La Maratona di Paestum si andava consolidando come una gara che in tanti segnavano sul proprio calendario amatoriale in Campania e in Italia. Per questo la notizia dell’annullamento dell’edizione del 2024 ha lasciato il mondo del podismo orfano di un evento apprezzato per il percorso e bellissimo per la varietà del paesaggio in cui si svolge.
Ecco perché, fina dal primo momento mi ero riproposto di correre, in ogni caso, la mia personale “mezza maratona” di Paestum nella settimana in cui era prevista … all’inizio di dicembre 2024.
Le previsioni meteorologiche nella 1^ settimana di dicembre non promettevano niente di buono … ma per sabato 7 davano uno spiraglio di bel tempo che la realtà è stata confermata.
Ho chiesto a Tonino, mio cugino; e a Giuseppe, mio figlio; se volevano essere protagonisti dell’impresa … così mi sono organizzato mentalmente e preparato fisicamente come se dovessi affrontare effettivamente la gara pur in assenza di tutta la coreografia di un evento che, ovviamente, è tutta un’altra cosa.
La settimana di pioggia non concedeva molte alternative sul giorno … l’unica finestra che le previsioni concedevano era sabato 7 dicembre. Per cui, alle ore10,00 del mattino, incassata l’indisponibilità di Tonino ad essere con noi, con Giuseppe, siamo arrivati a Paestum, parcheggiata l’automobile nei pressi della stazione, scattata la foto d’ordinanza sotto l’arco di porta Sirena, siamo partiti per dare corso alla “corsa” che corrisponde alla mia terza Half Marathon dopo quella di Formentera e Salerno.
Quando arriviamo sulla via Magna Graecia, nello spazio pedonale dell’area archeologica, è già una festa di emozioni che risalgono alla mente …
Intanto, devo fare mente locale sul fatto che Giuseppe è la prima volta che corre con me in una “gara” impegnativa di corsa. Inoltre, pur essendosi allenato sui 10 Km, non ha mai affrontato la 21 Km nemmeno in allenamento. Ma lui è un atleta nato, per cui confido sul fatto che è uno tenace e che arriverà, in ogni caso, fino in fondo.
Il sole è già alto nel cielo libero di nubi e l’area archeologica e invasa da turisti che vorranno godersi lo spettacolo della Paestum antica che dà il meglio sé con il verde ben rasato e i templi che svettano a sfidare il cielo azzurro.
Noi puntiamo decisi verso Capaccio Scalo lungo la via Magna Graecia e cerchiamo di registrare l’andatura ad una velocità che vada ad entrambi. Quando passiamo sotto l’ufficio del nostro giornale, inizio a dare conto al mio compagno di “viaggio” del tempo impiegato e della distanza coperta …
Svoltiamo in via Italia ‘61 e ci indirizziamo verso la contrada Laura dove incontreremo il mare.
La pista pedonale di Viale della Repubblica è “deserta” di podisti ma accogliente come sempre nei confronti di pedoni e podisti che lasciano riposare i mezzi di locomozione meccanica per tornare ad usare quelli che madre natura ci ha garantito in ogni situazione.
Ai semafori che regolano il traffico dell’incrocio con la SP 11, non possiamo non ricordare la sede del Settimanale UNICO, che abbiamo “abitato” per oltre 10 anni.
Ginetta ci aspetta nel parcheggio dell’Hotel Cerere per consegnarci due bottiglie di bibita rigenerante … Dopo la breve sosta ripartiamo in direzione Salerno e seguiamo il tracciato consolidato dalle edizioni precedenti edizioni della gara “pestana”.
Quando sbuchiamo sul bel lungomare di Paestum il sole ci accoglie già alto allo zenit e il mare si stende placido sull’arenile che rende attrattivo agli amanti bagni e sole di ogni età.
Giuseppe è al punto di svolta della sua “impresa” podistica … siamo sul punto di superare il 10° Km!
Per lui, d’ora in avanti, si tratta di “navigare” su un terreno sconosciuto. La carrellata di lidi e spiagge che hanno caratterizzato la nostra vita, come quella di tanti altri, che hanno eletto il mare di Paestum a luogo dove passare le estati da oltre 50 anni.
Davanti al lido Mythos, Gina ci aspetta per il secondo rifornimento. Siamo al 13° Km e Giuseppe ancora “pedale” seguendo i miei passi che ci conducono nei pressi di quello, che un tempo, era il luogo dove per 13 anni passavamo in campeggio le nostre estati di immigrati che ritornavano a Paestum per le vacanze al mare.
Rientriamo sulla via Poseidonia e puntiamo verso la Contrada Torre di mare. La pineta che scorre alla nostra destra è ancora un’oasi di verde preservata alla “lottizzazione” strisciante degli spazi situati a ridosso della spiaggia e del mare.
Siamo a poche centinaia di metri dalla contrada Licinella dove, una volta arrivati, avremo coperto i 3 quarti del tracciato. Giuseppe mi segue con passo sicuro e, seppur ogni tanto rallenta, poi mi riprende senza problemi. Ormai è impossibile non portare a termine l’impresa. Al 16° Km diamo per acquisito il risultato di portare a termine l’impresa. Risaliamo fino a Licinella, sempre sulla SP 11, e svoltiamo puntando verso la cinta muraria di Paestum.
Siamo a poco meno di 4 Km dal “traguardo” … scendiamo verso il mare, svoltiamo a destra correndo verso porta Marina. Passiamo sul ponticello che scavalca il fiume che collega il porto Greco al mare, e vediamo, sullo sfondo il “Vicolo delle Tavernelle” rinato a nuova vita ai tempi di Franco Palumbo Sindaco.
L’ingresso nell’area archeologica per via Magna Graecia è il premio di un impegno fisico e mentale durato due ore e trenta circa, 10’ in più della mia ultima prestazione a Salerno.
Superiamo il tempio di Cerere, procediamo verso il tempio di Nettuno dove immortaliamo lo scoccare del 21esimo Km con una foto. Imbocchiamo il decumano che ci porterà a porta Sirena.
Una stretta di mano che tracima in un abbraccio tra padre e figlio che sancisce, speriamo, un inizio di un sodalizio sportivo che durerà nel tempo a venire.
In pochi minuti siamo a casa e dopo una salutare doccia troviamo la tavola apparecchiata con spaghetti alla vongole e fegato al tegamino oltre alla famiglia riunita per festeggiare l’evento.
In fondo, non ci vuole molto per trasformare una delusione in un successo come quello che ho vissuto correndo la mia terza Paestum Half Marathon.