Carmine Caramante si presenti ai nostri lettori …
“Sono figlio di questa terra, qui sono nato e cresciuto. Capaccio Paestum è la mia casa, il posto dove con impegno ho operato nel campo della comunicazione, dell’informazione, dello sport e della politica”.
Lei è da tempo un personaggio pubblico e in qualità di giornalista conosce bene come è articolata la rappresentanza politica nel comune dove vive e lavora … con quali argomenti pensa di attrarre le simpatie elettorali dei cittadini capaccesi?
“Non si tratta di attrarre o meno simpatie, la politica non si riduce a questo. La nostra è una proposta politica alternativa al modo di amministrare di Franco Alfieri. Siamo in campo contro l’amicalismo, la cooptazione, i favoritismi, le clientele e l’assenza di democrazia nel processo decisionale”.
È’ innegabile che l’attuale sindaco ha realizzato una parte di opere pubbliche che molti dei suoi predecessori avevano in programma. Lei cosa salva di ciò che ha realizzato Franco Alfieri e quali altre emergenze si sarebbero dovute affrontare in modo prioritario?
“Alfieri in 5 anni non ha fatto nulla, se non 52 milioni di euro di debiti per opere incompiute e inutili. Il primo tratto di lungomare non funziona perché manca un piano parcheggi e viabilità, il secondo tratto ha i lavori fermi da 1 anno per problemi vari, il progetto del terzo lotto previsto in località Torre di Mare è stato bocciato dalla sovrintendenza e non vedrà mai la luce. Il cinema ex Miryam è un regalo ai privati, lo sa tutto il popolo di Capaccio Paestum, oltre a vedere che i lavori sono in ritardo e l’immobile è di una bruttezza architettonica rara. L’Amministrazione Alfieri in 5 anni ha solo tagliato 10 mila alberi per fare cassa con la vendita del legname, assunto al Comune gente di ogni dove ma non di Capaccio Paestum e ridotto alla fame tante famiglie. Capaccio Paestum ha un reddito pro capite tra i più bassi della provincia di Salerno e un tasso di disoccupazione tra i più alti. Alfieri ha totalmente tralasciato le priorità del paese. Non si è occupato della messa in sicurezza del fiume Sele, nonostante le sue millantate entrature alla Regione i soldi stanziati non sono arrivati e oggi 5000 cittadini hanno ancora il rischio idrogeologico appioppato sulle loro proprietà e hanno l’acqua in casa quando il Sele esonda. Alfieri e la sua giunta hanno fatto mutui per interventi inutili, dovevano invece farne uno per la nuova sede del distretto sanitario a Capaccio Scalo ma non è rientrato nei loro pensieri”.
La sua candidatura è espressione del sentimento civico più che rappresentare una parte politica. In ogni caso, non si può amministrare una grande città senza dialogare con gli enti sovracomunali come il Parco del Cilento, la provincia e la regione. Cosa porterà all’attenzione di chi amministra gli enti citati?
“Siamo certamente civici e soprattutto plurali, ovvero abbiamo messo insieme persone in lista e fuori dalla lista che hanno esperienze diverse e possono mettere al servizio di Capaccio Paestum le loro competenze per dialogare con tutti gli enti sovracomunali che esistono. Con gli enti sovracomunali non si dialoga per appartenenza o per amicizia personale, ma si devono instaurare rapporti proficui sulla base di proposte progettuali concrete”.
Capaccio Paestum è patrimonio UNESCO affidato prima alle cure di Gabriel Zuchtriegel ed ora a Tiziana D’Angelo. Come giudica le due gestioni?
“Non giudico. Sono due professionisti che hanno avuto e che hanno un compito non facile. Il Parco Archeologico di Paestum è elemento distintivo del meridione d’Europa e come tale va potenziato con una politica di valorizzazione e con la messa a disposizione di maggiori risorse da parte del Ministero della Cultura”.
A giugno si voterà anche per il rinnovo delle cariche del Consorzio di Bonifica sinistra Sele. Come giudica il lavoro fatto da Roberto Ciuccio?
“In questo caso, non mi interessa giudicare. Suggerirei piuttosto a tutti di leggere i giornali. In tal caso si possono trovare tutte le risposte”.
A Capaccio Paestum c’è un polo scolastico di scuole superiori che forma le giovani generazioni: il liceo scientifico, l’istituto Agrario e l’Istituto alberghiero. Ritiene che siano all’altezza delle sfide che pone il futuro che dovranno affrontare gli studenti ad esse affidate?
“Le scuole sono il nostro futuro e come tali vanno sostenute anche con risorse comunali. Sono i centri nevralgici della formazione dei nostri giovani, vanno corredate di servizi, viabilità dedicata, l’impulso costante di un dialogo tra l’amministrazione comunale e le dirigenze dei vari istituti. Manca cooperazione, da tempo”.
Le strutture turistiche della città dei templi sono all’avanguardia sia nel settore della banchettistica sia in quella ricettiva. Come pensa di aiutarle a progredire nella direzione giusta per affrontare le sfide del futuro?
“Il nostro continua ad essere un paese a vocazione turistica, deve invece diventare un paese turistico, ovvero funzionare a misura del turista. Orari delle strutture, dei negozi, degli uffici devono essere modulati su una città turistica. Bisogna poi incrementare con il nuovo Puc il fabbisogno di camere per le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere”.
Altro settore trainante è l’agricoltura. Da tempo le varie amministrazioni hanno tentato di dare una nuova “casa” al mercato ortofrutticolo. Come intende agire per risolvere l’annoso problema?
“L’Amministrazione Alfieri doveva semplicemente, per continuità amministrativa degli atti, portare a casa il finanziamento per la delocalizzazione del Mercato Ortofrutticolo in località La Pila. Invece, non ci sono riusciti. Il tutto è fermo. Noi ci attiveremo immediatamente per sbloccare la situazione, perché la delocalizzazione della struttura è fondamentale per il ridisegno urbano di Capaccio Scalo”.
Anche il settore bufalino che copre una fetta importante della produzione di mozzarelle ad altri latticini della piana del Sele ha bisogno risolvere definitivamente la problematica dei liquami prodotti dalle bufale. Nessuno dei progetti presentati all’attenzione del comune è stato approvato, mentre nella vicina Albanella è già pronto ad entrare in funzione quello realizzato in tempi da record in Vallecentanni. Come pensa di agire se sarà eletto sindaco?
“Sicuramente le nuove tecnologie vanno sfruttate a pieno per la risoluzione del problema. L’eccesso di nitrati minaccia il nostro mare e il nostro ecosistema, i biodigestori vanno incentivati ma con raziocinio e nei limiti del fabbisogno previsto”.
Contro Alfieri si è candidato anche Emanuele Sica, quali sono stati i motivi che hanno reso inconciliabili le vostre due posizioni?
“Nessun motivo, sono proposte politiche diverse. Semplicemente, ci sono in questa tornata elettorale 3 candidati a Sindaco. In passato, ce ne sono stati anche 6. Non vedo il problema o l’anomalia”.
Concluda lei questa intervista con un appello agli elettori della Città dei Templi a scrivere il suo nome sulla scheda che depositeranno nell’urna l’8 e il 9 giugno 2024… “Faccio un appello a non disertare le urne in questo momento di disaffezione generale verso la politica. A Capaccio Paestum, nelle ultime due tornate comunali, ci sono stati circa 5000 cittadini che non sono venuti a votare. Mi appello in primis a loro. Questa volta venite tutti ai seggi e votate per il cambiamento, e l’unico cambiamento reale siamo noi di Città Libera”.