78° Anniversario della Liberazione: un’esposizione di saggi, biografie e romanzi legati alla storia e il Gran Premio della Liberazione
In prossimità della celebrazione del 25 aprile la Biblioteca del MIM per “Il libro del mese” si attiva con un’esposizione di saggi, biografie e romanzi legati alla storia della Liberazione. “Disegno della Liberazione italiana” di Carlo Ludovico Ragghianti e “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino, nel centenario dalla nascita, sono alcune fra le proposte librarie. Dal 23 al 25 aprile è stata poi programmata la settantaseiesima edizione del Gran Premio della Liberazione. La storia del Gran Premio della Liberazione parte da quel 25 aprile 1946, prima ancora che il Referendum del 2 e 3 giugno sancisse l’avvento della Repubblica. Quel 25 aprile 1946 festeggiava la Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. Valditara e Frassinetti saranno presenti al Gran Premio della Liberazione.
In prossimità della celebrazione del 25 aprile la Biblioteca del MIM per “Il libro del mese” si attiva fattivamente con un’esposizione di saggi, biografie e romanzi legati alla storia della Liberazione, custoditi presso la Biblioteca “Luigi De Gregori”. Fra le diverse pubblicazioni esposte il saggio “Disegno della Liberazione italiana” di Carlo Ludovico Ragghianti e il romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino nel centenario dalla nascita. Nell’arco di tempo 13-28 aprile si terrà l’evento partito a inizio gennaio presso la Biblioteca del MIM. Una iniziativa lodevole che è finalizzata a celebrare ricorrenze nazionali e internazionali valorizzando il patrimonio librario del Ministero. Quest’anno ricorre il 78° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Tante saranno le iniziative in lungo e in largo, ma questa, è di certo, originale. La ricorrenza è stata istituita con decreto legislativo luogotenenziale del 22 aprile 1946, su proposta dell’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, e istituzionalizzata quale giorno festivo il 27 maggio 1949, con l’art. 2 della Legge n. 260 “Disposizioni in materia di ricorrenze festive”. Oltre ai lavori sopra indicati saranno presentate opere di Natalia Ginzburg e Primo Levi e alcuni testi biografici dedicati alle figure degli autori Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Elio Vittorini e Carlo Levi. Con taglio più documentaristico, è organizzata un’apposita sezione in cui è raccolta una serie di decreti storici, relativi a docenti e al personale del Ministero datati 1943 -1944 -1945, anch’essi conservati dalla Biblioteca, che offrono un importante spaccato su episodi di rastrellamenti tedeschi e sugli sfollamenti causati dalla guerra. Sempre in questa parte rientrano inoltre alcuni decreti di reintegro dei professori antifascisti dopo la Liberazione. Tra questi figurano quelli del prof. Gaetano De Sanctis e del prof. Giorgio Levi della Vida, due docenti che rifiutarono di prestare il giuramento di fedeltà al regime nel 1931. Sarà mostrato infine il decreto di reintegro nella cattedra di Diritto costituzionale del prof. Vittorio Emanuele Orlando, già Presidente del Consiglio e futuro padre costituente, che si legge nel testo «chiese il collocamento a riposo per non prestare il giuramento al regime fascista». Dal 23 al 25 aprile è stata poi programmata la settantaseiesima edizione del Gran Premio della Liberazione. Organizzatori della manifestazione sono l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) e la Federazione Ciclistica Italiana (FCI). La 76esima edizione del Gran Premio della Liberazione, non è soltanto corsa ciclistica su strada che apporta beneficio alla nostra salute, ma serve a ricordare. E’ inserita nel calendario della U.C.I. – Unione Ciclistica Internazionale e dalla F.C.I. – Federazione Ciclistica Italiana. Il Gran Premio della Liberazione è tra gli eventi sportivi più longevi della Capitale. “La nostra storia parte, com’è noto, da lontano. Da quel 25 aprile 1946, prima ancora che il Referendum del 2 e 3 giugno sancisse l’avvento della Repubblica. Quel 25 aprile 1946 festeggiava il primo anniversario dalla Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo e Roma era ancora invasa dalle macerie e dai lutti della guerra. C’era già, però, grandissima voglia di ricostruire e di cancellare un passato tristissimo. Quando ancora le piste ciclabili erano lungi dall’essere inventate, proprio la bicicletta è stato strumento prima di lavoro, poi di divertimento e infine di sport. Quel 25 aprile 1946 si corse una gara ciclistica che col tempo è divenuta ben più di un evento sportivo, una vera e propria istituzione, indissolubilmente legata al significato profondo del suo nome e del suo giorno sul calendario. Si corse attorno alle Terme di Caracalla, lungo un percorso unico al mondo, con passaggi a Porta Ardeatina, Porta San Paolo e Piramide. Quella prima edizione fu lunga 80 chilometri: vinse Gustavo Guglielmetti che coprì gli 80 chilometri in 2h 09′ 16” a una velocità media 37.5 km/h, decisamente alta considerando le strade e i materiali dell’epoca. Le prime edizioni furono realizzate con la collaborazione dell’A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e il patrocinio del Corriere dello Sport, il quotidiano sportivo della Capitale. Negli anni successivi il Gran Premio della Liberazione ha trovato casa in un altro giornale, l’Unità che allestì una società, Gruppo Sportivo l’Unità, esclusivamente dedicata all’organizzazione della corsa. Anni dopo, altro passaggio: l’Unità passa il testimone al Velo Club Primavera Ciclistica. Anima e corpo di queste due società è il giornalista Eugenio Bomboni che ha proiettato il Gran Premio della Liberazione verso una dimensione internazionale. Sua l’idea di legare a filo doppio sport e storia con la deposizione, da parte del vincitore della corsa, di una corona d’alloro sulla lapide che, a Porta San Paolo, ricorda la lotta partigiana. Di Bomboni anche l’idea di coinvolgere grandi pittori. Molti importanti artisti, ispirandosi al Gran Premio della Liberazione, hanno offerto le loro opere: Empedocle Amato, Enrico Benaglia, Gianpaolo Berto, Ennio Calabria, Sandro Chia, Ettore De Conciliis, Elvo Di Stefano, Fernando Farulli, Sebastian Mattia, Giacomo Porzano, Aligi Sassu, Alberto Sughi sono soltanto alcuni pittori che hanno arricchito la pinacoteca del Velo Club Primavera Ciclistica. Negli Anni 60 il Gran Premio della Liberazione è stata la prima corsa al mondo a riuscire ad ospitare le squadre nazionali dell’Europa dell’Est quando agli atleti di quei Paesi era vietato il salto di qualità tra i professionisti per restare pienamente in ambito olimpico, un settore fino al 1992 riservato ai dilettanti. Proprio per questo l’edizione del 1960 ha visto la partecipazione di tanti corridori stranieri, venuti a Roma per “allenarsi” sul percorso olimpico. “Liberazione” può vantare un’autentica vocazione a ospitare le rappresentative straniere, dall’Argentina all’Australia. Sono poche le Nazioni che non hanno iscritto propri atleti al Gran Premio. L’internazionalità della corsa le è valsa l’appellativo di “Mondiale di primavera”. E non è solo un esercizio di pura retorica, in quanto il circuito delle Terme di Caracalla, molto complesso e particolarmente selettivo, assicura a chi vince la corsa un contratto tra i professionisti a partire dalla stagione successiva”. Diverse attività quest’anno interesseranno i più giovani. Da “Bike4Fun”, pedalata eco-archeologica nel Parco della Caffarella, a “A Scuola di Bici”, gimcana in cui studentesse e studenti apprenderanno i rudimenti del ciclismo su strada assistiti e coordinati da tecnici federali, passando per le gare agonistiche che coinvolgeranno le categorie Esordienti, Allievi, Juniores e Under 23. Si sommeranno poi diverse iniziative del MIM Nel Bike Village, sito in Viale delle Terme di Caracalla, sarà infatti presente l’ormai famoso Truck della Polizia Postale con la campagna educativa itinerante “Una Vita da Social”, volta a sensibilizzare e prevenire i rischi e i pericoli della rete per i minori. “Una Vita da Social” è una campagna informativa giunta alla decima edizione, portata avanti in sinergia dalle due istituzioni sopracitate, che ogni anno viaggia a bordo di un tir itinerante della Polizia di Stato attraverso decine di città italiane. Una campagna che quest’anno tocca quindi Roma per due giorni in occasione del Liberazione”. Durante l’inaugurazione, domenica 23 aprile, è garantita la presenza della Frassinetti, Sottosegretario del MIM. Il MIM, fra l’altro, organizzerà gare digitali intorno ai temi della sostenibilità ambientale, dell’impatto delle nuove tecnologie, dell’educazione stradale. Si dice onorato di ospitare la Bike4 Fun Marcello Morlacchi, vicepresidente del municipio romano: La Bike 4 Fun – Pedalata del Dono e dei Donatori di domenica 23 Aprile, si svolgerà all’interno del Parchi della Caffarella e Archeologico dell’Appia Antica. Col decisivo patrocinio e collaborazione dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda di Roma Capitale, questo evento cicloturistico e solidale a supporto di ANED e AIDO toccherà quindi il Municipio VII della Città Eterna. Marcello Morlacchi, vicepresidente del municipio romano: «La Bike 4 Fun nserita all’interno del 76° Gran Premio Liberazione, è per noi un evento molto importante, un’iniziativa che ci è piaciuta sin dal primo momento, e per ospitare la quale siamo onorati di collaborare e mettere a disposizione parte del nostro territorio. Molto importante anche la nobile causa che questa pedalata va a supportare, un valore aggiunto a tutto ciò che lo sport, sui cui il Municipio VII punta molto, deve rappresentare.»
elgr