di Gina Chiacchiaro
La famiglia Palmieri nel ruolo di mecenate, la sala piena, il tavolo dei relatori ben articolato: Oltre all’autore, Geo Nocchetti, il maestro Gianpiero Mughini e Corrado Lembo, procuratore della repubblica a Salerno, nonché docente Universitario. A coordinare gli interventi Bartolo Scandizzo direttore del settimanale Unico. Dopo il benventuo rivolto a tutti gli ospiti da Nicola Palmieri, Scandizzo, nell’introdurre la serata, si dice colpito dalla dedica con la quale l’autore chiama in causa i tre figli che “ se non fossero stati tali, li avrebbe avuti sicuramente come amici!”
“Questo preambolo – dice il moderatore – dà già la chiave di lettura di quanto il lettore troverà nelle pagine del libro.”
Per Corrado Lembo, l’autore tratta di temi forti: “si distruggono i luoghi comuni. Si intravede la vena illuminista di Voltaire. È l’uomo che osa conoscere fino in fondo.” C’è una ricostruzione di sentimenti e, infine, si trovano intuizioni sulle famiglia e amicizia al di là del vissuto. “La giustizia più che un valore è un sentimento. Occorre rieducare per recuperare amicizia, famiglia, giustizia. Oggi impera la corruzione. Ritrovare un comune sentire è quando avremo riformato la persona e potremo ripartire. La persona è ormai un automa solo computer niente più lettura. Manca qualcosa di trainante in questa galassia elettronica”.
“Ma la legge chiamata in causa come si fa ad applicarla?” chiede Scandizzo
“La legge è buona e cattiva, – ribadisce Lembo – bisogna ricomprendere e rifarci al sentimento della giustizia riportata alla persona.”
Scandizzo chiede all’autore di spiegare perché pur parlando di smantellamento delle relazioni familiari la dedica è per la famiglia.
Geo Nocchetti ringrazia tutti e, in particolare, Caterina e Tonino Palmieri. Poi afferma: “Io non ho una famiglia ma degli affetti. Mi fingo fratello di Gesù e contamino un passo del vangelo. La cronaca giudiziaria mi ha dato l’input ma chi mi dice che la famiglia sia sempre ok? Famiglia e amicizia hanno perso valori. Le parole non hanno più comprensione etica. Sui sentimenti si sentono solo parole vuote, enunciazione di principi senza sostanze.”
Il libro è semplice, comodo, di facile lettura ma anche coinvolgente. Esso tocca corde sensibili e il vissuto, diretto o indiretto, di molti dei presenti che hanno riempito la sala incontri della Tenuta Vannulo. “Eppure, in ogni situazione, anche la più banale, ci diciamo amici. Per non parlare di Face Book con gente che si vanta di avere centinaia di miglia di <<amici>>!– dice ancora Nocchetti – ma allora, se siamo tutti amici perché tanta cattiveria?”
In conclusione, il moderatore chiama a concludere Gianpiero Mughini. “Alla richiesta di Geo che mi chiedeva se fossi disponibile a presentare il libro. Ho avuto delle perplessità. Ma poi la dedica ai figli e dopo poche pagine di lettura, mi sono detto ‘Questo uomo fa per me’! Irto, tagliente, non facile perché sferra dei calci negli stinchi ai luoghi comuni che si raccontano. Le famiglie sono il gioco reale della comunanza. Il gioco lo fai di volta in volta. È difficile comportarsi in maniera coerente perché i problemi saranno sempre di più. La crisi economica sconvolge le viscere di una società. Il linguaggio della politica partitica è umiliante. Abbiamo smarrito il sentimento della vergogna. La vita non è il rapporto con gli amici o con la famiglia ma con gli avversari con i quali si ha rispetto. Per poter arrivare a definire qualcosa. La verità è qualcosa di importante è ci dobbiamo convivere”.
Nughini conclude asserendo che “scegliere di stare da soli è una scelta molto importante”.
Il racconto del libro ha suscitato molto interesse in sala. Il dibattito che si è subito acceso con i primi due interventi (Franco inglese e Vitaliano Esposito) è entrato subito nel vivo degli argomenti trattati. Ma tanti altri avrebbero voluto dire la loro confrontandosi con l’autore e i relatori. Scandizzo a dovuto troncare il tutto per stare nei tempi ed ha invitato i presenti ad acquistarlo per potervisi immergere fino a “bagnarsi” l’anima e trarne le conseguenze. “Gesù non aveva amici” ( Tullio Pironti editore – 10 €) è già alla seconda ristampa un po’ per curiosità e un po’ perché la discussione ha sollevato delle riflessioni, forse anche profonde. La serata culturale quindi è andata a buon fine e … alla prossima!