La scuola di merito indirizza alla legalità e alla finanza. Si studierà l’Educazione finanziaria
Nella scuola di merito di Valditara si insegnerà Educazione finanziaria; sarà inglobata nell’Educazione civica. Si moltiplicano, intanto, le iniziative per gli studenti sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche.
Una nuova disciplina sarà oggetto di studio nella scuola di merito. Si tratta della Educazione finanziaria. Sarà insegnata nell’ambito dell’Educazione civica. Di recente il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge Competitività. Tale disegno normativo inserisce l’Educazione finanziaria nell’insegnamento dell’Educazione civica. L’Educazione finanziaria quindi verrà assunta nell’ambito scolastico in una cornice interdisciplinare e trasversale. Si vuole offrire, in tal modo, ai giovani la possibilità di divenire cittadini responsabili consapevoli, le opportune abilità per partecipare alla vita economica del nostro Paese. Tale nuova disciplina integrata all’Educazione civica, assumerà una posizione di rilievo nel percorso formativo con la finanza, il risparmio e l’investimento. A tal fine il ddl prevede forme di cooperazione tra soggetti istituzionali e soggetti portatori di interessi economici. A cura del MIM saranno definite le linee guida per lo studio dell’Educazione finanziaria nelle scuole, d’intesa con la Banca d’Italia e la Consob e sentite le associazioni rappresentative degli operatori e degli utenti bancari e finanziari. Inoltre, il MIM, la Banca d’Italia e la Consob sottoscriveranno appositi accordi per promuovere la cultura finanziaria, nel rispetto dell’autonomia scolastica. Di recente, prima delle festività pasquali, inoltre, è stato firmato un importante Protocollo d’intesa tra il MIM e la Procura generale della Corte dei conti per iniziative destinate agli studenti sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche. La scuola si attiva fattivamente in ambito educativo anche col fine di sensibilizzare alla legalità finanziaria. Il Procuratore generale della Corte dei conti Angelo Canale e il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, hanno firmato una intesa per consentire la sempre maggiore diffusione dei temi strettamente connessi a un corretto utilizzo delle risorse pubbliche nelle scuole del nostro Paese. Si vuole fornire una formazione sui primi rudimenti disciplinari con nozioni di legalità finanziaria e gestione dei fondi pubblici, sull’importanza di contrastare lo spreco di risorse destinate alla collettività. Non si può tralasciare la comprensione di questi contenuti secondo Valditara. Sono fondamentali questi temi, si rappresentano basilari per diventare nel prossimo futuro cittadini informati e responsabili. Valditara è, dunque, convinto che “L’obiettivo comune è far sì che i nostri ragazzi diventino cittadini informati, acquisendo consapevolezza dell’importanza di tutte le azioni a tutela delle risorse pubbliche e a contrasto delle attività illecite, che danneggiano la collettività. Difendere le ‘risorse pubbliche’ significa permettere la costruzione di scuole grandi e accoglienti, avere banchi e lavagne nuove, laboratori di avanguardia, biblioteche fornite. Comprendere questo concetto fondamentale è il punto di partenza per diventare cittadini responsabili”. L’educazione finanziaria si traduce valido supporto per la nuova generazione nella realizzazione di una vita qualitativamente migliore. Essere formati finanziariamente comporta la possibilità di potere soddisfare bisogni essenziali di sicurezza e di raggiungere i propri obiettivi di vita. L’educazione finanziaria consente potere operare e valutare scelte di tipo economico dai risparmi agli investimenti. Essere preparati finanziariamente comporta scelte consapevoli, più attente, caute e una certa serenità esistenziale. La scuola, con questa disciplina, potrà servire per meglio interagire col denaro, con le transazioni, la pianificazione e la gestione finanziaria, il rischio, il rendimento e il panorama finanziario. Il primo programma di educazione finanziaria fu introdotto in alcune scuole americane a partire dalla fine del millenovecentocinquanta. Il fine era quello di fornire ai cittadini le nozioni finanziare di base su reddito, risparmio, tasse, mutui, assicurazioni e pensione. Nel anni Sessanta l’educazione finanziaria si diffuse, divenendo obbligatoria in alcuni Stati d’America. Secondo l’economista Lusardi, è essenziale l’Educazione finanziaria: “Bisogna partire dall’inserimento dell’educazione finanziaria a scuola per creare una nuova generazione in grado di affrontare un futuro così complesso. Se non lo facciamo, ne pagheremo un costo altissimo”. (..) “I fatti recenti, dalla pandemia alla guerra, hanno imposto un’accelerazione ai cambiamenti già in atto che ci impongono di fare un balzo in avanti. I problemi sono diventati più urgenti, e dobbiamo occuparcene”. (..) “La crisi ci ha mostrato che dobbiamo essere preparati, mettere da parte un tesoretto per i tempi difficili, imparare a gestire rischi in continuo aumento, mantenere i nervi saldi in caso di difficoltà sui mercati perché il panico può indurre a decisioni sbagliate che rischiano di distruggere ricchezza. L’educazione finanziaria, però non riguarda solo gli investimenti, ma tutte le decisioni finanziarie della nostra vita. Educare al risparmio, significa educare alla previdenza, ad esempio, a pianificare il futuro e a proteggerci dagli imprevisti”.
elgr