Valditara minacciato di morte
“Ho sognato questa notte le barricate in via Bologna. E la Digos qua non entra più, Valditara a testa in giù”, questo il messaggio apparso sui social. Non si tratta di una goliardata. Indaga la Digos della Questura di Torino. “Le minacce non mi preoccupano, ritengo si stia creando un brutto clima, occorre abbassare i toni della polemica; ho lanciato la sfida per un nuovo patto repubblicano e mi aspetto dall’opposizione solidarietà rispetto a queste deliranti minacce..”
“Ho sognato questa notte le barricate in via Bologna. E la Digos qua non entra più, Valditara a testa in giù”, questo il messaggio apparso sui social. Non si tratta di una goliardata. Indaga la Digos della Questura di Torino. Il tutto si origina a seguito del recente accaduto a Torino. Nella occasione di una occupazione degli studenti torinesi è stato fatto uso dei cassonetti come barricate. L’accaduto è stato localizzato nelle immediate vicinanze di un centro sociale Askatasuna del liceo Einstein, in via Bologna. Autore dell’episodio un collettivo studentesco. Valditara si è detto contro ogni tipo di violenza destinata alla scuola e ai suoi operatori. Sin da quando è in carica si è detto aspramente contrario a qualsiasi forma aggressiva. E’ facile che la sua persona sia divenuta ragione di aggressione per la sua determinazione e per avere proposto lavori socialmente utili per i i giovani protagonisti degli atti più gravi. “Basta sospensioni per bulli e violenti in classe. Molto meglio, ebbe a dire il Ministro, che per punizione puliscano le classi o ridipingano le aule”. E’ bene, secondo Valditara, che i ragazzi irresponsabili e violenti si adoperino “per i beni pubblici e la comunità”. Ne è convinto a tal punto il Ministro Valditara che per ridefinire queste nuove indicazioni sta istituendo un “gruppo di lavoro per l’Autorevolezza e il Rispetto”. E se non bastasse, da un po’ di tempo ha annunciato di volere con convinzione coinvolgere l’Avvocatura dello Stato per difendere i docenti e il personale scolastico vittime di aggressioni. In riferimento alla minaccia a Valditara, comunque, si è detto fortemente preoccupato e indignato il ministro per Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. “La scuola deve essere luogo di cultura e di formazione di valori. Siamo tutti chiamati a coltivare e a diffondere la cultura della non-violenza, affinché il rispetto del diritto fondamentale dell’incolumità personale e i valori della democrazia e della libertà, in tutte le sue declinazioni, si affermino, soprattutto tra le giovani generazioni”, ha concluso Zangrillo. Queste, invece, le parole del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana: “Desidero rivolgere al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, le espressioni della più sentita solidarietà e vicinanza per le gravi minacce subite. Auspico che i responsabili vengano individuati e che questo clima di tensione si alleggerisca al più presto”. Ha fatto poi seguito la dichiarazione del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli: “Augurarsi su un social di vedere un ministro a testa giù è una minaccia. Punto”.. Carderoli si è poi detto indignato e preoccupato. “Stiamo assistendo, ha detto, ad un crescendo di episodi inquietanti e violenti nelle scuole, con professori aggrediti e minacciati, bullismo, devastazioni ecc., sono tutti segnali che ci dicono che serve un’inversione di rotta prima che sia troppo tardi”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: “Le minacce non mi preoccupano, ritengo si stia creando un brutto clima, occorre abbassare i toni della polemica; ho lanciato la sfida per un nuovo patto repubblicano e mi aspetto dall’opposizione solidarietà rispetto a queste deliranti minacce, ma ad oggi non mi è arrivata solidarietà. Essere minacciati di morte non è un bel messaggio. Trovo che ci sia sempre più un attacco anche alla libertà di opinione e un aumento dei toni per portare la polemica interna all’estero e trasformarla in una campagna di odio, delegittimazione e falsificazione della realtà. Chiedo quindi ai partiti di opposizione un maggior senso di responsabilità. I toni devono essere abbassati, ma intanto mi aspetto solidarietà, perché essere minacciati di morte e sperare di essere impiccati a testa in giù non è un bel messaggio”. Valditara poi, successivamente si è detto grato ai Segretari generali della, FLC CGIL, di CISL Scuola e UIL Scuola RUA. “Apprezzo sinceramente le parole dei Segretari generali Francesco Sinopoli (FLC CGIL), Ivana Barbacci (CISL Scuola) e Giuseppe D’Aprile (UIL Scuola RUA) e li ringrazio per la solidarietà che mi hanno manifestato dopo le minacce ricevute”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “La scuola è di tutti ed è palestra di civiltà: c’è posto per il confronto delle idee, non c’è posto per la violenza, da qualunque parte essa provenga. Lavoriamo ogni giorno per una comunità scolastica libera e forte, in cui studenti, famiglie, insegnanti e personale non docente si possano riconoscere con orgoglio”, ha concluso il Ministro. “Per questo stiamo investendo risorse e passione. Al tavolo del ‘fare’ c’è spazio per tutte le persone di buona volontà. Un’ultima osservazione sul dibattito politico: bene il confronto anche aspro tra noi, ma attenzione alle strumentalizzazioni: la scuola ha bisogno di cure e tanto, tantissimo lavoro”.
elgr