8 marzo, festa della donna: la scuola di merito, con Deledda, lancia un segnale di riscatto, modernità e progresso
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito celebra la Giornata internazionale della donna con un’esposizione di libri di Grazia Deledda custoditi presso la Biblioteca “Luigi De Gregori”. I testi saranno esposti dal 7 al 9 marzo, nella Sala dell’Emeroteca della Biblioteca. E’ una iniziativa organizzata in occasione della ricorrenza internazionale dell’8 marzo, istituita dall’Onu con la Risoluzione 32/142 del 16 dicembre 1977.
Deledda è personaggio di caratura internazionale. Deledda si rappresenta una delle più interessanti e significative figure della letteratura del nostro Paese. Premio Nobel nel 1926. Simbolo per l’Italia e la Sardegna di donna moderna, tra la lotta per l’emancipazione femminile e quella per il riconoscimento della parità dei diritti tra i generi. Grazia Deledda è il modello esemplare che le donne contemporanee dovrebbero scoprire. Ne è convinta Laura Boldrini. Grazia Deledda scrive “è un modello per le donne di oggi, ma un modello che va riscoperto: purtroppo di lei si sa poco, non si studia abbastanza nelle scuole e invece è stata una figura molto innovativa, unica in quanto è riuscita a imporsi nonostante gli ostacoli del tempo che viveva, nonostante i pregiudizi, nonostante tutte le limitazioni che le erano state messe”.(..) Grazia Deledda, “studiò di nascosto, scrisse di nascosto e cercò disperatamente di andarsene altrove, dove c’erano più possibilità, più aperture, una mentalità meno chiusa”, sottolinea la deputata rievocando il matrimonio della scrittrice sarda con Palmiro Malesani e il trasferimento a Roma, “dove conobbe tante realtà, occupandosi anche della questione femminile. Lei – continua la parlamentare – schivò le definizioni, ma il suo femminismo ante litteram si deduce dai suoi scritti: nei suoi romanzi le donne sono centrali, come è centrale la consapevolezza delle donne. ‘Io vivo di me’ è una sua frase molto bella, nel senso che è riuscita a fare esattamente ciò che voleva, nonostante tutto e nonostante le difficoltà. Grazia Deledda ha vinto il Premio Nobel per la letteratura, unica donna in Italia. Credo che questa sua unicità possa essere di ispirazione per tante ragazze che oggi magari hanno dei dubbi rispetto al loro ruolo nella società: ispirarsi a Grazia Deledda vuol dire andare avanti per la propria strada”. Il pensiero non può non andare, in queste ore, all’invasione russa dell’Ucraina e alla tragedia umanitaria conseguente: “La cultura – sostiene Boldrini, che è presidente del Comitato permanente sui diritti umani nel mondo – dovrebbe portare le persone a mandare avanti il ragionamento, a impegnarsi di più nella mediazione e nell’incontro. Invece purtroppo viviamo un tempo in cui ha la meglio chi grida di più, chi è più violento. Ciò sembra andare proprio nel verso contrario al messaggio della cultura, che invece è incontro, capacità di fare sintesi”. Dobbiamo essere tutti un po’ più deleddiani. La scuola del merito di Valditara celebra la Giornata internazionale della donna con un’esposizione di libri di Grazia Deledda custoditi presso la Biblioteca “Luigi De Gregori”. Nella prima decade di marzo, dal 7 al 9 marzo, saranno esposti nella Sala dell’Emeroteca della Biblioteca. Trattasi di una iniziativa organizzata in occasione della ricorrenza internazionale dell’8 marzo, istituita dall’Onu con la Risoluzione 32/142 del 16 dicembre 1977. “L’esposizione del MIM avrà come protagonista Grazia Deledda, una delle più grandi scrittrici del Novecento, premio Nobel per la letteratura nel 1926 e simbolo straordinario di riscatto, modernità e progresso. Della scrittrice, saranno esposti “Il Dio dei viventi”, romanzo del 1922, visionabile in una rara e pregiata versione del 1926 della casa editrice Fratelli Treves, Milano, “Romanzi e novelle”, edito da A. Mondadori, Milano nel 1941, e “Il libro della terza classe elementare: letture, religione, storia, geografia, aritmetica”, edito da La Libreria dello Stato, Roma, nel 1930, un interessante ausilio didattico per la scuola, compilato dall’autrice che si dedicò per alcuni periodi anche all’insegnamento. Arricchiscono la mostra una serie di volumi sulla condizione femminile nel Novecento e alcune biografie di importanti donne della storia italiana, custoditi anch’essi tra il patrimonio librario del Ministero”.
elgr