Scuola, il Tutor panacea per tutti i mali
Restiamo perplessi in merito all’adeguatezza della formazione del docente tutor per l’assolvimento di vari compiti, considerato il troppo breve e discutibile corso di formazione. Unica certezza: il docente tutor in ogni gruppo classe sarà pagato di più!
«Un docente tutor in ogni gruppo classe dal prossimo anno, sarà pagato di più…Deve dare consigli ai giovani e alle famiglie sulle scelte più opportune sulla prosecuzione degli studi. Occorre cioè da una parte che la scuola sappia individuare le potenzialità dello studente, dall’altra è necessario recuperare informazioni dai territori per conoscere le concrete prospettive formative e occupazionali. La scuola deve far emergere le attitudini dei ragazzi, come l’arte socratica della maieutica».
Il tutor, espressione della pedagogia d’ultimo grido, a indirizzo Valditara, è un pò come la mitologica dea Panacea, personificazione della “guarigione universale e onnipotente”. Un profilo innovativo della scuola quello del docente tutor che, dopo l’assunzione dei contenuti di un corso di sole venti ore dilazionato in tutta questa estate, mentre rimodella, quantifica e qualifica il buono già presente, si muove da garante circa la crescita degli stimoli e degli interessi degli ultimi, assicurando magicamente il fattivo miglioramento. Lo scorso anno, a Natale, Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, sotto l’albero, alla scuola, fece trovare un regalo speciale, utile a contrastare l’emergenza abbandono scolastico. Dal mese successivo annunciò un’azione fattiva. “Da gennaio, promise, andrò nelle scuole in realtà difficili, lo farò per capire, ci sono situazioni dove i genitori non mandano volontariamente i figli a scuola ed è gravissimo». Per trovare soluzione a questo problema la scuola scartò il suo regalo e trovò il tutor, le classi sperimentali meno numerose di quelle attuali, formate da soli dieci studenti, la didattica personalizzata e la commissione di esperti, ben provvista, per contrastare e ridurre il fenomeno del bullismo. Secondo i dati Health Behaviour in School-aged Children, (2022), assicurava il Ministero della Salute, gli atti di bullismo subìti a scuola sono più frequenti nei più piccoli (11 – 13 anni) e nelle ragazze; per il bullismo le proporzioni sono simili a quelle del 2017/18. Il fenomeno del cyberbullismo è in crescita nelle ragazze e nei ragazzi di 11 e 13 anni. I due fenomeni decrescono al crescere dell’età. Gli 11enni vittime di bullismo sono il 18,9 % dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze; nella fascia di età di 13 anni sono il 14,6% dei maschi e il 17,3% delle femmine; gli adolescenti (15 anni) sono il 9,9% dei ragazzi e il 9,2% delle ragazze. Connesso al bullismo è il fenomeno della violenza domestica. I minori che vivono in famiglie violente e arrivano a scuola sono più propensi a esercitare forme attive di bullismo nei confronti dei compagni o a essere vittime di bullismo. «La scuola deve tornare a essere luogo di serenità, dichiarò Valditara, dopo la tensione emotiva causata dalla pandemia e dopo le conflittualità esplose in questi ultimi anni. Penso, aggiunse, ad uno Stato-amico: ecco anche la scuola deve essere amica; abbiamo appena approvato, ebbe a dire, le linee guida sull’orientamento che introducono l’idea della personalizzazione dell’insegnamento e la figura del docente tutor alle medie e superiori». Il docente tutor dovrà fornire un prezioso contributo alle famiglie e ai ragazzi. «Deve dare consigli ai giovani e alle famiglie sulle scelte più opportune sulla prosecuzione degli studi. Occorre cioè da una parte che la scuola sappia individuare le potenzialità dello studente, dall’altra è necessario recuperare informazioni dai territori per conoscere le concrete prospettive formative e occupazionali. La scuola deve far emergere le attitudini dei ragazzi, come l’arte socratica della maieutica». Nell’antica Grecia la maiueutica era l’arte di far nascere i bambini. Socrate l’assunse come metodo. Utilizzò la maieutica per connotare l’arte di far emergere la verità dalle persone attraverso il dialogo, l’ascolto empatico e le domande. «Ho voluto istituire un gruppo di lavoro composto da illustri professori di materie scientifiche che prenderà contatto con il premio Nobel Giorgio Parisi e con l’Accademia dei Lincei. L’obiettivo è rimodulare l’insegnamento di Matematica e Fisica: partire dal reale per arrivare all’astrazione». Il Ministro Giuseppe Valditara ha poi a cuore l’alternanza scuola lavoro. «Al Sud ci sono talvolta difficoltà a trovare imprese. Bisogna prevedere agevolazioni che favoriscano la disponibilità delle imprese, e nel contempo modulare l’offerta formativa in ragione dei bisogni del territorio. Penso, per il Sud, all’agrifood, all’alberghiero, alla nautica, ai beni culturali, alla gestione delle risorse ittiche. In Italia ci sono 1,2 milioni di posti di lavoro non coperti perché mancano le qualifiche adeguate. La scuola, tramite la formazione, deve servire a colmare questo gap». L’alternanza scuola -lavoro richiede la formazione dei giovani in termini di sicurezza. Gioca un ruolo importante e decisivo sempre il tutor anche in virtù di questo aspetto. Valditara ritiene intanto che occorre riguardare la normativa e rafforzare le tutele sanitarie, assistenziali e assicurative. «D’intesa con la ministra del Lavoro Calderone abbiamo deciso di rivedere la normativa nella direzione di un rafforzamento delle tutele sanitarie, assistenziali, assicurative. Dobbiamo dare ai nostri giovani maggiori garanzie rispetto a quanto si è fatto finora. Creando le condizioni perché l’alternanza possa svolgersi in sicurezza. Il problema è assicurare il corretto funzionamento del sistema esistente…Un ruolo cruciale, ha aggiunto, è l’adeguata formazione del tutor scolastico. C’è necessità di un continuo accompagnamento dello studente da parte dei due tutor, di un dialogo costante fra di loro, di una stretta supervisione sia ai fini della sicurezza che dell’efficacia educativa, professionale, umana e culturale dell’esperienza». Restiamo perplessi in merito all’adeguatezza della formazione del docente tutor per l’assolvimento di vari compiti, considerato il troppo breve e discutibile corso di formazione. Unica certezza: il docente tutor in ogni gruppo classe sarà pagato di più! Resta però di fatto che, da qui a breve, nel corso del mese di settembre, tanti docenti otterranno dai dirigenti scolastici la relativa nomina a questa funzione, panacea a quasi tutti i mali della scuola di oggi. Unica certezza, ad oggi, è che un docente tutor in ogni gruppo classe sarà pagato di più.
elgr