Renato Pizzolante accoglie artisti e poeti protagonisti del progetto Ideato e realizzato da Marisa Russo coinvolgendo gli artisti Franco Cortazzo, Briseide Di Biasi, Gianna Di Motta, Rita Lepore, Antonio Suriano, Maria Rosaria Verrone, Franco Vertullo
Si tratta di un evento artistico culturale ideato da …. che ha coinvolto (e continua a farlo) pittori e poeti del territorio che hanno interpretato aspetti peculiari dei loro paesi di origine.
A Piaggine, il padrone di casa è nella sala conferenze situata nell’edificio scolastico voluto dal suo predecessore e primo sindaco del dopoguerra, Custode Petraglia che, in mancanza di finanziamenti statali, vendette due boschi e diede inizio ai lavori di costruzione che terminarono intorno al 1955. Da quel momento partì la “trasfigurazione” dei Piagginesi da popolo di pastori ad esercito di professionisti disseminati nell’intera provincia e in quasi tutte le regioni del centro nord d’Italia.
“Cilento, luci ed ombre” ha come protagonisti gli artisti Franco Cortazzo, Briseide Di Biasi, Gianna Di Motta, Rita Lepore, Antonio Suriano, Maria Rosaria Verrone, Franco Vertullo.
Mentre le poesie di autori vari a cominciare dal compianto Giuseppe Liuccio, sono state lette da Carmelo Arcaro, Gianna Di Motta, Maria Luisa Limongelli, Anna Maria Severino e Rosaria Zizzo.
Dopo il saluto del sindaco, che si dichiara onorato di ospitare l’iniziativa di alto valore culturale ma anche simbolico perché mette al centro i borghi cilentani tra cui Piaggine, cede la parola a Marisa Russo.
L’ideatrice del progetto, giornalista di lungo corso, introduce i presenti alla comprensione di quanto stanno per ascoltare e “vedere”. Inoltre, per dare risalto a Piaggine che sta ospitando l’evento e dopo aver ringraziato Franco Vertullo, artista locale, che ha esposto due dipinti; il ritratto di Giuseppe Maria Tardio e Chiaine soprano e sottano (un tempo erano lo stesso paese) visti dalla “Pietra dell’uomo” che, nel ritratto è un vero e proprio brigante.
Marisa Russo, a questo punto, cede la parola a Anna Maria Pipolo, pronipote dell’Avv. Giuseppe Maria Tardio. La vita e le gesta di Tardio sono di per sé un esempio lampante del potenziale che, anche dal profondo Sud neo Borbonico, chi ha capacità e perseveranza nell’inseguire i suoi obiettivi, pagando cara la sua coerenza, può arrivare a toccare il cielo del sapere e spenderlo per la causa come meglio ritiene opportuno: l’avvocato trasformato in brigante per vendicarsi dei soprusi subiti per invidia e per stroncare la carriera nella pubblica amministrazione del neo Regno d’Italia.
Bisognerà aspettare quasi un secolo per vedere un altro figlio di pastore diventare avvocato … Nicola Mastrandrea.
“Cilento tra luci e ombre” è una mostra itinerante che mette in primo piano artisti, poeti e soprattutto, i paesi che essi rappresentano nelle opere esposte.
Carmelo Arcaro, poeta che nella sua esperienza di scrittura in vernacolo “chiainaro” da sempre racconta Piaggine, la sua gente con pregi e difetti: “Viculi silenziusi, Finestre e portoni chiusi …”
Leonardo Russo, musicista ed esecutore di lungo corso, canta accompagnandosi con la chitarra delle storie dei “Fratelli Capozzoli, Carlo Pisacane e, infine dello Scarrafone che ha reso eterno il mondo pastorizio di Piaggine”.
Gli artisti, oltre a Piaggine, hanno raffigurato su tela altri paesi cilentani che sono Laurino, Agropoli, Torchiara, Felitto, Celle di Bulgheria, Marina di Camerota e, ospite speciale un pittore arrivato da Bergamo. Si tratta di Giancarlo D’Ambrosio che con una sua opera evidenzia la terribile “ombra” diffusa ovunque del femminicidio e dell’indifferenza diffusa, a volte nascosta dalla “luce” di un abbraccio nel rapporto uomo – donna.
La sala piena di un attento pubblico, cosa non di poco conto nei nostri borghi, ha fatto onore alla mostra di pitture che raccontano con dipinti e poesie i paesi esaltandone le caratteristiche… Direi il carattere con il quale la natura, “corretta” dalla storia, c’è li ha consegnati.