Tornare nel Cilento ha rappresentato un cambiamento significativo. Le giornate sono
luminose, la pioggia è un evento raro e ogni angolo del paesaggio naturale, specialmente il
mare
Dopo aver vissuto per un periodo in Irlanda, specificamente a Dublino, il mio ritorno in Italia,
e in particolare nel Cilento, è stato un mix di emozioni e riflessioni. La vita da expat a
Dublino è stata un’esperienza unica, immersa in una comunità internazionale e vibrante, ma
tornare a casa ha portato con sé nuove prospettive e un’inevitabile serie di confronti.
A Dublino, la mia vita era quella tipica di un expat, circondata principalmente da altri stranieri
come me, tutti con storie di viaggi e lontananza dalla propria terra d’origine. Nonostante la
capitale irlandese non sia una metropoli, offre numerose attrazioni e un senso di dinamicità
che mi ha sempre affascinato. Vivere in una zona residenziale a 15-20 minuti dal centro mi
permetteva di raggiungere facilmente caffetterie, librerie e luoghi che avevano il potere di
rinfrancarmi lo spirito. In città, c’è sempre la sensazione di nuove possibilità, di incontri
casuali e stimoli continui.
Tornare nel Cilento ha rappresentato un cambiamento significativo. Le giornate sono
luminose, la pioggia è un evento raro e ogni angolo del paesaggio naturale, specialmente il
mare, trasmette una bellezza e una serenità uniche. Se le Cliffs of Moher in Irlanda mi
avevano impressionato per la loro maestosità, le acque cristalline del Cilento, con i loro
colori brillanti, mi hanno fatto sentire subito a casa, riaccendendo il legame profondo con la
mia terra.
Uno degli aspetti più evidenti al mio rientro è stato il clima. Se a Dublino il grigio, il freddo e
la pioggia sono la norma, in Italia ho ritrovato un clima decisamente più piacevole. La luce
del sole nel Cilento ha un potere rigenerante che mi era mancato.
In termini di cucina, il confronto è altrettanto significativo. A Dublino, ho apprezzato la varietà
del cibo etnico e la mentalità più flessibile nei confronti dell’alimentazione, come la possibilità
di gustare un caffè americano senza pregiudizi. Tuttavia, tornare a casa ha significato
ritrovare i sapori inconfondibili della cucina italiana, riconosciuta tra le migliori al mondo.
Nonostante la curiosità per nuove esperienze culinarie, la qualità dei prodotti locali e la
tradizione culinaria italiana restano insuperabili.
Rientrare in Italia ha risvegliato in me sentimenti contrastanti. Da un lato, la gioia di ritrovare
luoghi familiari, di riconnettermi con il paesaggio e le tradizioni del Cilento, come le sagre di
paese che continuano a essere uno degli eventi più attesi dell’estate. Dall’altro, la sfida di
ricostruire rapporti e di riadattarsi a una realtà che, pur essendo casa, è cambiata mentre io
ero via. Ricucire i legami con chi è rimasto e ha costruito la propria vita qui non è stato facile,
ma è un processo necessario per ritrovare il proprio posto.
Infine, il ritorno mi ha portato a riflettere anche sulla qualità dei servizi, in particolare sul
sistema sanitario. Finora, ho trovato il sistema nazionale italiano più efficiente e attento, con
una maggiore cura nella diagnosi e nell’accesso alle cure rispetto a quello irlandese.
Per chiunque stia pensando di rientrare in Italia dopo un periodo all’estero, il mio consiglio è
di essere pazienti. Reinserirsi in un contesto che un tempo era familiare richiede tempo e
comprensione, sia verso se stessi che verso gli altri. Tuttavia, con il tempo, è possibile
trovare un nuovo equilibrio e apprezzare ciò che rende speciale il luogo da cui tutto è
iniziato.