La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, quest’anno coincide col femminicidio di Giulia Cecchettin. Valditara vara il progetto ‘Educare alle relazioni’
“Occorre dire basta in modo drastico e totale a quei residui di cultura machista che ancora inquinano il nostro Paese. È inaccettabile che la donna debba subire quotidianamente vessazioni e violenze, fino ad arrivare ai tragici fatti di questi giorni. Proprio per questo mi è venuta in mente l’idea di creare all’interno delle scuole dei gruppi di discussione. L’elemento più impattante per far emergere i problemi e confrontarsi. La scuola si occupa del fenomeno culturale: quel maschilismo della nostra società che ancora si manifesta in tante situazioni della nostra vita quotidiana, nelle scuole, nel lavoro”.
Un minuto di silenzio per Giulia Cecchettin e per tutte le donne vittime di violenza. Il 25 novembre, ogni anno, si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. E’ una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. E’ stata istituita il 17 dicembre 1999. Quest’anno la ricorrenza coincide con un ulteriore femminicidio, quello di Giulia Cecchettin. Ancora un’altra donna vittima della violenza maschile. La scuola è scossa per l’accaduto. In memoria di Giulia e di tutte le donne vittime di violenza, il Ministro Valditara, ha invitato l’intera comunità scolastica a osservare un minuto di silenzio. Così il Ministro del MIM nella sua nota trasmessa alle istituzioni scolastiche nei primi giorni della terza decade di novembre: “La lotta contro la violenza sulle donne è diventata ormai una grave emergenza per il Paese e questo Ministero, su forte impulso del Ministro, intende dare il proprio contributo attraverso il piano “Educare alle relazioni”, che verrà presentato il 22 novembre p.v., con l’obiettivo di promuovere azioni concrete di prevenzione e di diffusione della cultura del rispetto, di educazione alle relazioni e alla parità fra uomo e donna. Nei giorni prossimi alla ricorrenza del 25 novembre, le istituzioni scolastiche sono chiamate, altresì, a organizzare iniziative sulla tematica della lotta contro la violenza sulle donne, coinvolgendo attivamente studentesse e studenti in riflessioni e dibattiti, che possano sensibilizzarli e responsabilizzarli, anche attraverso eventuali approfondimenti sugli strumenti a disposizione delle donne vittime di violenza, sulla normativa e sulle politiche in essere”. Valditara, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ha trasmesso un videomessaggio: “La violenza contro le donne è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse e devastanti, una negazione quotidiana della dignità della persona, che è il valore cardine della nostra società. Per questo, nella notte fra il 24 e il 25 novembre, abbiamo illuminato di rosso la facciata del Ministero: è il rosso del sangue, dell’inaccettabile che si ripete ancora, come pochi giorni fa con la terribile vicenda di Giulia. La scuola costituzionale, che mette al centro il valore di ogni persona, deve essere in prima linea in questa battaglia. Per questo, come Ministero abbiamo elaborato il progetto ‘Educare alle relazioni’, frutto di un grande lavoro di collaborazione con le associazioni delle famiglie, degli studenti, dei docenti, i Sindacati, l’Ordine degli psicologi, e con la consulenza di giuristi e pedagogisti. La giornata di oggi non può esaurirsi in una consapevolezza che dura soltanto 24 ore: per questo ho firmato, con il Ministro della Famiglia Eugenia Roccella e con il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Protocollo d’intesa su prevenzione e contrasto della violenza maschile nei confronti delle donne e della violenza domestica”. Il progetto “Educare alle relazioni”, in buona sostanza, si costituisce di trenta ore annuali; è destinato a studenti e studentesse di tutte le scuole. Ha lo scopo di coinvolgere, a mezzo gruppi discussione, i giovani della nostra scuola italiana. È un progetto che nasce dalle linee guida di ‘Educazione al rispetto’. La direttiva emanata: “Al fine di rafforzare l’impegno verso un’azione educativa mirata alla cultura del rispetto, all’educazione alle relazioni e al contrasto della violenza maschile sulle donne, il Ministero promuove la realizzazione nelle scuole di progetti, percorsi educativi, attività pluridisciplinari e metodologie laboratoriali destinate, in particolare, agli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado del sistema nazionale di istruzione. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia, possono attivare iniziative progettuali che prevedano il coinvolgimento attivo degli studenti anche in gruppi di discussione coordinati da docenti, per realizzare un processo di maturazione educativa, con il seguente percorso approvato dagli organi collegiali: indicazione di un docente referente per ogni istituzione scolastica coinvolta; costituzione di gruppi di discussione — focus group – aventi come unità funzionale di riferimento la classe. Si opererà su ogni singola classe individuata dal dirigente scolastico di ciascuna scuola aderente, previa acquisizione del consenso dei genitori e degli studenti coinvolti; individuazione, per ogni gruppo-classe, di un docente che possa fungere da animatore- moderatore; svolgimento di un’adeguata formazione di ciascun docente-moderatore, secondo un programma che il Ministero dell’istruzione e del merito predispone anche con il supporto di organismi scientifici e professionali. Per consentire il necessario coinvolgimento nel progetto anche delle associazioni delle famiglie è potenziata l’attività, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, del Fonags (Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola) incardinato presso la Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico. AI Fonags è attribuito il compito di raccordare le modalità di attuazione dei percorsi progettuali concernenti l’educazione alle relazioni con le esigenze e le osservazioni migliorative delle rappresentanze dei genitori. AI fine di supportare la realizzazione di iniziative progettuali, nell’ambito di attività extracurricolari, è stanziata una somma pari a 15 milioni di euro, a valere sui fondi POC “Per la Scuola — competenze e ambienti per l’apprendimento” ovvero del PN “Scuole e competenze” 2021-2027, per azioni coerenti con i percorsi progettuali di cui alla presente direttiva. Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado del sistema nazionale di istruzione potranno aderire ad apposito avviso pubblico nell’ambito delle risorse disponibili. Il Ministero, avvalendosi di ’INDIRE, garantisce l’erogazione di specifici percorsi di formazione a favore dei docenti coinvolti nelle attività, l’accompagnamento ed il supporto delle istituzioni scolastiche nella realizzazione delle attività progettuali anche mediante la collaborazione dell’Ordine degli psicologi e di altri organismi scientifici e professionali qualificati. Ai fini della verifica dell’efficacia degli interventi posti in essere, le attività sono oggetto di apposito monitoraggio. La scuola deve garantire il principio di pari opportunità, la cui attuazione deve essere assicurata dalle istituzioni scolastiche mediante il Piano Triennale dell’Offerta formativa (PTOF), ha necessità di promuovere percorsi progettuali mirati alla cultura del rispetto, all’educazione alle relazioni e al contrasto della violenza maschile sulle donne. Bisogna dire basta, asserisce il Ministro Valditara, ai residui di cultura maschilista. “Occorre dire basta in modo drastico e totale a quei residui di cultura machista che ancora inquinano il nostro Paese. È inaccettabile che la donna debba subire quotidianamente vessazioni e violenze, fino ad arrivare ai tragici fatti di questi giorni. Proprio per questo mi è venuta in mente l’idea di creare all’interno delle scuole dei gruppi di discussione. L’elemento più impattante per far emergere i problemi e confrontarsi. La scuola si occupa del fenomeno culturale: quel maschilismo della nostra società che ancora si manifesta in tante situazioni della nostra vita quotidiana, nella scuola, nel lavoro”. La politica intanto si è mossa. Lo scorso 22 novembre, al Senato, è stato esaminato il disegno di legge del governo contro la violenza sulle donne. Si tratta di un disegno di legge già approvato dalla Camera. Tre Ministeri hanno attenzionato il problema. I ministri dalla Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Eugenia Roccella, dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e della Cultura Gennaro Sangiuliano terranno una conferenza stampa volta ad illustrare le iniziative rivolte al mondo della scuola per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne. Dopo i suoi trascorsi, a capo del MIUR, l’ex ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina eleva la sua voce fuori dal coro e critica Valditara intorno alle ore extracurriculari di educazione alle relazioni alla scuola secondaria. L’educazione affettiva “non s’ha da fare” soltanto alle superiori; partire alle superiori è tardi ritiene, bisognerebbe partire alle scuole dell’infanzia e precisamente con una affettività e non educazione sessuale, mentre alle superiori “si dovrebbe fare educazione sessuale, cosa che questo progetto non prevede”. Claudio Zanella per TGLa7 riporta: “Sono solo cinque i paesi in cui non si fa” educazione all’affettività fin dalla più tenera età, “compresa l’Italia”, ricorda Azzolina. Serve introdurla fin dalla scuola d’infanzia “perché i bambini fin da piccoli imparino a gestire le proprie emozioni”, aggiunge. Creare questo tipo di consapevolezza “aiuta a prevenire” episodi di violenza di genere e di bullismo. Per Azzolina quindi introdurre educazione all’affettività alle superiori “è tardissimo”. Si parte intanto, con determinazione. Valditara accende i motori e attiva un importante confronto tra gli studenti, gruppi di discussione guidati da un docente. Non tralascia la scientificità dell’azione e chiama garante il Cnop, l’ordine degli psicologi. Proprio questi esperti professionisti forniranno la loro preziosa collaborazione alla scuola. Il Cnop monitorerà l’esito della sperimentazione. Intanto, mentre si programma l’opera preventiva educativa, il Ministero dell’Interno aggiorna il suo report settimanale di omicidi volontari dedicati alla violenza di genere. Nel 2023 si contano, ad oggi, 106 donne uccise, di cui 87 in ambito familiare e affettivo.
elgr