C’è una percentuale su cui si può basare l’effettiva soddisfazione di un comune, una provincia, una regione, uno stato relativamente al rispetto del codice della strada?
Sono queste le domande che si pongono tutti gli automobilisti, ciclisti, motociclisti … che si impegnano a utilizzare i mezzi di autotrasporto in modo corretto.
Se all’imboccatura di una strada c’è un cartello che vieta il transito a tutti i mezzi di locomozione, eccetto ai pedoni, è evidente che c’è un pericolo imminente! È evidente che l’interdizione ha un valore assoluto … pertanto, sarebbe logico rispettare il divieto!
Se su una strada comunale c’è il limite di velocità fissato a 30 Km orari, è evidente che si tratta di una strada dove ci sono edifici pubblici frequentati da giovani e anziani; decine di attraversamenti pedonali sulle strisce; centinaia di negozi che vi si affacciano … pertanto, sarebbe logico rispettare il “limite” indicato!
Se su una strada provinciale c’è il limite di velocità fissato a 50 Km orari, è chiaro che il volume del traffico, la mancanza di marciapiedi e l’ampiezza della carreggiata sono insufficienti a garantire la sicurezza dei pedoni … pertanto, sarebbe necessario mantenere un’andatura moderata!

Se su una strada statale c’è il limite di velocità fissato ad 80 Km orari “punteggiata” da decine di rotatorie, è evidente che si tratta di una strada dove ci sono un migliaio di attività produttive, abitazioni, accessi a terreni coltivati, trattori che rallentano il traffico … a ragione, sarebbe opportuno non viaggiare oltre il consentito!
Allora perché solo una piccola percentuale rispetta le prescrizioni?
Il motivo è semplice e banale … nessuno si fa carico del fatto che questa indifferenza andrebbe combattuta senza quartiere! Sanzionata senza sconti! Punita senza attenuanti …

A parte i motivi legati alla sicurezza, che pure ha un valore in sé; c’è anche l’aspetto educativo da considerare! Se tutti fanno la cosa sbagliata e nessuno si preoccupa di correggerla, prima o poi, anche chi tenta di essere attento e rispettoso del codice della strada, si convince che anche tutti gli altri codici sono opinabili.
Ma c’è dell’altro …
È l’aspetto diseducativo nei confronti delle giovani generazioni che dovrebbe far salire la soglia di attenzione di chi ha il compito di far rispettare le regole. Queste sono state immaginate, codificate, approvate dal Parlamento, emanate dal presidente della repubblica e consegnate alle forze di polizia, vigili urbani, carabinieri, Guardia di finanza …

È sotto gli occhi di tutti il fatto che i segnali disseminati in ogni angolo dei paesi e delle città vengono del tutto disattesi. Sono le foglie di “fico” dietro la burocrazia tenta di celare la sua indifferenza.
È evidente che chi ha cuore il rispetto delle regole e gli stessi agenti appartenenti alle forze dell’ordine si sentano “mortificati” nelle loro azioni che non riescono a far valere la forza della legge perché è impossibile essere dappertutto e, per di più, isolati a combattere battaglie già perse …

Infatti, è solo una piccola parte di “patentati” che viene contravvenzionato perché incappano nei posti di blocco che effettuano il controllo a campione. Ma la marea degli “anarchici” continuerà a soffocare anche il senso civico di quelli che sono consapevoli della necessità di rispettare il codice della strada.
Oggi la tecnologia, che ha preso il sopravvento in ogni nostra attività, almeno in questo caso può essere utilizzata per riprendere il controllo del traffico (cosa che è già un dato di fatto sulle autostrade). Si tratta di istallare anche sulle strade statali, provinciali, comunali i rilevatori della “velocità media”. Questo sistema non va a colpire l’automobilista che sbaglia per distrazione momentanea, ma presenta il conto a quanti pensano di poter agire fuori e al di sopra di ogni regola.

A cascata, anche le altre prescrizioni che garantiscono il convivere civile verranno percepite come ineluttabili e fatte proprie dalla maggior parte degli utenti della viabilità ordinaria.
La spesa per l’istallazione dei dispositivi, come quella che ha consentito di eliminare centinaia di migliaia di semafori con la costruzione delle rotatorie, sarà ampiamente ripagata in termini economici e, soprattutto, in risparmio di vite umane.