di Bartolo Scandizzo
L’autunno regala a Paestum delle giornate di sole e di mare senza uguali. Capri e Costiera all’orizzonte, la tavola blu che invita a passeggiare sul bagnasciuga e tre amici al tavolo a sorseggiare acqua Ferrarelle. Mi infilo nella discussione che è già in atto tra due personaggi che hanno fatto , tra tanti altri, la storia di Capaccio Paestum.
Il più anziano lo chiameremo Sele, l’altro Solofrone.
Si parla a ruota libera …
CONSORZIO di bonifica Paestum
Si stanno approntando la candidature per la gestione del più grande soggetto economico della sinistra Sele (guardando il mare). In campo ci sono Vincenzo Fraiese ed Ettore Bellelli. Il primo contadino di Spinazzo, il secondo grande proprietario terriero di Paestum e figlio di Cecilia Baronessa Baratta, già presidente del consorzio stesso per lungo tempo.
Solofrone:”fu Tonino Palmieri a trasformare il Consorzio in una struttura moderna. Avviò l’intubazione dell’acquedotto rurale e fece arrivare miliardi di lire di investimenti pubblici per la realizzazione di opere importantissime.”
Sele: “Fu l’amicizia con Clemente Mastella a facilitare i flussi. ”
Solofrone: “È vero, ma lui diede la scossa dell’imprenditore moderno in un mondo rivolto al passato.”
Sele: “Oggi appoggia Ettore Bellelli nella corsa per la presidenza del Consorzio. Pensi che questo basti per farne un manager? ”
Solofrone: “Tonino da tempo non ama essere gestore diretto. Si è assegnato il ruolo di padre nobile.”
Sele: “Così ha fatto con la Cassa Rurale (Bcc Capaccio). L’ha ripresa in mano, in parte risanata e poi ha abbandonato Pinuccio Guglielmotti.”
Solofrone: “Anche in quel caso sostenne Bellelli contro Rosario Pingaro.”
Sele: “Io portai 60 voti a Pingaro! Per quello che ne so, anche Palmieri votò per candidati legati a Pingaro.”
Solofrone: “La sua abilità è quella di lasciarsi sempre una finestrella aperta per avere informazioni di prima mano. Ma tu che fai il giornalista, cosa pensi della situazione politica – amministrativa a Capaccio Paestum?”
Io :”Penso che Italo Voza (sindaco) si sia messo in un vicolo cieco. Per abbattere Nicola Ragni, ha decapitato l’intera giunta.”
Solofrone: “Enzo Di Lucia è inferocito, come tanti suoi sostenitori della prima ora.”
Sele: “Perché ha agito in modo così avventuroso? ”
Solofrone: “Secondo me la colpa è da ricercare tra chi gli sta più vicino (staff e famiglia pestana) che lo hanno convinto a far fuori Ragni.”
Io: “Anche tra chi gli è rimasto accanto (consiglieri di maggioranza) ipotizza dimissioni in massa dopo Natale per licenziarlo.”
Sele: “Potrebbe concludere l’iter del Puc. Ormai manca poco.”
Solofrone: “Si tratta di capire se non sia proprio il Puc l’oggetto del contendere.”
Io: “Poi c’è da capire cosa succederà con la tendo struttura Geodetica dopo la Borsa Mediterraneo del Turismo Archeologico.”
Io: “Cosa direste a Zuchtriegel, prossimo direttore del parco archeologico di Paestum?”
Sele: “Riprenda il progetto della ex Cirio? ”
Solofrone: “Vorrei conoscere le sue idee per destagionalizzare i flussi turistici.”
Sele: “Paestum deve avere il suo lungomare e il polo fieristico! L’ho detto più volte.”
Solofrone: “Se cade Italo, chi saranno i candidati?”
Io: “Nicola Ragni, Enzo Sica, Mimmo Nese e lo stesso Voza. Potrebbe tornare anche Pasquale Marino!”
Sele: “Di questo parliamo la prossima volta.”
Solofrone: “Sarà una discussione molto stimolante …”