25 aprile, Mattarella sollecita a tenere viva la memoria;Valditara indirizza un messaggio alla scuola
Il ricordo di Mattarella degli ideali d’indipendenza e di libertà che consentirono la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista. Valditara:”Noi ci dichiariamo antifascisti perché ci dichiariamo per le libertà individuali, per lo stato di diritto, per la sovranità popolare, per la pari dignità di tutti gli esseri umani”
“Il 25 aprile è una data fondamentale nella storia della nostra Repubblica: segna la sconfitta della dittatura fascista, la fine della guerra, il ritorno alla libertà e alla democrazia. Oggi, condannando il fascismo, scrive il Ministro Valditara, noi ci dichiariamo per le libertà individuali, per lo stato di diritto, per la sovranità popolare, per la pari dignità di tutti gli esseri umani: i pilastri della nostra Costituzione. È dunque un giorno di festa che deve essere celebrato nella gioia e nella concordia. La festa della Liberazione sia la festa di tutti gli italiani. La scuola, nella sua costante attività quotidiana, è il primo presidio della memoria di ciò che è stato, luogo di formazione per eccellenza delle nuove generazioni ai valori democratici. Un bene prezioso per l’intero Paese”. Sempre intorno al 25 aprile, qualche giorno fa, il Ministro Valditara, riporta ANSA, in un suo intervento sulle pagine del Corriere della Sera, ha voluto indicare il 25 aprile come feste di tutti. Bocciamo i totalitarismi perché ci dichiariamo per le libertà di tutti e di ognuno. Occorre, aggiunge poi Valditara, fare attenzione affinchè l’uso dell’idea e della pratica antifascista non divenga abuso, interpretata “patente buona” per discriminare oppositori politici. “Il 25 aprile, riporta ANSA, è una data fondamentale nella storia della nostra Repubblica: segna la sconfitta della dittatura fascista, il ritorno alla libertà, alla democrazia e la fine della guerra. È dunque un giorno di festa che deve essere celebrato nella gioia e nella concordia. Guai a farne un giorno di parte e di divisione adombrando il sospetto che forze democraticamente elette in Parlamento siano fasciste”. E’ quanto scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, in un suo intervento sulle pagine del Corriere della Sera. Per il capo del dicastero di viale Trastevere “il rischio è semmai che con la scusa dell’antifascismo si ritorni agli anni bui della contestazione violenta in cui si tentò di delegittimare tutte le forze democratiche non dichiaratamente di sinistra”. Valditara aggiunge: “noi ci dichiariamo dunque antifascisti perché ci dichiariamo per le libertà individuali, per lo stato di diritto, per la sovranità popolare, per la pari dignità di tutti gli esseri umani – spiega -. Molti elementi del fascismo si ritrovano nel comunismo e in tante altre ideologie e regimi totalitari che hanno insanguinato il ‘900. Oggi l’antisemitismo si respira anche in quelle terre d’Europa dove è sempre più difficile dirsi e comportarsi da ebrei per via di un certo estremismo islamista, il totalitarismo si ritrova in quelle università che non ammettono un pensiero critico rispetto al politicamente corretto, l’intolleranza affiora in quella stampa che distribuisce patenti di fascismo a chiunque non garbi, e in quella politica che considera l’altra parte un nemico da delegittimare e non un avversario con cui dialogare pur da differenti posizioni”. Nel contempo, aggiunge il ministro, “non è fascismo, per esempio, difendere le frontiere, celebrare l’identità di un popolo, considerare positiva l’idea di patria e proteggere gli interessi nazionali. Valori, questi, che sono largamente condivisi e praticati nelle democrazie occidentali. Occorre dunque fare attenzione che non si abusi del concetto di antifascismo considerandolo una patente buona per discriminare gli avversari politici e per evocare il pericolo di un improbabile ritorno alla dittatura”. Per il ministro, quindi, il “25 aprile è festa di tutti noi”. Il 25 aprile è la Festa della Liberazione. Quest’anno ricorre il 78° Anniversario della Liberazione. Quel lontano 25 aprile 1945 significò affermazione di democrazia, grido di libertà, fine della guerra e riconquista d’indipendenza. Alla morte e al sacrificio seguì la ricostruzione morale e materiale, s’impose il vessillo tricolore per dire forte “La libertà è come l’aria”. La giornata del 25 aprile sarà commemorata con diversi momenti. La mattina, alle ore 09.00, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro della Difesa, Guido Crosetto, renderà omaggio a tutti i Caduti con la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria. A seguire, il Presidente Mattarella, sempre accompagnato da Crosetto, si recherà a Cuneo, Borgo San Dalmazzo e Boves per cerimonie connesse con il 78° Anniversario della Liberazione..” Non si può dimenticare dunque. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha richiamato all’importanza e al valore del ricordo. Occorre, ha affermato “Tener viva la memoria di un periodo tra i più drammatici della nostra storia contribuendo in ampia misura a far conoscere e non dimenticare quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà che permisero la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista”. Mattarella, come accennato, si porterà a Cuneo per onorare la memoria di Duccio Galimberti, capo partigiano assassinato dai fascisti a 38 anni.
elgr