Fuga dalla scuola, pensionamento anticipato per trentamila proff
Le richieste di pensione anticipata quest’anno, rispetto all’anno scorso, hanno avuto un aumento del 24%. Si fugge a gambe levate. La difficile gestione della relazione con gli alunni, con le famiglie, la burocrazia, poi la bassa retribuzione, le aggressioni e lo stress non dissuadono affatto, sono queste le cause alla base del fenomeno. Il Governo, ultimissime notizie, si è reso disposto a innalzare le spese destinate all’istruzione, nonché a reperire nuove risorse per rinnovare il contratto a quanti lavorano nella scuola. Si vuole arrivare all’adeguamento delle retribuzioni europee.
Quest’anno in trentamila scapperanno dalla scuola. Chi s’intende di calcoli e analisi prevede un esodo considerevole di proff, da questa scuola fatta tutta bella e di merito nuovo. La difficile gestione della relazione con gli alunni, con le famiglie, la burocrazia, poi la bassa retribuzione, le aggressioni e lo stress non dissuadono affatto, sono queste le cause alla base del fenomeno. In tantissimi fuggono dalla scuola con Quota 103 prevista dalla Legge di Bilancio 2023; gli stessi hanno presentato, entro la fine dello scorso febbraio, la domanda anticipata. A settembre arriveranno facce nuove, ben trentamila proff, ma non tutti novelli, saranno docenti già provati nell’insegnamento della “supplentite”, ricorso patologico ai supplenti, in mancanza di personale docente stabile. Le richieste di pensione anticipata quest’anno, rispetto all’anno scorso, hanno avuto un aumento del 24%. Si fugge via, insomma, ma a gambe levate, da una scuola scompaginata, disallineata rispetto al mondo del lavoro che continua, ove possibile, a fornire competenze che la società non richiede e perciò in tanti fra gli ex studenti sono costretti ad accarezzare opportunità oltre confine; d’altra parte poi le aziende si attivano, in questa discrepanza, nella ricerca di tutta quella manodopera straniera sprovvista al nostro Paese. In tutto ciò non possono, comunque, essere addossate responsabilità e colpe soltanto alla scuola. Intanto però si prova a correre ai ripari, qualche falla bisognerà provare a ripararla, ma non sempre è accessibile soltanto dall’esterno.. Il Governo, ultimissime notizie, si è reso disposto a innalzare le spese destinate all’istruzione, nonché a reperire nuove risorse per rinnovare il contratto a quanti lavorano nella scuola. Si vuole arrivare all’adeguamento delle retribuzioni europee. Un apprezzabile obiettivo, ma da perseguire nel tempo che verrà, grado a grado, con calma e se Signore Iddio ci metterà la mano. Questi gli impegni del Governo: valorizzare in termini economici tutto il personale della scuola, definire un adeguamento quantitativo dei fondi da riservare alla scuola, indicando, come obiettivo programmatico di lungo termine, il raggiungimento del valore della media europea dell’indice di spesa per l’istruzione in rapporto al prodotto interno lordo (PIL); prevedere lo stanziamento di risorse per il rinnovo del contratto del personale del comparto istruzione in misura sufficiente a prevedere l’adeguamento progressivo degli stipendi all’inflazione e ai livelli della media europea; incrementare le risorse finalizzate a dare sostegno economico al personale della scuola, docente e non docente, impiegato in sedi disagiate quali le piccole isole o le aree interne, ovvero al personale assunto con contratti a tempo determinato in province diverse da quelle del proprio domicilio abituale; disporre un adeguamento quantitativo delle risorse da destinare al comparto della scuola indicando, come obiettivo programmatico di lungo termine, il raggiungimento del valore della media europea dell’indice di spesa per l’istruzione in rapporto al Prodotto interno lordo; continuare il processo di valorizzazione economica di tutto il personale scolastico. Il MIM recentemente, in verità negli ultimi mesi, si sta fattivamente operando con l’obiettivo di rendere migliore la nostra scuola italiana e per conseguire le finalità prestabilite dal Pnrr. Si è rivelato con peculiarmente sensibile Valditara circa il Piano per la semplificazione della scuola. Sono state adottate dal MIM innovative Linee guida sull’orientamento scolastico che introducono il tutor e il docente orientatore nella scuola secondaria di secondo grado sin da quest’anno e il nuovo piano di assunzione dei docenti. Vi è espressa volontà di assumere ben settantamila insegnanti. Ulteriore rasserenante segnale è poi legato allo stanziamento di trecento milioni di euro per un ulteriore aumento degli stipendi docenti e a ATA, a seguito della lievitazione dello stipendio del personale della scuola, ottenuto col recente rinnovo del contratto. Il Ministro Valditara, inoltre, a mezzo due decreti per la formazione del personale scolastico, ha stanziato un miliardo di euro. Nel corso di questo anno scolastico, in questa prima fase, malgrado tutto, non si può disconoscere un primo grande moto di cambiamento e miglioramento del nostro mondo scuola.
elgr