Scuola, approvata la riforma dell’istruzione tecnica e professionale e del voto in condotta
Valditara: “Oggi l’istruzione tecnica e professionale diventa finalmente un canale di serie A, in grado di garantire agli studenti una formazione che valorizzi i talenti e le potenzialità di ognuno e sia spendibile nel mondo del lavoro, garantendo competitività al nostro sistema produttivo…” la “filiera formativa tecnologico-professionale” che ha lo scopo di coinvolgere in un’ottica di “campus” istituti tecnici, istituti professionali statali, percorsi Ifts, IeFp regionale e Its Academy. Partirà col 30% degli Istituti dal prossimo anno scolastico come sperimentazione. Una delle caratteristiche è l’introduzione di percorsi quadriennali più un biennio ulteriore negli Its Academy.
Il Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato il disegno di legge per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e per la revisione della valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti. Queste le parole di Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzine e del Merito: “Oggi l’istruzione tecnica e professionale diventa finalmente un canale di serie A, in grado di garantire agli studenti una formazione che valorizzi i talenti e le potenzialità di ognuno e sia spendibile nel mondo del lavoro, garantendo competitività al nostro sistema produttivo. L’Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa: secondo i dati Unioncamere Excelsior, dalla meccatronica all’informatica serviranno da qui al 2027 almeno 508mila addetti, ma Confindustria calcola che il 48% di questi sarà di difficile reperimento. A settembre 2023 questo dato ha già raggiunto quota 48% (+ 5 punti rispetto al 43% di un anno fa, nel 2019 era il 33%). Il decreto approvato oggi ha l’obiettivo di trasformare questi numeri allarmanti in una grande opportunità per i nostri giovani. Inoltre, ha proseguito Valditara, la riforma del voto in condotta responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti. Prosegue con atti concreti il nostro percorso di ricostruzione di una scuola che dia valide opportunità ai nostri giovani, valorizzi i territori e offra competenze di qualità alle imprese. Nel contempo, una scuola che sia anche capace di affermare la cultura del rispetto”. Qualche giorna fa, a Il sole24ore, Ivana Barbacci,segretaria generale Cisl Scuola, ha messo il dito nella piaga dichiarando che per anni l’indirizzo tecnico-professionale ha pagato il prezzo della sua carenza identitaria. In linea all’inidizzo Valditara, ha apprezzato il metodo di partenza, la sperimentazione. «L’Istruzione tecnica e professionale ha scontato, ha detto Barbacci, negli anni, una forte carenza di identità . Ciò sta disorientando famiglie e studenti. È corretto il metodo seguito dal ministro Valditara: partire con una sperimentazione per poi valutarne i risultati. Non c’è dubbio che in Italia si debbano creare forme stabili di collegamento tra scuola e lavoro. I numeri negativi su Neet, abbandoni e disoccupazione giovanile non vanno più ignorati». Stefano Cuzzilla (ida) si è detto soddisfatto per l’attivazione concreta della trasformazione del rapporto scuola-lavoro: «È assolutamente necessaria una riforma che rinnovi la sinergia tra scuola e lavoro per formare futuri talenti già allineati a fronteggiare le rivoluzioni in atto. I manager sono pronti a investire nel capitale umano perché profili tecnici e Stem siano sempre più qualificati e rispondenti alle necessità delle imprese». Si tratta, in sostanza, di una rivoluzione scolastica ambiziosa. Interessa tutta l’istruzione tecnica professionale. Nasce nel nostro Paese la “filiera formativa tecnologico-professionale”. Una filiera che ha per scopo il bisogno di coinvolgere in un’ottica di “campus” istituti tecnici, istituti professionali statali, percorsi Ifts, IeFp regionale e Its Academy. Partirà dal prossimo anno scolastico come sperimentazione. Potranno essere coinvolte massimo il 30% delle scuole tecnico-professionali sul territorio. Cinque i punti: percorsi quadriennali invece che cinque. Consolidamento discipline di base,( italiano e matematica). Apprendistato formativo e alternanza scuola-lavoro (previste un tetto massimo di 400 ore nel triennio). Docenze di esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale per ampliare l’offerta didattica laboratoriale. Spinta all’internazionalizzazione con più scambi internazionali, visite e soggiorni di studio, stage all’estero. Il campus caratterizzerà la nuova filiera. Il campus offrirà maggiori percorsi istruttivi. Ai quattro anni si sommerà il biennio Its Academy (modello 4+2). Sarà, inoltre, garantita una più ampia flessibilità didattica e organizzativa. Studenti e studentesse potranno essere connessi col mondo del lavoro a mezzo il ricorso all’apprendistato formativo di primo livello e tramite il potenziamento delle ore “on the job”. Lo spessore internazionale e le docenze “esterne” si traducono espressioni di maggiore innovazione della “filiera formativa tecnologico-professionale”. Alla luce poi dell’autonomia verrà dato spazio alla metodologia Clil e ai docenti provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni.
elgr