La camorra, a Caivano, sfida lo Stato a colpi di kalashnikov. Valditara: “Lo Stato non si piega a minacce di alcun tipo“
La camorra, a Caivano, sfida lo Stato nel cuore della notte sparando all’ impazzata colpi d’arma da fuoco. “ll 18 ottobre sarò nuovamente a Caivano portando alcune misure concrete che stiamo già iniziando ad adottare. Proseguiremo con sempre più determinazione per dare ai giovani un futuro di crescita personale, di maggiori opportunità lavorative e di libertà da ogni condizionamento delinquenziale. Lo Stato non si piega a minacce di alcun tipo“.
“Se i ragazzini si sono alimentati di pornografia fin dalla loro tenerissima età, allora poi di cosa ci meravigliamo? Intanto la pornografia l’hanno prodotta, l’hanno venduta, l’hanno voluta e utilizzata gli adulti. Allora il problema di questi bambini chiama in causa gli adulti, siamo noi sul banco degli imputati, non i bambini. La domanda che ci facciamo è dove stavano i genitori? Dove stavano le istituzioni?”. Parole che pesano sulla coscienza di tanti genitori distratti, irresponsabili, assenti. A Caivano dacchè nuovamente, di recente lo Stato si è fatto risentire non si dorme la notte e nel corso della giornata si vive di paura. ’’Notte insonne. Notte da incubi. Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo. Nessuno sa dire quando ma ritorneranno. Intanto si vive nel terrore. Abbraccio tutti. I bambini e i vecchi. I giovani e i malati. Un abbraccio grande agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine. Stamattina si ricomincia. Siamo stanchi. Sfiniti. Ma dobbiamo raccogliere le forze. Signore, donaci la forza di non mollare. Di non arrenderci. Di non scappare. Allontana da noi la paura che ci paralizza. E moltiplica la speranza. Resta con noi, Signore. Resta con noi’’. Queste le parole, questa l’esortazione di don Patriciello, dopo l’intimidazione d’ignoti nel cuore della notte.“Ci sono persone mascherate che arrivano in moto ad alta velocità con i kalashnikov sulle spalle e sparano all’impazzata. Il quartiere va nel terrore, basta poco per morire colpito da un proiettile vagante. È pericoloso, qualcosa di inconcepibile. Le forze dell’ordine in questi giorni si stanno facendo in quattro, ma queste persone volano alla velocità della luce, avviene tutto in fretta e poi scappano via. La gente è nuovamente entrata nel terrore, è la terza volta che accade un episodio simile da quando a Caivano è venuto il presidente del consiglio. Io leggo questa cosa come una sfida allo Stato. Come se volessero dire che non hanno paura dello Stato, questa è la chiave di lettura”. A fine agosto lo Stato ancora per una volta alzò la testa e raddrizzò la schiena, si portò a Caivano per dire che c’è, per ssumere decisioni e misure contro la violenza. A seguito della visita di Giorgia Meloni e il suo seguito, avvenuta il 31 agosto, si sono succeduti quattro raid a colpi d’arma da fuoco nella zona del Parco Verde. Nelle ore notturne, in Via Pio IX, sconosciuti vollero dare una risposta allo Stato, esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco contro un’auto parcheggiata in strada. Attualmente proseguono le indagini a cura dei Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e della compagnia di Caivano. La sera prima della reazione con armi da fuoco fu attivata una considerevole azione d’interforze. All’operazione presero parte ben 400 agenti delle forze dell’ordine. A ciò fece seguito il primo raid intimidatorio. La risposta dello Stato, dopo la visita della Meloni, è stata tempestiva. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. Lo Stato col “decreto Caivano” ha disturbato, comincia a rompere alcuni equilibri. In cosa consiste questo intervento, quali le misure adottate? «Lo Stato ci mette la faccia», afferma Giorgia Meloni. Sono state inasprite le sanzioni sui minori per il possesso di armi e droga. Si potrà esigere il divieto di utilizzo di smartphone e social. Insomma il Daspo viene applicato ai soggetti minori di diciotto anni. Viene data facoltà al Questore di procedere con misure accessorie. Può chiedere la presentazione ripetuta all’ufficio di polizia e il rientro nella propria dimora in determinati orari, come limitare o vietare l’uscita dal raggio territoriale comunale. Foglio di via obbligatorio, carcere peventivo, Viene resa possibile l’applicazione della messa alla prova sin dalla fase delle indagini. Con riferimento poi all’uso delle armi e delle droghe “il decreto legge inasprisce il trattamento sanzionatorio, nelle diverse declinazioni previste dalla disciplina attuale, per la detenzione illegittima di armi. Per esempio la norma base del Codice penale sul porto abusivo d’armi vede elevare da 3 a 4 anni la pena per chi porta un’arma, per il cui possesso è prevista una licenza, fuori dalla propria abitazione. Sale poi la pena per il traffico e la detenzione di stupefacenti, ora la “forchetta” sarà tra uno e 5 anni”. La vittima di un reato commesso per via telematica può presentare un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di dati personali. Vengono, inoltre, previsti avviso orale e stop ai cellulari. E’ data possibilità al Questore di proporre all’Autorità giudiziaria di vietare, a determinati soggetti di età superiore ai 14 anni, di possedere o utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, insieme al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, si portò a Caivano lo scorso mese. Tornerà il 18 settembre con nuove misure concrete a garanzia della crescita dei giovani. “ll 18 ottobre sarò nuovamente a Caivano portando alcune misure concrete che stiamo già iniziando ad adottare. Proseguiremo con sempre più determinazione per dare ai giovani un futuro di crescita personale, di maggiori opportunità lavorative e di libertà da ogni condizionamento delinquenziale. Lo Stato non si piega a minacce di alcun tipo“. A dirlo è il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Valditara porterà a Caivano altri 20 docenti, l’estensione degli orari di apertura delle scuole al pomeriggio, la retribuzione delle ore extra per il personale scolastico coinvolto in progetti didattici, e attività laboratoriali varie. Tutto questo fa parte dell’Agenda Sud, un piano ambizioso per ridurre le disuguaglianze territoriali e migliorare l’apprendimento, coinvolgendo oltre 2.000 scuole del Mezzogiorno, con un finanziamento di 265,5 milioni di euro. Il Progetto Caivano assumerà un finanziamento specifico di 1 milione di euro, coinvolgendo quattro scuole del primo ciclo. Inoltre, altri 560.000 euro saranno destinati alla lotta contro l’abbandono scolastico e alle disuguaglianze territoriali. Ulteriori risorse a favore di Asili e Palestre. E’ prevista la costruzione di due asili nido e la riqualificazione di due palestre. In soldoni l’intervento dello Stato si traduce nella concessione di oltre 1,3 milioni di euro per rinnovare le aule, i laboratori e gli ambienti didattici. Ci sia ttiva, fra l’altro, attivando convenzioni con centri polifunzionali. E’ iniziato un nuovo anno scolastico.Il Ministro Valditara in occasione della ripartenza scolastica e del ritorno di tanti studenti, ha voluto formulare il suo augurio di buon anno. Ha pensato a tutti, ma specialmente, in questo momento particolare, considerata la ferita di Caivano, ha considerato la sana gioventù di questo territorio. “Care ragazze, cari ragazzi, Ci siamo. È arrivato quel momento sempre uguale e sempre diverso: il nuovo inizio dell’anno scolastico. Dal punto di vista delle procedure che il Ministero deve garantire, l’inizio dell’anno scolastico è un rito consolidato. E quest’anno abbiamo velocizzato i tempi grazie a un importante piano di semplificazione. Ma dal punto di vista vostro, dal punto di vista di ciascuno di voi, l’inizio è sempre nuovo. E per noi, quello che conta di più siete proprio voi, è il vostro inizio, perché il centro di un sistema d’istruzione moderno deve essere la persona. Voi con le vostre capacità da scoprire e moltiplicare giorno per giorno, voi con i vostri sogni che sono il contrario delle chimere, voi con le vostre storie da scrivere, con le vostre capacità e i vostri progetti. Buon anno!”. Il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a seguito della violenza sulle due 13enni al Parco Verde di Caivano, usò parole forti per denunziare la condizione sociale del territorio: “Bisogna andare a Caivano e istituire una zona di assedio militare. Dobbiamo dire che lo Stato a Caivano non esiste. Si deve fare come quando mandiamo i reparti in guerra. Per un anno bisogna togliere l’aria ai camorristi”. Lo Stato è andato a Caivano, ha dichiarato guerra alla violenza, ma la risposta ricevuta, ad oggi, purtroppo, ha fatto un preoccupante rumore, nel cuore della notte, all’ impazzata coi colpi d’arma da fuoco, un metallico e freddo suono di kalashnikov nel vuoto. Questa la triste trama del primo episodio e, aimhè, di un’attesa triste lunga serie.
elgr