Scuola di Merito e di Memoria
Noemi Di Segni, Presidente dell’UCEI, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il 19 gennaio si è portata in visita presso la Biblioteca del Ministero dell’Istruzione e del Merito. In occasione del Giorno della Memoria, il primo volume scelto è “Bronzi italiani (Trecento-Settecento)” di Lodovico Pollak. Venerdì, 27 gennaio, verrà trasmesso su Rai Scuola il film “Edith”, un progetto cinematografico realizzato con la partecipazione delle studentesse e degli studenti. Valditara: “La Shoah l’hanno causata non solo i tedeschi, ma tutti quelli che sono stati complici, alcuni italiani compresi. Quest’anno ricorrono i 75 anni della costituzione, è un’occasione per ricordare che la nostra Carta mette davanti a tutto la persona umana, al cui servizio si pone lo Stato. Questo è il nostro faro, che ci deve illuminare la via per impedire che queste tragedie si ripetano”.
E’ tempo di merito. E tempo di Memoria. La scuola di merito di Valditara si attiva nell’ultima decade di gennaio per fare Memoria. Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’ Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’ Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria. Venerdì, 27 gennaio, verrà trasmesso su Rai Scuola il film “Edith”, un progetto cinematografico realizzato con la partecipazione delle studentesse e degli studenti di una classe del Liceo Coreutico Statale “Tito Livio” di Milano. Il film si ispira a un avvenimento accaduto. E’ ambientato nel 1944. Parla di una giovane ragazza ungherese, sfuggita alla drammatica sorte che ha accomunato milioni di internati nei campi di concentramento nazisti. Grazie alla passione per la danza e alla fiducia in un mondo migliore riuscirà a salvarsi. Noemi Di Segni, Presidente dell’UCEI, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il 19 gennaio si è portata in visita presso la Biblioteca del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Non è stata una visita casuale. A gennaio, infatti, viene proposta una speciale iniziativa da “Il libro del mese”. Gennaio è il mese dedicato alla Memoria attraverso l’esposizione del libro di Lodovico Pollak “Bronzi italiani (Trecento-Settecento)”. Presente anche il Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, Jacopo Greco, in rappresentanza dell’Amministrazione. La mostra si concluderà a fine mese. “Bronzi italiani (Trecento-Settecento)”, di Pollak, dunque, è l’opera che ha aperto lo scorso 16 gennaio l’iniziativa “Il libro del mese”. E’ promossa per l’esattezza dalla Biblioteca “Luigi De Gregori”e si colloca fra le attività di valorizzazione del patrimonio librario del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il libro sarà esposto nella Sala della Legislazione Scolastica del MIM. A scadenza mensile la Biblioteca esporrà un libro collegato a una ricorrenza nazionale o internazionale. Come riferito, protagonista in questo mese, è Lodovico Pollak, un archeologo e mercante d’arte deportato ad Auschwitz nel 1943 e deceduto nel campo di sterminio. La famiglia Pollak fu catturata a Roma durante il rastrellamento del 16 ottobre di quell’anno. Ludovico, figlio di Adolfo Pollak e Carolina Schlosser nacque in Cecoslovacchia, a Praga il 14 settembre 1868. Coniugato con Giulia Suessmann, fu arrestato a Roma. Deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è uno dei sopravvissuti alla Shoah. Ludwig Pollak, nato a Praga nel 1868, morì nel 1943 nel campo di concentramento di Auschwitz. Fu appunto un archeologo classico austriaco-cecoslovacco e un commerciante d’arte che visse a lungo a Roma. Dopo aver studiato archeologia classica e storia dell’arte viaggiò in Grecia e in Italia con una borsa di studio austriaca e nel 1895 si stabilì come studioso privato e commerciante d’arte a Roma. Nel 1904 divenne custode onorario del nuovo Museo Romano d’Arte Antica Museo Barracco. A Roma, Pollak individuò il braccio mancante del Laocoonte nel bacino di marmo di un laboratorio di pietra a scalpello nel 1905. Pollak fu nominato Commendatore dell’Ordine Pontificio di Gregorio. Durante la I guerra mondiale dovette lasciare l’Italia nel maggio 1915 e tornare nel maggio 1919. Nel 1934 il Reich ribattezzò la Bibliotheca Hertziana per ragioni antisemitiche e Leo Bruhns, il nuovo reggente direttore negò l’accesso a Pollak dal 1935 in poi. All’arresto degli ebrei romani il 16 ottobre 1943 Ludwig fu arrestato con tutta la famiglia. Benché gli venisse offerto rifugio dal Vaticano attraverso l’invio di amici tedeschi, si rifiutò di evitare il destino del suo popolo. Il destino di Pollak e quello della sua famiglia dopo la deportazione degli ebrei romani non è noto, morì comunque nel campo di concentramento di Auschwitz. “La copia del volume “Bronzi italiani (Trecento-Settecento)” conservata presso la Biblioteca del MIM, assicurano dal Ministero, è firmata in originale dall’autore, con prefazione di Guglielmo Bode, ed è editata dall’antiquario romano Alfredo Barsanti. Si tratta di una rara edizione in folio pubblicata nel 1922 in soli 150 esemplari. Il volume è ben conservato, in una preziosa veste legata in marocchino, con fregio in oro, ed è illustrato da 50 tavole, opera del fotografo Cesare Faraglia. Il libro sarà ‘sfogliabile’ anche in una versione digitalizzata. Distinguendosi per qualità, dimensioni e caratteristiche specifiche, il testo è stato inserito nel progetto di digitalizzazione “Biblioteca accessibile”, avviato per migliorare l’accessibilità e tutelare la conservazione dei volumi storici di maggior rilievo della Biblioteca e dell’Emeroteca del Ministero dell’Istruzione e del Merito”. Lo scorso 10 gennaio, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, si è portato presso la sinagoga Remuh di Cracovia e ha firmato un protocollo di intenti fra del Ministero e l’UCEI. Una intesa che stabilisce la collaborazione per promuovere nelle scuole italiane iniziative che contrastino l’antisemitismo. Alla cerimonia presenti Noemi di Segni, presidente dell’UCEI, e Ariel Finzi, rabbino a capo della comunità ebraica di Torino. Queste, in quella circostanza, le parole del Ministro Valditara: “Quando avevo 21 anni, il viaggio della memoria non si faceva, io me lo feci da solo, al campo di Dachau, toccai con mano gli abissi cui può arrivare la depravazione dell’essere umano. Nel 2000, da assessore provinciale a Milano, organizzai un incontro con gli studenti e Liliana Segre. Fu, di certo, un momento toccante e terribile. Abbiamo la responsabilità del ricordo, perché il vero rischio è che alla fine ci si abitui. In alcuni Paesi europei il 20 % degli studenti nemmeno sa che cosa sia stata la Shoah, mentre l’antisemitismo sta risorgendo in Europa: vuol dire che non abbiamo lavorato abbastanza con le coscienze. La Shoah l’hanno causata non solo i tedeschi, ma tutti quelli che sono stati complici, alcuni italiani compresi. Quest’anno ricorrono i 75 anni della costituzione, è un’occasione per ricordare che la nostra Carta mette davanti a tutto la persona umana, al cui servizio si pone lo Stato. Questo è il nostro faro, che ci deve illuminare la via per impedire che queste tragedie si ripetano”.
Emilio La Greca Romano