Territorio delimitato a nord da Paestum con i suoi meravigliosi templi, e a sud dall’incantevole mare di Palinuro e del Golfo di Policastro, il Cilento è la terra dei centenari, longevi che si nutrono dei prodotti della propria terra, dei cibi della Dieta Mediterranea conosciuta e apprezzata in tutto il mondo: cibi che i giovani cilentani consumano sempre meno…
Lo scienziato americano Ancel Keys scoprì e studiò il segreto della longevità degli ultracentenari abitanti del Cilento: la Dieta Mediterranea. Visse a Pioppi, in una casa costruita su un terreno che acquistò, e per circa 40 anni fu un un vero cittadino del Cilento. Nella sua casa di Pioppi il padre della dieta mediterranea scrisse, con la moglie Margareth, l’opera “Mangiar bene e stare bene, con la dieta mediterranea” (‘How to Eat Well and Stay Well, the Mediterranean Way’). Era il 1975. Dalla pubblicazione del libro, che oltre ad essere una pubblicazione scientifica è anche un volume di ricette che lo studioso ha apprezzato nell’area del Mediterraneo e che ha suggerito, la comunità scientifica e i cittadini di tutto il mondo hanno rivolto un interesse crescente verso la Dieta Mediterranea e la sua terra, il Cilento. Poca carne, molti legumi, pesce, molte verdure e frutta di stagione sono gli ingredienti della Dieta Mediterranea.
Era la semplice, genuina dieta dei nostri nonni. Una dieta di cui noi cilentani ci vantiamo, giustamente fieri. Ma oggi seguiamo ancora questa dieta?
I nostri anziani centenari la seguono, e tutti i giorni le loro tavole sono piene dei prodotti freschi che la dieta mediterranea suggerisce. Praticano questa dieta senza saperlo, senza averla studiata, così come le loro madri cucinavano per la famiglia. Noi giovani ricordiamo sempre meno le ricette cilentane; peggio ancora, con i nostri congelatori colmi di prodotti fuori stagione non facciamo caso alla stagionalità, anche perchè quasi non ricordiamo più qual è il periodo delle varie verdure, della frutta, nè quale sia il pescato del nostro mare. La dieta dei giovanissimi, poi, è pressochè identica a quella dei loro coetanei delle grandi città: industriale, piena di conservanti e di edulcoranti artificiali.
Di dieta mediterranea molti cilentani parlano, conoscendola come uno slogan promozionale, senza praticarla, e quando vogliono illudere se stessi di mangiare secondo la dieta mediterranea acquistano legumi della grande distribuzione (magari in scatola o precotti, perchè così è più comodo) e li condiscono con olio che quasi sempre ha origine estera. Identico discorso per pasta, pane, frutta, verdure, pesce, carne…. Non sappiamo cosa mangiamo, da dove quel cibo proviene. Le ricette, poi, sono quelle alla moda o viste in televisione.
Cittadini del mondo, mangiamo qualsiasi cosa dal mondo arrivi. Eppure, nei nostri splendidi borghi le tradizioni sono rimaste: vanno solo cercate e ritrovate, per far sì che non finiscano. Ci sono ancora i semi antichi, i mulini, i panificatori che utilizzano il forno a legna; e così ancora c’è chi produce olio, fichi, castagne… e chi questi frutti li lavora. La comodità invece ci induce ad entrare con un grande carrello in un supermercato e a fare incetta di qualsiasi cibo possiamo conservare. Ma a costo di cosa? A costo della nostra salute, della nostra longevità.
I nostri anziani distinguono il sapore autentico dei prodotti freschi dell’orto dal sapore insipido del contenuto delle buste surgelate. Molti di noi no. Spesse volte sono i non cilentani a cercare i prodotti della nostra dieta mediterranea, a farseli spedire, a cercarli qui, sul territorio. Questo dovrebbe farci riflettere. E dovrebbero farci riflettere anche i ristoratori che che vogliono proporre alta qualità e che riscoprono i prodotti e le ricette della dieta mediterranea.
I turisti che ci chiedono dove sia quel noto panificio che utilizza farina locale, i ristoratori che ci fanno assaporare ricette dimenticate, quelle che ci preparavano le nonne…e più di tutti loro, i nostri anziani, che storcendo il naso rifiutano il cibo veloce che propiniamo loro, sembrano far sperare che una vera riscoperta della dieta mediterranea possiamo farla….. anche noi giovani cilentani.