di Oscar Nicodemo
Gabriel Zuchtriegel, svolge il suo ruolo di direttore del Museo Nazionale Archeologico di Paestum dall’inizio di novembre. Essendo il primo straniero a guidarne le attività ha, sin da subito, suscitato l’interesse della stampa locale e nazionale. Di lui si conosce già tanto. Si può aggiungere che è estremamente cortese nei modi e concretamente asciutto nel comunicare. Insomma, un tedesco di nuova generazione, tra quelli che piacciono tanto ad Angela Merkel, anche se il nostro si sente italiano a metà. Dopo brevi convenevoli, già gli chiedo:
“Il Museo narrante di Hera Argiva ha subìto continui allagamenti, e, ovviamente, resta chiuso. Come e quando si pensa di intervenire per riaprirlo al pubblico?”
“Ovviamente bisogna ripristinarlo. Noi abbiamo fatto una richiesta per avere dei fondi per questo fine. Ma, tutto andrebbe ripensato in maniera più ampia. Non si può progettare di ristrutturare il museo per poi esporlo ad un nuovo allagamento, e, nel frattempo, avere un numero esiguo di visitatori. Occorre studiare un intervento che salvaguardi la struttura dalle piogge, mettere al riparo, ad esempio, la linea elettrica, innalzandola. Bisogna intervenire anche cercando di valorizzare l’intera aria dell’heraion, racchiusa in ben 40 ettari. Stiamo procedendo in questa direzione. Non abbiamo ancora un progetto definitivo, ma intendiamo svolgervi attività culturali e didattiche con i ragazzi delle scuole, praticando anche archeologia sperimentale”.
“L’imponente struttura ex Cirio è interessata da un progetto di recupero per darle dignità di reperto industriale storico e, quindi, di offrirne la fruizione. Come si presenterà ai visitatori?”
“Il progetto è ancora all’inizio e necessita di un importo molto consistente per realizzarlo. Prevede lavori di messa in sicurezza e di ristrutturazione, integrando anche il santuario di Venere, situato alle spalle. Naturalmente, si cercherà di conservarne il carattere il più possibile, in maniera tale che l’edificio possa dare testimonianza di una parte della storia contemporanea di Paestum. Considerata l’ampiezza della struttura, essa potrebbe ospitare uffici e diventare un centro poliedrico”.
“Una priorità assoluta per il territorio pestano è data dall’esigenza di costruire il sottopasso della stazione di Paestum. Pensa che si farà in tempi brevi?”
“A questa domanda non posso rispondere perché la riforma consiste proprio tra separazione della tutela dell’area di interesse archeologico, che spetta alla sovrintendenza, e della promozione e valorizzazione, che spetta al Museo Indipendente di Paestum. Esiste una collaborazione stretta tra Museo e Soprintendenza,ma, i lavori di edilizia sono sovrintesi esclusivamente da quest’ultima. Naturalmente, insieme cercheremo di tutelare il territorio, poiché il paesaggio risulta fondamentale per l’esperienza turistica”.
“L’allontanamento definitivo delle sfere geodetiche dall’area archeologica di Paestum rientra tra gli appunti della sua agenda?”
“Tra gli appunti della mia agenda rientra quello di iniziare un percorso condiviso con tutti gli enti interessati, Comune, Provincia, Regione, Sovrintendenza Archeologica, per trovare una soluzione adeguata che rispetti soprattutto il paesaggio e, contemporaneamente vada incontro alle esigenze di quello che risulta un evento molto importante come la BMTA, un appuntamento di grande livello, ospitato, appunto, dalle sfere. Sono sicuro che tutti insieme riusciremo a trovare una soluzione”.
“Paestum, per sua natura è votata ad un turismo internazionale e culturale. Tuttavia, non sono poche le iniziative di scarso valore che vi si organizzano. Intende, in futuro, stabilire un grado di decenza per regolarne il palinsesto estivo?”
“Secondo me è importante collaborare con figure professionali per affrontare questo tipo di problema. Per me è evidente che per organizzare una stagione di spettacoli e di musica occorre una direzione artistica. Come archeologo, non posso assumermi la responsabilità di scegliere un programma artistico, anche se sono appassionato di musica classica e jazz, e resto completamente favorevole alla realizzazione di mostre contemporanee, concerti e rappresentazioni teatrali, purché sia assicurata la qualità. Noi dobbiamo essere competitivi con le capitali internazionali della cultura, per questo occorrono figure professionali di sicura competenza per proporre cose originali e di valore”.