di Alessandro Pecoraro
Lo sversamento di liquami in corsi d’acqua e nel mare è un problema particolarmente vivo nel territorio cilentano. Ciò accade soprattutto tra i comuni costieri di Capaccio ed Agropoli dove le aziende agricole contribuiscono a buona parte del PIL del territorio e non sono rari i casi di abitazioni o strutture abusive, senza un regolare allaccio alle fognature. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia di colorazione anomala dovuta agli scarichi abusivi nel fiume Testene denunciata dall’Assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Agropoli Massimo La Porta che ha lanciato anche un invito al monitoraggio alle amministrazioni dei comuni toccati dal corso del fiume. Inoltre Sabato 21 Novembre un blitz della Guardia Costiera di Salerno con un ingente schieramento di militari e mezzi ha constatato il terribile degrado che domina il fiume Sele, inquinato da scarichi illeciti di liquami da parte di aziende agricole e zootecniche (soprattutto bufaline) nei comuni di Eboli, Capaccio ed Albanella. Con il contributo di volontari delle Guardie Ambientali e del WWF di Salerno sono stati denunciati 6 titolari e sono state poste sotto sequestro 4 aziende per 400.000 mq complessivi. In alcune aziende sono state inoltre riscontrate carenze igienico-sanitarie che hanno richiesto l’intervento dell’ASL. Gli sversamenti in fiumi, fossi e canali e la condizione del Sele non sono problematiche nuove per le forze dell’ordine. Risale a Febbraio 2014 la petizione popolare organizzata del “Gruppo Attivo Luciano Grasso” di Caposele con cui si richiedeva agli Organi competenti controlli, monitoraggio, bonifica e verifica dei fattori che hanno danneggiato la fauna ittica del fiume Sele, indice di salubrità dell’acqua. In quel periodo la sorgente del fiume situata a 400 metri d’altezza nel comune di Caposele, in provincia di Avellino, era stata interessata da forti fenomeni di inquinamento che hanno causato la morte di oltre 300 trote. La situazione fu aggravata dal fatto che il corso del fiume all’altezza di Eboli viene bloccato dalla diga di Persano, che forma l’omonima Oasi naturalistica gestita dal WWF che ha risentito dell’inquinamento a monte. Un altro caso di scarichi illegali è stato riscontrato nel canale Laura Nuova dove confluiscono molti canali irrigui del comune di Capaccio, un corso d’acqua che congiunge Gromola con la località Ponte di Ferro. Nel Laura Nuova confluiscono anche il Fiumarello e il Compagnone prima di finire in mare. Il caso del fiume Sele, eterno inquinato e questi diversi casi isolati, insieme contribuiscono non poco all’inquinamento marino. Il progetto “Goletta Verde” di Legambiente ogni anno monitora la salubrità dell’acqua in punti critici, dove corsi d’acqua, fiumi e torrenti confluiscono nel mare. Secondo questo studio la Campania risulta la regione italiana maggiormente interessata, con l’81% di agglomerati condannati o interessati in procedure d’infrazione. Secondo lo studio Goletta Verde del 2012 le aree cilentane risultate con valori batteriologici superiori alla norma sono state quelle della Foce del Sele e della località Ogliastro Marina nel comune di Castellabate. Nonostante la segnalazione dei cittadini come punto critico, la spiaggia “Oasi di Mare” in località Torre di Mare è risultata con valori batteriologici entro i limiti di legge. Il progetto “Goletta Verde” 2015 ha effettuato un campionamento nelle acque presso la foce del fiume Capodifiume e presso la foce del fiume Solofrone che divide i comuni di Capaccio e Agropoli e ha riscontrato livelli batteriologici entro i limiti. Ciò in controtendenza alle aree a Nord, Lido Lago di Battipaglia e località Magazzeno di Pontecagnano e a sud, Foce del rio Arena ad Ogliastro Marina di Castellabate dove è stato riscontrato forte inquinamento. Quest’estate molti cittadini, preoccupati della colorazione anomala delle acque marine e dalla presenza di molte alghe, hanno sollecitato il comune di Capaccio ad intervenire. Nonostante la conferma di eccellente balneazione dalle analisi di laboratorio effettuate per conto del comune, la preoccupazione dei cittadini è alta, alimentata dai fenomeni d’inquinamento della foce del Sele e dei canali irrigui causata da sversamento non solo di liquami animali, ma anche di concimi, fitofarmaci, fertilizzanti e rifiuti di vario genere.