I Proff. di Sostegno contro il mercimonio educativo. A Roma la manifestazione di protesta
Contro la “mercatura educativa” e per una scuola giusta, il 12 ottobre, il raduno di protesta dei Proff. di Sostegno, dei precari e dei sindacati di base
L’Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa, INDIRE per dirla breve, riscalda i motori. Valditara ha confermato da qualche giorno il nuovo percorso, a cura INDIRE, utile a specializzare oltre 80mila insegnanti di sostegno. La fase propedeutica registra giuste diffuse contestazioni da parte dei docenti specializzati. Si diventerà, con INDIRE, facilmente e magicamente Prof. di sostegno, la formazione si preannuncia più accessibile e flessibile per un considerevole numero di aspiranti docenti, rispetto a quanti hanno già conseguito l’impegnativo e costoso titolo presso le Università italiane. I punti chiave del percorso, riferisce ASSET Scuola, sono: 30 mila posti disponibili: l’ampliamento del numero di posti rappresenta una risposta concreta alla cronica carenza di insegnanti di sostegno qualificati nelle scuole italiane. Il numero elevato di partecipanti consentirà di formare un maggior numero di docenti, migliorando così la qualità dell’inclusione scolastica. Percorso formativo online: la modalità online permette ai partecipanti di seguire le lezioni e svolgere le attività formative da qualsiasi luogo, abbattendo le barriere logistiche e facilitando l’accesso alla formazione anche per chi vive in aree meno servite da istituti universitari. Supporto tecnologico e tutoraggio: i partecipanti al percorso avranno accesso a piattaforme didattiche innovative, con materiali multimediali, webinar, e il supporto di tutor specializzati che li guideranno durante tutto il percorso formativo. Intanto, nel corso della scorsa estate, in Puglia, alla luce di queste stravolgenti innovazioni, si sollevò una energica dimostrazione di disapprovazione e di opposizione degli insegnanti di sostegno precari: “Penalizzati da chi ha comprato le specializzazioni nei Paesi dell’Est”. Questa la cronaca, in essenza, riportata a suo tempo da Benedetta De Falco, su “Repubblica”: “Titoli di specializzazione per diventare docenti di sostegno acquistati all’estero, sorpassando in graduatoria chi ha intrapreso il percorso di abilitazione in Italia. Centinaia di docenti pugliesi idonei dopo il concorso, ma ancora senza lavoro. Costi alle stelle per poter insegnare. È il sistema scuola del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che fa acqua, ma la Puglia oggi non è rimasta in silenzio. Lo ha dimostrato con l’animata protesta che si è tenuta a Bari davanti all’Ufficio scolastico regionale (in via Castromediano, a San Pasquale) con la partecipazione di docenti di tutte le province. Sono in graduatoria e attendono di essere chiamati per i concorsi sostenuti nel 2020 o nel 2023. Il loro turno sembra non arrivare mai perché a fine anno ci sarà ancora un altro concorso, e chi si trova nelle vecchie graduatorie rischia di essere dimenticato lì. Dadi con numeri e tessere reinventate del gioco da tavola Monopoli: sono oggetti provocatori utilizzati durante la manifestazione, che raccontano la rabbia dei docenti. La protesta è stata indetta dalle sigle Snals, Flc Cgil, Uil Scuola, Gilda e Anief, i cui rappresentanti hanno avuto un confronto con il direttore Usr Giuseppe Silipo”. Non passerà affatto sotto silenzio anche il coro di protesta dei Proff. di sostegno che si eleverà in questi giorni. Riportiamo, con più forza, la più possente e vigorosa prossima audizione polifonica. Più suoni e linee melodiche risuoneranno simultaneamente, eseguiti da voci e strumenti diversi. Attori di svariate furenti melodie resteranno sempre i Proff. precari, ma anche i Proff. di sostegno. Il 12 ottobre, a Roma, si terrà una manifestazione di protesta di gruppi precari, da tempo remoto vascello malsicuro, costretto a svariate innovative intemperie e ventate, nel mare insidioso e burrascoso della istituzione scolastica italiana. Il Collettivo Docenti Specializzati su Sostegno farà sentire la sua voce contro il ‘mercimonio’ e a tutela della trasparenza. Queste le associazioni che aderiranno alla manifestazione: Cambiare Rotta, Comitato Precari Uniti per la scuola, Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati, Coordinamento Precari Scuola Bologna, Coordinamento Triennalisti, Docenti Uniti Italia, ESP – Educazione Senza Presso, Idonei Concorso Ordinario 2024: legati al merito, IdoneInsieme, Link Coordinamento Universitario, Osa, Paese Reale, Scuola Lavoro e Libertà. Le associazioni saranno supportate dai sindacati di base: COBAS Scuola Nazionale, CUB SUR, USB P.I. – Scuola, COBAS Scuola Delegazioni Provinciali di Ancona, Arezzo, Cagliari, Catania, Grosseto, Palermo, Terni, Tuscia, ADL Cobas, CLAP. I punti della protesta del Collettivo Docenti Specializzati su Sostegno prendono in considerazione il bisogno di agire contro il mercimonio, di favorire la trasparenza, di riformare il sistema di reclutamento dei docenti, l’aumento dell’organico della scuola e una istituzione scolastica più vicina al reale bisogno degli alunni. Il 12 ottobre i precari della scuola uniranno le forze e faranno sentire la propria voce. “La scuola è un bene pubblico e non può essere trattata come una merce, sostiene il Collettivo Docenti Specializzati su Sostegno. I docenti e gli studenti hanno il diritto di lavorare e studiare in un ambiente sereno e rispettoso, senza la paura di essere licenziati o di non avere un futuro”. “La scuola, asseriscono i precari, è il futuro del nostro paese e non possiamo permettere che venga distrutta. Dobbiamo unire le forze e chiedere al governo di intervenire per risolvere i problemi e garantire un futuro migliore per tutti”. Siamo certi che la protesta dei docenti precari e dei sindacati di base che lancerà la manifestazione nazionale, a Roma, il 12 ottobre, servirà a riflettere e a operare fattivamente intorno a più giuste e oculate politiche scolastiche.