Avrebbero dovuto capirlo che la mossa era pericolosa! Se chi ha provocato tutto ciò sperava di cambiare quel tanto che basta per sedersi al tavolo con più potere contrattuale, ha sbagliato i suoi calcoli. Italo Voza stesso penso che si sentirà spiazzato dalla decisione di Ragni. Ora trovare la “quadra” che ricomponga la sua maggioranza e gli dia una giunta con un peso specifico almeno pari a quella dimissionata non sarà uno scherzo. In ogni caso, sarà il gruppo politico guidato da Ragni a dettare le condizioni e farà ballare tutta la maggioranza che si è dimostrata poco lungimirante.
Il vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici,
ha rassegnato questa mattina le dimissioni dal doppio incarico,
irrevocabili e protocollate all’apertura del municipio al Capoluogo. Una
decisione improvvisa e, di fatto, prima reazione politica, in termini
ufficiali, susseguente all’annuncio del sindaco, Italo Voza, di voler
azzerare la Giunta oppure dimettersi dalla carica di primo cittadino.
Riportiamo di seguito, in esclusiva, la lettera inviata da Ragni al
primo cittadino Italo Voza per spiegare le motivazioni delle dimissioni. Con
la presente ed in seguito ad apposita riunione con il mio gruppo
politico di appartenenza ‘Altra Città’, rassegno le mie irrevocabili
dimissioni. La sofferta e meditata decisione, presa in considerazione
dello stallo attuale, è maturata in seguito ad alcune considerazioni che
mi accingo ad esprimere. Ho ricoperto per oltre tre anni la carica di assessore ai Lavori Pubblici
ed alle Attività Produttive, oltre ad altre deleghe assegnatemi dal
Sindaco e all’incarico, prestigioso, di vicesindaco. Il lavoro da me
svolto è sotto gli occhi di tutti. Voglio solo ricordare le cose più
significative: mercatino a km zero, trasporto pubblico locale, servizio
Taxi (ormai pronto), piscina comunale, recupero ex Macello (opere i cui
finanziamenti sarebbero andati perduti se non ci fosse stato
l’interessamento mio e dei consiglieri comunali Leopoldo Marandino e
Roberto Ciuccio), metanizzazione (sbloccata dopo anni di fermo), il
Capoluogo tenuto costantemente pulito e fiorito che è diventato il vero
salotto buono del nostro territorio, anche con la creazione dei nuovi
parcheggi, l’ex Pretura ristrutturata in economia, Via Cafasso ormai in
via di completamento, un cimitero comunale all’insegna della serietà e
dell’efficienza (anche grazie al dott. Franco Longo) e tante altre cose
ancora. Per tre anni ho assicurato, sottraendo tempo importante soprattutto ai miei figli, la mia presenza costante al Municipio, consapevole che fosse
necessaria la presenza di un amministratore comunale a disposizione dei
cittadini per la risoluzione dei tantissimi problemi che esistono, e
nascono, su un territorio così vasto e difficile da gestire. Ho cercato
di fare del mio meglio nell’interesse comune, dell’Amministrazione
comunale e, soprattutto, del mio Sindaco. L’ho fatto senza mai
scavalcare il prestigio del primo cittadino, senza mai mettermi al di
sopra di lui e senza mai prevaricare nessuno, anche se riconosco di
avere un carattere decisionista che può dare fastidio a chi non mi
conosce bene. Mi sono preso responsabilità e ho tolto qualche castagna
dal fuoco, talvolta (ed il Sindaco lo sa bene) che non mi appartenevano,
ma l’ho fatto sempre nel comune e superiore interesse, e sfido chiunque
a dimostrare il contrario. Sono stato sempre al fianco del Sindaco
condividendo tutto, anche qualche decisione che ho dovuto accettare
obtorto collo, mi riferisco principalmente all’acquisto delle sfere
geodetiche ed al Referendum. Soprattutto quest’ultimo, che non era nel
programma elettorale dell’Amministrazione e che, oltre a dividere il
paese in due, mi ha portato a perdere consensi con i miei concittadini
del Capoluogo. Ma, dopo la trionfale cavalcata elettorale che aveva
portato la coalizione ad un successo senza precedenti, a pochi giorni
dal nostro insediamento non potevo fare diversamente. Comunque non cerco
giustificazioni, sono abituato a non rinnegare quello che faccio ed a
guardare sempre avanti. Ed a proposito di guardare avanti, il progetto
esecutivo per il recupero del Centro Storico a giorni sarà approvato
dalla Giunta comunale e, se i pareri delle Sovrintendenze arriveranno
celermente, entro la fine dell’anno in corso avranno inizio i lavori,
che partiranno con la eliminazione della cabina Enel e con la
pavimentazione della via prospiciente Piazza Tempone, con un innegabile
miglioramento di quella che è già una stupenda terrazza sulla piana. Per
questi lavori, la Giunta ha già riservato fondi comunali per l’importo
di circa 700.000 euro destinati, esclusivamente, al recupero del centro
storico. Questo per me è il futuro, il Referendum è cosa già passata. Sono
stato continuo bersaglio da parte dell’opposizione consiliare e di
quella extraconsiliare, anche dal punto di vista personale e non
politico, con numerosi sms che, ancora oggi, pervengono al sindaco da
parte d’improvvisati novelli pseudo-storici del Capoluogo e con continue
denunzie anonime, che hanno portato carabinieri e polizia provinciale a
diverse ispezioni a casa mia per controllare presunte irregolarità su
lavori eseguiti circa 20 anni addietro. Ma io, purtroppo, so che
funziona così. Conosco le miserie umane. Si attacca chi lavora e chi non
accetta soprusi di nessun genere. Non si attacca chi fugge davanti alle
contrarietà, chi si sottrae al suo ruolo o chi vigliaccamente si
assenta lasciando sulle spalle degli altri le decisioni scomode. Io non
l’ho mai fatto, sono fatto così. Mi sono esposto sempre in prima
persona. Alle provocazioni dell’opposizione ho sempre risposto per le
rime ed ho sempre contrattaccato, questo ha dato fastidio. Tant’è che,
anche dal punto di vista politico, sono stato continuo ed unico
bersaglio. Unico bersaglio perché probabilmente, mentre tutti gli altri
si dileguavano, sono stato l’unico a rispondere attraverso manifesti e
scritti alle provocazioni dell’opposizione, la quale ha sempre cercato
di mettermi in cattiva luce e fare ingelosire il Sindaco, accusandomi di
essere il vero manovratore della macchina amministrativa e politica e
cercando di sminuire l’autorità del sindaco. Devo ammettere, però, che
il piano dell’opposizione ha funzionato bene, visti i risultati e le
conseguenze che oggi pago. Pago perché nella mente del sindaco si è,
purtroppo, insinuato il tarlo del sospetto e della gelosia. Dopo tre
anni non ha retto più alle continue insinuazioni sia dell’opposizione,
sia di qualche consigliere di maggioranza (di maggioranza ma, comunque,
pronto ad apporre la sua firma per sfiduciare il sindaco non certamente
la Giunta o il sottoscritto, altrimenti non sarebbe andato dal Notaio, e
chi afferma o pensa cose diverse è solo uno sciocco e prende in giro se
stesso) e sia di qualche sparuto gruppo di cittadini fintamente
disinteressati ma, al contrario, molto ben addestrati per riportare
alcune cose e mettermi in cattiva luce col Sindaco. “Gutta
cavat lapidem” dicevano i latini, la goccia scava la pietra. E così
puntualmente è stato. L’opposizione può prendere atto della buona
riuscita della sua strategia. Ritengo che questo sia il vero motivo
della crisi amministrativa, aperta di fatto dal Sindaco, e sotto un
certo punto di vista posso anche comprenderlo vista l’insistenza con la
quale è stato “scientificamente” bersagliato.
Io, al contrario, ero convinto che il mio impegno, la mia abnegazione e la
mia serietà fossero serviti a qualcosa e meritassero rispetto, difesa e
riconoscenza soprattutto da parte delle persone per le quali mi sono
sacrificato, a lungo andare non è stato così ma io vado via fiero e con
la coscienza tranquilla. Quella di avere fatto tutto in buonafede e,
soprattutto, senza mai approfittarmi di niente. </span></em><br><em><span style=”font-size: medium;”>Non
ho mai rubato, mai fatto nulla di illecito. Ho pagato regolarmente le
tasse dovute. Dico questo anche per rispetto alla mia famiglia, ai miei
figli, ai miei fratelli, ai miei tantissimi amici-fratelli, che
ringrazio per la loro costante vicinanza, ed ai quasi 500 elettori che
mi onorarono del voto nel 2012.
Se il problema dell’Amministrazione comunale e della crisi che si è
aperta, però, sono io e la mia personalità ingombrante, con le presenti
dimissioni invito il Sindaco a soprassedere all’insano ed errato
proposito di azzeramento della Giunta ed a riconfermare, con convinzione
e coraggio, gli altri componenti che non meritano una simile decisione,
perché questa significherebbe gettare sulle loro spalle la croce di una
certa dose di impopolarità attribuibile non certamente o non solamente a
loro, quindi non possono passare per unici capri espiatori. Penso che
quando in una famiglia le cose non vanno come il capofamiglia vorrebbe,
egli parla con tutti i componenti della famiglia, li invita a
rimboccarsi le maniche, a correggere i loro errori, a profondere un
impegno maggiore e poi si riparte tutti insieme. Non si puniscono solo
alcuni componenti ed altri no. Non esistono colpe solo di alcuni, esse
vanno ripartite in parti uguali tra tutti, dal primo all’ultimo, anzi
chi ha maggiori responsabilità ha anche le colpe maggiori, se di colpe
vogliamo parlare. Per quanto mi riguarda io lascio, certo di avere svolto dignitosamente il mio compito e di averlo svolto, ripeto, con serietà. Dimostro, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, di non essere legato ad alcuna
poltrona. Resto sempre me stesso in quanto io posso realmente affermare
con orgoglio che mangio a casa mia, io si, non vivo e non ho mai vissuto
con la politica, ma l’ho sempre intesa come servizio da dare alla
collettività ed ai cittadini. Con lo stesso orgoglio ribadisco di essere
una persona per bene, io si, e sfido chiunque a dimostrare il
contrario, al di là delle dicerie anonime e vigliacche, di non essermi
approfittato mai di niente e di pagare regolarmente il dovuto ed il
richiesto. Le mie dimissioni sono maturate in quanto ho perso
l’entusiasmo e la voglia di andare avanti in questa presente esperienza
amministrativa. Il mio gruppo politico “Altra Città” continuerà
l’impegno anche in futuro, e rappresenterà una grande forza alle
prossime amministrative. Entusiasmo legato soprattutto alla
considerazione di persone che oggi stimo di meno o per niente. Nella
vita si può essere bravi politici o meno. La politica si può imparare.
La dote importante, ma difficile perché non s’impara, o la si possiede o
no, è essere veri uomini assumendosi le proprie responsabilità, non
assentandosi o fuggendo davanti ad esse e, soprattutto, essere
riconoscenti verso chi tali responsabilità se le è sempre assunte.
Purtroppo quasi mai è così. Ma il tempo è galantuomo”.
Nicola Ragni