“Abbiamo sistemato il centro storico con fondi SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne). Oggi chi visita Craco segue un percorso che conduce fino alla torre, ma con altri fondi vorremmo creare un percorso ad anello per migliorare il flusso turistico,” ha spiegato Lacopeta.
Craco, un piccolo borgo della Basilicata, è diventato un esempio brillante di come i piccoli comuni possano creare lavoro e stimolare lo sviluppo economico locale e turistico.
Grazie a un modello classico di sviluppo turistico, Craco ha trasformato il proprio capitale umano in una risorsa preziosa per il mercato del lavoro.
Abbiamo parlato con il sindaco Vincenzo Lacopeta per capire come questo sia stato possibile e quali siano i progetti futuri.
L’idea del percorso turistico di Craco è nata nel 2009.
“Abbiamo sistemato il centro storico con fondi SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne). Oggi chi visita Craco segue un percorso che conduce fino alla torre, ma con altri fondi vorremmo creare un percorso ad anello per migliorare il flusso turistico,” ha spiegato Lacopeta.
Il comune di Craco ha creato 12-13 posti di lavoro nel settore del turismo, impiegando giovani del luogo, della provincia e fuori dalla provincia, utilizzandoli come guide nel centro storico e come impiegati nella biglietteria e nel museo locale. “Non tutti i ragazzi sono di Craco, alcuni vengono dai paesi limitrofi, e abbiamo anche un giovane dalla provincia di Potenza,” ha spiegato il sindaco Lacopeta.
Continuando la nostra chiacchierata, il sindaco di Craco esprime soddisfazione nel dichiarare che “l’impresa che assorbe più manodopera a Craco è l’impresa turistica”. Questo evidenzia l’importanza del settore turistico per l’economia locale e il suo ruolo significativo nella creazione di posti di lavoro per la comunità.
Il turismo a Craco è gestito da una cooperativa.
“La cooperativa gestisce altre realtà turistiche nella nostra regione e assorbe manodopera di Craco. Molti ragazzi lavorano 36 ore settimanali con contratti full-time,” ha detto il sindaco. A Craco si combatte l’emigrazione dei giovani, anche altamente scolarizzati, grazie alla cultura e al turismo.
Offrendo opportunità di lavoro nel settore turistico, il comune trattiene i propri giovani, consentendo loro di applicare le competenze acquisite attraverso gli studi e contribuendo al progresso della loro comunità. Un aspetto chiave del successo di Craco è l’efficace gestione dei proventi derivanti dal turismo. “Utilizziamo il 50% dei proventi dei biglietti, circa 130.000 euro all’anno, per interventi di recupero e manutenzione del sito,” ha detto Lacopeta.
Questo permette di mantenere e migliorare le infrastrutture esistenti, oltre a fornire un ulteriore impulso all’economia locale.
Guardando al futuro, il sindaco Lacopeta ha delineato una visione ambiziosa e possibile per Craco. “Vogliamo creare un ambiente in cui il turismo e le attività economiche locali possano prosperare. Con i nuovi investimenti, come il percorso ad anello, puntiamo a migliorare l’esperienza dei visitatori e ad aumentare le opportunità di lavoro per i residenti.”
Il sindaco, illustrando i progetti futuri per aumentare ulteriormente l’occupazione e attrarre più visitatori, ha detto: “Abbiamo già affidato un progetto di illuminazione artistica del sito di Craco. Questo investimento è pensato per intercettare i visitatori dalla costa Ionica. Con le visite guidate notturne, specialmente nei mesi estivi, puntiamo a raddoppiare il numero di visitatori, passando da 30.000 a 60.000.”
Per approfondire, ho chiesto al sindaco: “Raddoppiando i visitatori, avreste molte risorse economiche da utilizzare in altri campi?” Il sindaco ha risposto: “Certo, potremmo ridurre qualche tassa. Noi abbiamo due comuni, perché abbiamo anche il comune a valle che ha bisogno di manutenzione. Cercheremo di utilizzare questi soldi nel miglior modo possibile. I benefici possono essere per tutti.”
Questa risposta sottolinea l’importanza dei flussi turistici non solo per il recupero economico, ma anche per migliorare la qualità della vita dei residenti.
Oltre alle attività turistiche, Craco valorizza anche il proprio patrimonio culturale.
“Abbiamo un museo nel convento, e a breve verrà installato un centro di documentazione…” ha annunciato il sindaco. “Questo centro conserverà filmati e foto storiche…”
Accanto al settore turistico, a Craco si potrebbero sviluppare altre attività economiche se i privati facessero investimenti sul territorio, e il sindaco, a questo punto, parla di sviluppo locale dell’economia: “Un’altra impresa potrebbe trasformare il nostro grano di altissima qualità in prodotti per il mercato, come fanno in altri comuni della zona”.
L’attuale progetto turistico di Craco dimostra come i piccoli comuni possano sviluppare strategie vincenti per creare lavoro e stimolare l’economia.
Grazie ad una visione e alla determinazione, Craco è oggi un esempio da imitare per altre realtà italiane che affrontano sfide simili.
Questo piccolo borgo, un tempo abbandonato a causa di frane e spopolamento, ha saputo trasformare le sue difficoltà in un’opportunità di rinascita, sviluppo ed occupazione.
Attraverso un mix di interventi mirati, che hanno incluso la valorizzazione del patrimonio storico e culturale, Craco è riuscito a invertire la tendenza negativa e ad attrarre visitatori, registi, studiosi e investimenti.
Craco, un borgo che ha saputo reinventarsi, dimostra che con visione, investimento nel capitale umano e una gestione oculata delle risorse, è possibile creare lavoro e sviluppo anche nei piccoli comuni italiani.