Ventata nuova nella scuola di merito con l’esercito dei Settantamila
Ormai le assunzioni sono necessarie per garantire continuità didattica, rispondere alle esigenze degli studenti diversamente abili e ridurre il precariato. Valditara studia il piano per potenziare l’organico docenti. L’obiettivo, nell’ambito delle facoltà assunzionali che si riscontreranno, è di dare una significativa risposta alle esigenze degli studenti con disabilità, di garantire maggiore continuità didattica a tutti i giovani, di diminuire il precariato e di assicurare dunque il regolare avvio del prossimo anno scolastico.
L’obiettivo assunzioni dichiarato e imposto dal PNRR è di ben settantamila docenti entro il 2024. Per avere una idea, sarebbero tanti quanto quei soldati italiani dell’ARMIR che marciavano verso i campi di prigionia sulle piste gelate del terribile inverno russo 1942-43; tanti quanti erano i volti, i sorrisi, delle persone che hanno sfilato a Milano per dire basta a mafie e corruzione e per ricordare i morti innocenti delle mafie in ogni dove. Sarà una marea colorata d’insegnanti che, a breve, entrerà nella scuola italiana e porterà una ventata nuova. Attualmente sul tavolo di Valditara sono molteplici, comunque, le ipotesi assunzioni. Per quest’anno si vogliono stabilizzare ventimila precari che allo stato attuale sono già impiegati negli istituti scolastici di tutta Italia. La notizia giunge in questo momento cruciale per quanto riguarda i concorsi per docenti. Insomma s’ipotizza l’assunzione immediata dei primi ventimila entro settembre 2O23. La platea da cui attingere sarebbe quella dei supplenti con 3 anni di servizio a tempo determinato i quali, dopo un anno e una prova finale da superare, verrebbero assunti con un contratto a tempo indeterminato. In tal caso sarebbe già stata prevista, assicura anche Simone concorsi, la tipologia di prove. Si parla di uno scritto su contenuti di tipo psico-pedagogico, una lezione da tenere davanti a una commissione con membri esterni alla scuola dove si presta servizio e un orale sulle materie di disciplina.
Si pensa di riservare il concorso ai proff già in possesso di abilitazione, a quanti risultano specializzati sul sostegno, ai docenti inclusi in seconda fascia senza abilitazione che si trovano nelle graduatorie delle Gps (graduatorie per supplenti). “Si prospetta poi un “doppio lavoro” per i concorsisti: infatti, al lavoro in aula saranno obbligati ad affiancare lo studio a casa per raggiungere i crediti universitari (da 30 a 60) previsti dal PNRR per la formazione iniziale anche se al momento non c’è un DPCM che regoli e indirizzi questi percorsi di formazione previsti. Insomma, l’ipotesi è allettante soprattutto per i precari, ma manca ancora il feedback dalla Commissione Europea per dare il via libera all’eventuale operazione di reclutamento”. I sindacati si dicono ovviamente soddisfatti per la prossima eventuale assunzione dei precari di lungo e breve corso. Secondo il loro calcolo, informa Simone concorsi,”si potrebbe toccare quota settantamila assunzioni grazie all’instaurazione di un concorso ordinario in quello che sarebbe un reclutamento su due fronti diversi. Diverso il parere della Commissione Europea, la quale si è dimostrata scettica su questo doppio canale caldeggiato dai sindacati. Un punto di incontro però si potrebbe trovare nella possibilità di consentire solo per il prossimo anno all’assunzione da Gps prima fascia a condizione però che già si avviino le procedure per i concorsi annuali previsti dalla riforma”. E’ certo, comunque, che per garantire continuità didattica, rispondere a esigenze degli studenti diversamente abili e ridurre il precariato, oggi, più che mai, necessitano urgentemente le assunzioni. Dal Ministero dell’Istruzione e del merito intanto informano: “In attesa di poter avviare le nuove procedure di reclutamento Pnrr, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha aperto le necessarie verifiche per realizzare nel corrente anno un importante piano di assunzioni di personale docente. L’obiettivo, nell’ambito delle facoltà assunzionali che si riscontreranno, è di dare una significativa risposta alle esigenze degli studenti con disabilità, di garantire maggiore continuità didattica a tutti i giovani, di diminuire il precariato e di assicurare dunque il regolare avvio del prossimo anno scolastico”. Mentre il Sindacato dei Proff, Anief, sostiene che si naviga nell’incertezza, chiede doppio canale, concorso abilitante e di specializzazione sostegno. Anief è convinto che le assunzioni docenti non si sbloccano. Il sindacato ritiene che l’unica strada per uscire dalla supplentite crescente, che quest’anno ha prodotto un altro invidiabile record, con oltre 240mila assegnati nel 35% dei casi a precari con oltre 45 anni di età, è quella di reintrodurre il doppio canale di reclutamento e cambiare la fase transitoria che porterà alle nuove assunzioni del 2025, come previsto dalla Legge n. 79 del 29 giugno 2022. “Le emergenze – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, non si combattono con comportamenti ordinari. Abbiamo le graduatorie dell’ultimo concorso ordinario, che stanno per scadere con tantissimi idonei che potrebbero essere assunti, come abbiamo anche tanti partecipanti al concorso Straordinario bis, che sono stati esclusi solo per il numero esiguo di posti banditi. Inoltre, ci sono molti candidati che sono stati assunti con riserva, ma rischiano il licenziamento perché il giudice nel merito non ha dato loro ragione, ma la scuola nel frattempo li ha valutati e li ha ritenuti meritevoli di entrare nei ruoli. Occorre poi avviare subito il bando di concorso abilitante con ammissione libera dei docenti supplenti con 24 mesi servizio. E anche l’ottava edizione del Tfa sostegno, con il numero programmato che deve rispondere alle effettive esigenze, almeno 65 mila posti. E tali risposte vanno inserite nel nuovo decreto legge sul reclutamento, il Pnrr quater. Perché – continua Pacifico – bisogna finirla con il ‘divide et impera’: è la prima regola per vincere la precarietà tra i docenti supplenti della scuola italiana e deve essere ancora combattuta. Con i docenti precari suddivisi in categorie in lotta per durante del contratto (annuale, 30 giugno o breve e saltuaria); luogo di conseguimento di abilitazione o specializzazione (Italia o Europa); graduatoria di assunzione (merito, permanenti, GaE, Gps, Med, solo per citarne alcune); tipologia concorsuale (ordinaria, riservata, semplificata, straordinaria); disciplina di insegnamento (curricolare o di sostegno); titolo di studio (laurea o diploma di maturità)….Noi, come Anief, spiega Marcello Pacifico, siamo l’unico sindacato della scuola che da 15 anni non si è piegato alla logica autolesionista che penalizza contemporaneamente, con i precari, gli studenti e la scuola tutta. La verità è che la guerra non si deve fare tra precari, ma con tutti i candidati alle immissioni in ruolo e sempre contro ogni discriminazione” Nell’ultimo decennio abbiamo riscritto la storia contro norme e contratti ingiusti, irrispettosi del diritto comunitario. Oggi non esiste giudice nazionale, fino alla Cassazione, che non riconosca scatti di anzianità; mensilità estive; risarcimento danni; ricostruzione di carriera; retribuzione professione docenti; contributo individuale accessorio per gli Ata; ferie non godute; primo gradone stipendiale; carta docenti anche ai precari. Sono migliaia di euro di risarcimenti che si possono richiedere allo Stato. Procediamo con il ritmo di 200 mila euro recuperati a settimana. E aumentano sempre di più grazie airicorsi gratuiti e vincenti rigorosamente targati Anief”.
elgr