“Tre cose solamente m’ènno in grado, le quali posso non ben ben fornire…”
Valditara, nel corso dell’incontro voluto dallo Snals dal titolo: “Il PNRR per l’istruzione e la ricerca: idee, progetti, processi, fatti, risultati. Il punto della situazione e prospettive”, ha annunciato tre aspetti su cui intende impegnarsi senza se e senza ma: rimettere la scuola al centro, una visione strategica, una scuola serena. “Tre cose solamente m’ènno in grado dunque: “..Mi impegno a rimettere la scuola al centro del dibattito italiano, avere una visione strategica e mi batterò per aumentare gli stipendi, per far avere più soldi agli insegnanti, magari utilizzando i Pon, i fondi Pnrr, questa è la vera grande battaglia. Voglio una scuola serena dove gli insegnanti entrano in classe serenamente, ecco perché ci tengo al rispetto dell’insegnante”.
“Tre cose solamente m’ènno in grado, le quali posso non ben ben fornire…”, così scriveva Cecco Angiolieri; così annuncia, invece, il Ministro Valditara, tenendo sempre focalizzata la scuola con tutte le sue criticità. Valditara, nel corso dell’incontro voluto dallo Snals dal titolo: “Il PNRR per l’istruzione e la ricerca: idee, progetti, processi, fatti, risultati. Il punto della situazione e prospettive”, ha annunciato tre aspetti su cui intende impegnarsi senza se e senza ma: rimettere la scuola al centro, una visione strategica, una scuola serena. “Tre cose solamente m’ènno in grado dunque: “..Mi impegno a rimettere la scuola al centro del dibattito italiano, avere una visione strategica e mi batterò per aumentare gli stipendi, per far avere più soldi agli insegnanti, magari utilizzando i Pon, i fondi Pnrr, questa è la vera grande battaglia. Voglio una scuola serena dove gli insegnanti entrano in classe serenamente, ecco perché ci tengo al rispetto dell’insegnante”. Con riferimento esplicito al Pnrr, prendendo la parola, ha sottolineato la grande opportunità che esso rappresenta; nel contempo però non si è risparmiato di criticare l’astratto carattere alla base delle logiche inerenti l’elargizione dei fondi: “Il Pnrr è certamente una grande occasione. È stata però una progettazione caratterizzata da grande astrattezza senza entrare adeguatamente nelle problematiche. Una progettazione un po’ velleitaria. Stiamo cercando di rimediare ad un’impostazione caratterizzata da mancato approfondimento della realtà”. Fa capire la fatica di una discussione con la Commissione Europea per portare a casa una somma utile per ristrutturare i locali necessari: “Abbiamo dovuto discutere con la Commissione Europea. 500 milioni per i laboratori Its, ma questi laboratori dove li mettiamo? Abbiamo dovuto strappare il 30% per la ristrutturazione dei locali, altrimenti è come avere un bellissimo laboratorio che mettiamo nel giardino; 700 milioni per gli Its che adesso stanziamo, ma gli Its non hanno i locali e non hanno i fondi per gli affitti. Dunque stiamo stanziando 46 milioni per consentire l’affitto per i locali. Due miliardi e 600 milioni per la digitalizzazione, e gli arredi? Siamo riusciti a inventarci un 20% per gli arredi, e non era previsto. La messa in sicurezza, 3,9 miliardi, e non bastano. Abbiamo trovato 1,2 miliardi che non c’entrano nulla col Pnrr, per fare scuole sicure, belle, per un totale di 5,1 miliardi”. Con riferimento poi alla riforma dell’indirizzo tecnico-professionale, il Ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, l’addita a “riformetta” e si dice insoddisfatto della carriera docente fatta d’improvvisazione. Insomma mette il dito nella piaga e, come una garbata bestemmia, indica le riforme senza una seria panoramica prospettica: “La riforma dell’istruzione tecnico-professionale, una riformetta, non è previsto neanche ricorrere a risorse esterne ove manchino specializzazioni, la carriera docente, molto improvvisata, a me non piace. Riforme senza una visione seria, un approfondimento lucido. Abbiamo stanziato 220 milioni per mense e palestre, extra Pnrr, e ancora 600 milioni per le Stem, 150 milioni per le competenze linguistiche, 450 milioni per la formazione sulle competenze digitali. Credo che questi soldi possano andare a pagare anche gli insegnanti, perché non era previsto. Cosa me ne faccio di tutti questi soldi se non posso pagare gli insegnanti? La violenta e intensa pioggia riversante dei fondi Pnrr, cogli di sorpresa le scuole, tutte senza ombrello, incapaci , impreparate nella spesa di tanta grazia di Dio. Mara Patella, Segretaria Generale della FLC Cgil Padova, ritiene che la tempistica per realizzare gli obiettivi è assolutamente limitata. “Il problema – dichiara– è che i tempi per la realizzazione dei progetti sono molto stretti visto che vanno realizzati tra febbraio 2023 e dicembre 2024. Sono stati molti i dirigenti e gli insegnanti che ci hanno segnalato la mancanza di una strategia strutturale. In altre parole continua, sotto altre vesti, la logica inefficiente dei finanziamenti ‘a pioggia’. È successo che le scuole si sono trovate ad avere risorse sulle quali però non avevano progettato interventi ed ora gli si chiede di far tutto in tempi lampo, usando le segreterie che sono già oberate di lavoro per ‘la rendicontazione‘, un impegno di carattere amministrativo piuttosto complesso. C’è poi una questione di fondo, ossia che le risorse sono state distribuite solo sulla base di algoritmi quantitativi (Istat e Invalsi) che sono strumenti insufficienti a rilevare i divari e i fattori di esclusione sociale perché, per esempio gli Invalsi, sono usati a piacimento e il risultato è che non colgono nel segno i bisogni. Contemporaneamente accade che non vengono contemplate valutazioni qualitative e di merito sui progetti già esistenti. In questo modo le sperimentazioni di successo già in campo non sono state finanziate. Il risultato è che ci sono scuole già attrezzate a sviluppare proposte di qualità, ma che non sono state considerate e quindi finanziate”. Triste riconoscerlo, ma è così: “La verità, dichiara Mara Patella, è che la rete di cui tanto si parla è una presa in giro: quel che è successo è che si sono spinte le scuole verso una logica di mercato che impone una sfrenata competizione fra istituti”. Tornando a Valditara in seno all’incontro “Il PNRR per l’istruzione e la ricerca: idee, progetti, processi, fatti, risultati. Il punto della situazione e prospettive” ha aggiunto: “Nel Pnrr l’orientamento era buttato lì – afferma Valditara – io voglio la personalizzazione, che dev’essere coordinata, progettata in una logica di squadra, ma bisogna pagare il tutor, e finalmente ci abbiamo messo risorse fresche, non Pnrr, e pagare anche gli insegnanti disciplinari che magari anche il pomeriggio sono disponibili a potenziare sulla matematica, sull’italiano, sulla fisica, sulle scienze e dobbiamo usare questi soldi. I 600 milioni sulle Stem devono essere usati per pagare l’insegnante di matematica che anche il pomeriggio si mette a disposizione del ragazzo in difficoltà in quel percorso di personalizzazione. Ecco il cambiamento della scuola italiana dove noi riusciamo anche economicamente a valorizzare gli insegnanti e a dare un senso a quell’orientamento che altrimenti era buttato lì così, e a dare un senso alla valorizzazione della formazione”. Valditara non vuol passare alla storia, ma agire nella bontà dialogica con la scuola, i sindacati e le parti sociali, gli amministrativi e con gli studenti:“È mancata in tanti anni una visione strategica, tante riforme, tanti Ministri che dicevano di passare alla storia, a me non interessa passare alla storia, mi interessa fare cose buone nel dialogo con la scuola, nel dialogo coi sindacati, con le parti sociali. Voglio andare nelle scuole, parlare con gli insegnanti, con i presidi, col personale amministrativo, con gli studenti”.
elgr