Più facile ammalarsi di tumore negli anni precedenti o immediatamente successivi a una diagnosi di diabete.
Già alcuni studi precedenti avevano evidenziato che chi ha il diabete di tipo 2 ha un rischio maggiore di sviluppare diversi tipi di tumori, anche a causa di fattori di rischio in comune tra le malattie, come il sovrappeso, la mancanza di attività fisica, l’abuso di alcool e un eccessivo consumo di carni rosse e lavorate.
I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a più di un milione di adulti per valutare il verificarsi di tumori in diversi periodi della vita. I risultati hanno dimostrato che, rispetto alle persone sane, i pazienti con diabete avevano una possibilità doppia di aver ricevuto una diagnosi di cancro nei 10 anni precedenti l’aver scoperto di avere il diabete. Contemporaneamente, quando ricevevano una diagnosi di diabete, le persone avevano più probabilità di vedersi diagnosticata anche un tumore nell’arco dei 3 mesi successivi, anche se dopo i 3 mesi il rischio diminuiva.
I diabetici sono spesso in sovrappeso o obesi e queste condizioni aumentano il rischio di molti tumori. Ci sono alcune alterazioni endocrino-metaboliche tipiche dell’eccesso di tessuto adiposo che favoriscono i tumori, come l’aumento degli estrogeni prodotti dal tessuto adiposo e il cancro dell’utero o della mammella.
Ci sono molte evidenze osservazionali che documentano che il rischio di moltissimi tumori nel diabete è aumentato anche più di quanto non sia aumentato il rischio di malattie cardiovascolari. Ad esempio, alcuni processi biologici intracellulari alterati propri del diabete sono comuni a quelli alterati nei tumori. Inoltre, moltissimi diabetici tipo 2 hanno eccesso di insulina in condizioni basali. La stessa iperglicemia potrebbe contribuire in vario modo forse non tanto allo sviluppo di tumori ma alla progressione della malattia.
Infine gli esperti ricordano che circa un terzo dei casi di cancro diagnosticati ogni anno potrebbe essere prevenuto semplicemente intervenendo sulle nostre abitudini quotidiane.