Per descrivere la natura delle malattie psicosomatiche è necessario definire un concetto importante:
l’essere umano è composto in maniera unitario da una componente psicologica ed una fisiologica, che si
intrecciano e agiscono, senza esclusione né dell’una che dell’altra, alla ricerca di un equilibrio. Qualsiasi tipo
di disagio emotivo e psicologico che una persona affronta, è di per sé una condizione astratta, che non può
essere percepita nella realtà fisica, come invece siamo abituati nei disturbi organici che interessano la
fisiologia del nostro organismo. Ecco che il sottile legame mente-corpo si manifesta in questi disturbi che
sono la somatizzazione delle nostre sensazioni emotive, inconsciamente operiamo uno spostamento,
trasferiamo sul corpo i disagi di natura psichica che così viene convertito trovando una percezione reale,
che possiamo ‘misurare’. Seppur di origine emotiva, questi non sono disturbi immaginari come si è portati a
credere, ma disagii reali trasposti sull’organismo, che se non correttamente trattati causano veri e propri
danni agli organi coinvolti, alla pari delle malattie di origine organica. I distretti corporei più colpiti sono in
genere l’apparato gastrointestinale, con ulcera gastrica, gastrite psicosomatica o sindrome del colon
irritabile, ma può interessare anche l’apparato circolatorio, con il manifestarsi di ipertensione essenziale e
aritmia, e quello respiratorio con la sindrome iper-ventilatoria. Anche il sistema cutaneo e quello
muscoloscheletrico possono essere interessate con manifestazioni tipiche di orticaria, dermatite,
sudorazione profusa, cefalea muscolo-tensiva e stanchezza cronica. I sintomi che le malattie
psicosomatiche provocano sono reali, per cui è necessario intervenire a seconda della manifestazione, ma
focalizzarsi sulla sola sintomatologia somatica non è sufficiente, è necessario l’intervento psicoterapeutico
che aiuti il paziente nell’affrontare la difficoltà emotiva inespressa che ha dato forma al disturbo.