I tre giorni passati con Flavia nella sua casa di Sauthborough, mi hanno riconciliato con le mie preferenza in tema di “turismo” …
Non mi basta scorrazzare nelle città o su sentieri alla ricerca di monumenti o scorci panoramici! Mi sento realizzato solo quando alla storia di un posto o al bello del paesaggio posso portarmi dietro anche il sapore dell’umanità che questi luoghi riescono a trasmettere.
Quando poi a scrutare grattacieli e a risalire sentieri sono in compagnia di persone, non necessariamente, amiche o parenti, allora si compie il “miracolo” di portare con me impronte indimenticabili di vissuto condito di sensazioni, mai le stesse!
Così è accaduto, molto spesso, nel corso di questo viaggio in America e, in particolare, quando con Gina abbiamo trascorso tre giorni insieme a Flavia Tiso. La figlia di Flavia e Robert ha da tempo deciso di venire a vivere in Italia. È sposata e ha due figlie, Valentina e Rebecca e frequenta occasionalmente casa nostra a Roccadaspide
Nella poesia pubblicata in questa stessa pagina ho tracciato un ritratto di Flavia che lei stessa ha riconosciuto verosimile. Per cui non mi soffermerò sul personaggio ma sui luoghi dove ci ha guidato e accompagnati …
Il primo giorno non rinuncio ad uscire a correre per scoprire cosa c’è oltre il giardino della casa … così farò nei giorni successivi.
Al ritorno, accetto la decisione di andare a Boston, la città dalla quale è passata la storia degli Stati Uniti d’America.
Flavia si destreggia bene nel “crogiuolo” di strade, viadotti, sottopassi … fino ad arrivare al un parcheggio situato in centro città. Dall’ultimo piano scoperto lo spettacolo dei grattacieli che si elevano in alto rendendo “plastica” la sfida dei progettisti a “toccare” il cielo.
A piedi giriamo il centro utilizzando gli ampi marciapiedi e attraversando le aree pedonali della City. Ogni negozio o ristorante espone foto di personaggi, vecchi e nuovi, che hanno sostato all’interno … è impossibile non richiamarli alla mente!
Tra i tanti nomi italiani, stanchi del continuo andare, scegliamo una pizzeria che occupa l’angolo dell’incrocio di due strade. È inutile dire che è instancabile il fiume di parole con le quali riusciamo a “condire” il tempo speso a tavola.
Quando, stanchi ma soddisfatti, riprendiamo l’automobile per tornare a casa Flavia mi cede il volante perché stanca del lungo camminare.
Scegliamo di fermarci a salutare Carmel Nigro Sabatini, la sorella di Franco Nigro, anch’egli “reduce” migrante in America, che vive a Piaggine la sua quarta età. Prendiamo l’impegno di andare al ristorante la sera successiva Westborough.
Il secondo giorno Flavia ha proposto e “preteso” che andassimo al mare in a Mayflower Beach.
Ha voluto farci vedere la marea che l’Oceano mette in scena. La spiaggia infinita che si stende e ritira sotto i flussi provoca sempre intima sorpresa.
Il secondo luogo che abbiamo raggiunto è stato Cap Cod. Si tratta di un posto turistico frequentato soprattutto sa turisti imbarcati su navi da crociera. Qui, dopo un frugale pasto consumato in faccia al mare, ho lasciato che Gina e Flavia “procedessero” in compagnia sui “sentieri” dello shopping, una pratica del tutto “estranea” ai miei desideri.
Ho camminato anch’io per le stradine sulle quali si affaccia il meglio e il “peggio” di quello che offre ogni posto di mare in estate.
Infine siamo rientrati a Sauthborough diretti a far visita alla pizzeria di Carmel Nigro Sabatini con la quale abbiamo appuntamento. Purtroppo arriviamo dopo la chiusura ed andiamo a rintanarci in casa per cenare.
Il terzo giorno, le due ex “compagne di scuola” escono per fare shopping e mi lasciano libero di “andare” senza “badare” …
Il pomeriggio lo passiamo a casa di Filomena, sorella di Flavia, che ci racconterà la sua storia di apripista in terra d’America.