi non versati dai consorziati, per circa tre milioni e mezzo di euro, ha messo ko le casse dell’ente consortile. A farne le spese sono stati i circa settanta dipendenti che, a dicembre, sono rimasti senza stipendio e tredicesima.