Studenti contro la scuola del merito di Valditara
Gli studenti del liceo Taramelli-Foscolo di Pavia alzano la voce: “Contro la scuola del merito, dell’umiliazione e dell’ipocrisia” Bisogna dire però che il Ministro Valditara, a prescindere dalle opinioni personali, in questo momento della nostra storia sociale, politica e scolastica, è a capo della nostra Scuola. Lo è sicuramente nel bene per alcuni, come nel male per altri, ma lo è. Gli studenti possono manifestare il proprio disappunto sicuramente e devono farlo, ma nelle modalità opportune, senza sforare in eventuali ambiti d’ illegittimità o irremovibile chiusura. Converrebbe trovare la via del dialogo, invece, col Ministro Valditara, sarebbe una opzione sicuramente edificante.
Nel mentre, in questi giorni, cade copiosa la pioggia di milioni di euro sulla scuola e il Ministro Valditara presenta il suo Piano d’Indirizzo, le linee politico-programmatiche per il prossimo triennio e ci si adopera per tracciare profili innovativi e si prodigano concorsi nuovi e urgenti, da Pavia, si elevano toni osteggiativi contro Valditara. Le voci sono quelle degli studenti del liceo Taramelli-Foscolo. L’agitazione e l’ostruzione categorica trova scaturigine dall’attesa presenza del Ministro Valditara in occasione della inaugurazione del nuovo auditorium della scuola. La tal cosa doveva e dovrebbe rappresentarsi motivo d’orgoglio! Su invito della DS, Silvana Fossati, il Miinistro doveva portarsi nella scuola sabato scorso, il primo giorno di aprile. Invece no. Così non è stato. Con atteggiamenti ostili è stata ostacolata la sua presenza in sede. Valditara da studenti e studentesse ha ricevuto un secco e netto no, contrariamente alle aspettative della Preside e di tutti gli organizzatori. Insomma la contestazione è partita da subito con striscioni, slogan e un presidio all’ingresso dell’istituto. “Contro la scuola del merito, dell’umiliazione e dell’ipocrisia”, così si leggeva in uno striscione posto all’entrata del liceo, mentre in una nota letta dagli studenti si rincarava la dose in questo modo: “…entrerà nel nostro Liceo, dove l’efficienza energetica è pura fantascienza, dove il corpo docente è lasciato solo, senza la necessaria formazione, a gestire ansie e disturbi di adolescenti alle prese con una scuola che spesso pretende più di quel che dà”. Il Ministro Valditara, per vie ufficiali, con sommo tatto, si è dato assente per motivi di salute, pertanto la visita è stata posticipata nella prima decade del mese prossimo. I pacifici rivoltosi si sono mobilitati dopo la prima ventata informativa per poter trasmettere il proprio disappunto, secondo Matteo Toscani, dell’Unione degli Studenti Lombardia (Uds), alla Dirigente, alle istituzioni, malgrado la repressioni subita. Insomma, gli studenti si sono schierati insorti contro Valditara e la sua scuola di merito, ma perché? “Appena abbiamo avuto la notizia, ci siamo mobilitati, ha dichiarato Toscani, come riporta “La tecnica della scuola”. La risposta è stata molto chiara: la Digos si è presentata quotidianamente davanti alla scuola per monitorare il nostro comportamento e per staccare gli adesivi che avevamo attaccato. Un chiaro segno di come non sia possibile alcun confronto con la dirigenza scolastica che fin dall’inizio non ha mai coinvolto gli studenti in questa decisione. Non c’è dialogo. Ora che la visita è stata rimandata ci auguriamo che l’istituto venga demilitarizzato”. Hanno poi segnalato che in questi giorni la scuola, in attesa dell’arrivo del Ministro Valditara, è operativa e concitata e risulta complicato svolgere l’ordinaria lezione: “In questi giorni a scuola si fa fatica a fare lezione. È tutto un via vai di muratori, imbianchini e pulitori mai visto prima. Via le ragnatele dal chiostro, stuccati i buchi, aggiustate le tapparelle. Le porte dei bagni delle ragazze invece no, tanto il ministro non ci andrà”. Così gli studenti hanno dipinto la scuola, interessata solo all’opera di facciata, hanno parlato di “scuola vetrina” ove il Ministro Giuseppe Valditara prima o poi si recherà, malgrado il suo gran da fare. Tutto questo però ci sta. Doveva o dovrà arrivare il Ministro dell’Istruzione e del Merito, dopotutto è sicuramente corretto e meritevole l’agire propedeutico e pragmatico della Dirigente Scolastica. Il Ministro Valditara, a prescindere dalle opinioni personali, in questo momento della nostra storia sociale, politica e scolastica è il Ministro del MIM. Lo è sicuramente nel bene per alcuni come nel male per altri, ma lo è. Gli studenti possono manifestare il proprio disappunto sicuramente e devono farlo, ma nelle modalità opportune, senza sforare in eventuali ambiti d’ illegittimità o irremovibile chiusura. Converrebbe trovare la via del dialogo, invece, col Ministro Valditara, sarebbe una opzione sicuramente edificante. Da “Tecnica della scuola leggiamo che “Ulteriori proteste sono solo posticipate”. Così scrive, infatti, la redazione:“Intorno a noi c’è abbandono scolastico, competitività marcia e stress. Una scuola dei suicidi in nome del merito, concetto che serve solo a escludere. Vogliamo che la nostra voce e le nostre decisioni siano rispettate”, ha concluso Toscani –. La scuola è nostra”. “Considerando il rinvio abbiamo più tempo per prepararci e costruire un percorso cittadino verso l’8 maggio”, ha annunciato Pietro Losio dell’Unione degli studenti al termine dell’assemblea. “Il benessere psicologico dei ragazzi è trascurato – ha proseguito Losio –, al Taramelli – Foscolo esiste uno sportello di ascolto aperto troppo poco. Di tutto questo vorremmo poter parlare al ministro per aprire un dialogo costruttivo”.
elgr